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giovedì 17 aprile 2025

Sudamerica 51 - 75 motivi + 1 per andare a vedere la Patagonia

Parco Torres del Paine - Patagonia Cilena - novembre 2024


A conclusione del giro di sensazioni che spero di essere riuscito a trasmettervi sul Cono sud dell'America, entrando un po' più a fondo nei suoi aspetti storici, naturalistici e culturali, mentre penso che tra le righe sia passato il sottile e pervasivo desiderio di riuscire un giorno a visitare anche tutte le altre zone più a nord, che, per varie motivazioni, sono ancora assenti dal mio carnet e che indubbiamente  valgono la pena di essere più a fondo indagate, stimolandovi comunque al viaggio, vorrei fare, come al solito, un piccolo elenco di cose imperdibili di questa area o che, se la volete mettere giù in altro modo, valgono la pena di sobbarcarsi le ore di volo che sono necessarie a raggiungere quella terra non così lontana nello spazio, ma così differente ed intrigante.

  • Perdersi nell'immensità dell'aeroporto di San Paolo , ma alla fine riuscire a prendere l'aereo e arrivare a Iguaçu
  • Guardare i capibara che brucano nei prati del parco
  • Godere delle meraviglie delle cascate dal lato Brasiliano
  • Ammirare i Koati che scorrazzano sotto le passerelle
  • Osservare gli uccelli più belli e colorati del Sudamerica alla Casa des Aves
  • Chiacchierare coi tassisti sulle condizioni dell'economia e sulla politica sudamericana
  • Essere circondati dal rigoglio della Mata Atlantica
  • Passare attraverso il traffico del Ponte dell'amicizia per arrivare in Paraguay
  • Stupirsi per la potenza del Salto Monday
  • Sorbire un tereré sentendo il rumore della cascata vicina
  • Girolare per i centri commerciali sterminati di Ciudad de l'Este
  • Gustare specialità paraguayane da Chipaja de mi Abuela
  • Visitare l'immensità della diga di Itaipu su Paranà
  • Traversare la frontiera con l'Argentina 
  • Prendere il trenino per arrivare alle cascate del lato argentino circondati da sciami di farfalle
  • Visitare ogni rivolo secondario delle cascate tra arcobaleni e pesci che saltano nell'acqua
  • Passare la serata tra frullati di bacche rosse e bistecconi sugosi
  • Meravigliarsi del primo paesaggio patagonico che ci accoglie tra i laghi di Bariloche
  • Ammirare la bellezza del lago Nahuel Huapi percorrendo il circuito Chico
  • Mangiare tavolette di cioccolato speciale passeggiando lungo la via principale della città
  • Assaporare il Mulbec di Cordoba con una ribeye da mezzo chilo tenerissima
  • Stare sotto il Cerro Tronador e visitare il villaggio Suizo
  • Perdersi tra siepi infiniti di fiori gialli sulle rive dei laghi
  • Visitare l'antica cattedrale in riva al lago
  • Percorrere colli e foreste tra laghi solitari lungo il circuito dei Siete Lagos
  • Passeggiare sulla riva del lago a San Martin de los Andes 
  • Cercare tra le montagne el Valle encantado
  • Passare di lago in lago tra montagne innevate col la traversata del Cruce Andino
  • Arrivare al monumento della moto del Ché che ricorda la sua traversata delle Ande
  • Passare la frontiera e scendere in Cile lungo la strada dei vulcani che si specchiano nel lago Llanquihue
  • Girare l'isola di Chiloè per tutta una giornata passando da un paese all'altro e leggendo di antiche leggende e di personaggi fatati
  • Visitare antiche chiese in legno, mercatini artigianali e palafitte con case colorate
  • Mangiare il famoso Curanto con cozze giganti e mariscos
  • Sorvolare i ghiacciai più estesi del Sudamerica ed ammirare il fiume di ghiaccio dall'alto
  • Esplorare i supermercati della città osservando le difficoltà di pagamento dei clienti
  • Far comunella con ragazzi rasta nell'ostello di Puerto Natales amanti dei trekking
  • Percorrere la Carretera n. 5 che finisce tra i ghiacci della Patagonia cilena
  • Girare per tutto il parco delle Torres del Paine ammirandone le vette tra una nube e l'altra da ogni mirador
  • Rimanere a sentire i gorgoglio della cascata del rio Paine nella mata patagonica
  • Fermarsi a fotografare guanachi e chulengos vicino al lago Sarmiento
  • Vedere i fronti dei ghiacciai lontani dai miradores sui laghi
  • Esplorare la famosa grotta del milodonte tra i ricordi di Chatwin
  • Fare la seconda traversata andina in pullman fermandosi alla frontiera in mezzo al nulla
  • Perdersi nelle sconfinati orizzonti della steppa patagonica inseguendo i choiké che corrono per mettersi in salvo
  • Passeggiare per El Calafate tra ristoranti e negozi di souvenir
  • Godersi tutta una giornata al Parco de los Glaciares
  • Fare la crociera sotto il fronte del  ghiacciaio Perito moreno sul lago Argentino
  • Aspettare di vedere le cadute delle masse di ghiaccio dalle passerelle
  • Visitare una estancia sulle rive del Brazo Rico e bere un mate parlando di agricoltura e cercando di capire lo spirito della Patagonia
  • Guardare i condor che planano sul lago
  • Percorrere la famosa Ruta 40 per arrivare a El Chaltèn 
  • Fermarsi alla Leona, il punto di sosta storico dove il Perito Moreno fu azzannato da un puma
  • Guardare da lontano le cime del Fritz Roy e del Cerro Torre
  • Girare per il parco attorno alle montagne più famose del mondo ripensando ai loro scalatori
  • Percorrere piste isolate tra cascate e cime coperte  di neve
  • Camminare fino al mirador de los condores senza vederne uno , ma ammirando magnifici paesaggi
  • Mangiare empanadas nel paesetto ammirando le cime intorno a noi
  • Godersi le centinaia di uccelli acquatici alla  Laguna Nimez
  • Andare alla ricerca di graffiti preistorici che si vedono appena a Cueva Walichu
  • Fotografare guanachi morti appesi ai fili spinati
  • Percorrere in catamarano il canale di Beagle intorno al faro de la fin del mundo tra leoni marini e pinguini dell'isola Mirtillo
  • Scendere a terra su spiagge deserte dell'ultima isola della terra del Fuoco
  • Girare per Ushuaia in cerca della Centolla, il granchio patagonico
  • Girare a tarda sera per il parco della Terra del fuoco senza pagare il biglietto tra castorere, torbiere, laghi e foreste fino alla frontiera cilena per arrivare al punto di partenza della Ruta n 3 che va a Baires
  • Percorrere piste solitarie tra i boschi della mata patagonica fino a Puerto Almanza per gustare un ottimo salmone a la plancha
  • Tentare di raggiungere il ghiacciaio Martial senza riuscirci
  • Percorrere la costa del lago Econdido fino a laguna Bombilla cercando di scorgere i castori tra le dighe
  • Arrivare fino alla costa Atlantica per vedere da vicino i cinquanta urlanti
  • Mangiare un gelato a Tolhuin davanti al lago Fagnano
  • Visitare il meraviglioso museo Paleontologico appena aperto a Trelew
  • Traversare tutta la penisola di Valdez per vedere elefanti marini, pinguini e leoni marini sulle coste selvagge
  • Girare nel golfo Nuevo su uno Zodiac in cerca di balene e quasi accarezzarne una 
  • Guardare le orche marine che corrono lungo la costa
  • Andare fino a punta Tombo per vedere la più grande pinguinera del Sudamerica con mezzo milione di pinguini
  • Visitare Gaiman e le case della immigrazione gallese
  • Vedere le immense spiagge ancora deserte di Puerto Madryn e di Rawson
  • Fare un giro per il centro di Baires, tra le vie pedonali e dello shopping
  • Trascorrere una serata ad uno spettacolo di tango
  • Girare per la città per vedere i palazzi ed i punti più importanti passando nei quartieri di Palermo, di San Telmo di Recoleta e della Boca 
  • Mangiare sempre in ogni paese attraversato, la migliore e la meglio cucinata carne del mondo
  • Traversare il mar del Plata per raggiungere Montevideo
  • Visitare i punti ed i monumenti più interessanti di Montevideo accompagnati da persone care
e infine
  • Trascorrere una serata con amici parlando del Sudamerica e dell'Italia lontana


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mercoledì 16 aprile 2025

Sudamerica 50 - Come spostarsi in Patagonia

Bus turistico - Patagonia - novembre2024
 

Se decidere per un viaggio in Patagonia, una delle cose di cui vi dovrete interessare in prima battuta, sono gli spostamenti, infatti gli spazi che dovrete attraversare per compiere un itinerario il più possibile completo ed esaustivo, insomma, che non vi faccia tornare a casa avendo lasciato indietro punti importanti, visto che probabilmente in quei posti non ci tornerete più, sono vastissimi ed i chilometri da percorrere molti. Quindi è necessaria una attenta pianificazione se volete fare un viaggio in completa autonomia. Intanto in Sudamerica dovrete arrivarci, cosa che comporta anche una ricerca accurata per minimizzare i costi. Datemi retta soprattutto per questo punto cominciate a pianificare e a guardarvi intorno almeno sei mesi prima, senza aspettare che i costi dei voli lievitino man mano che il momento della partenza si avvicina. Di norma il punto di accesso che sceglierete sarà Buenos Aires e in questo caso Aerolineas Argentinas, sarà la compagnia che offre una tariffa discreta, l'anno scorso era attorno ai 1200 € AR, ricordatevi che il vantaggio di scegliere questa compagnia sta soprattutto nel fatto che per tutti i voli interni potrete scegliere la stessa compagnia per un biglietto multitratta in cui vi sarà consentito un peso per il bagaglio in stiva di 23 chili invece che 15 e questa non è una cosa da trascurare. Tuttavia esplorate il web e può essere che troverete altre combinazioni che consentono risparmi importanti, magari anche sfruttando la combinazione delle vostre tappe. Solo a titolo di esempio, per noi che intendevamo vedere anche Iguaçu e Montevideo, abbiamo potuto sfruttare un volo di andata che arrivava direttamente alle cascate, via Sao Paulo, con Latam, mentre per il ritorno abbiamo usato Iberia direttamente da Montevideo via Madrid, evitando di andare avanti e indietro da Baires con aumento di costi e perdita di tempo. Infatti in questo modo i voli intercontinentali sono costati poco più di 1000 €. 

Poi bisogna considerare gli spostamenti interni ai vari paesi, anche questi da valutare in base al vostro itinerario. Sempre a titolo di esempio, noi avevamo scelto di fare tutte le tappe ritenute più imperdibili del classico giro patagonico e cioè: Malpensa(A) - Iguaçu(A) - Bariloche (crociera lacustre) - Puerto Montt (Chile) (A) - Puerto Natales (Chile) (P) - El Calafate (A)- Ushuaia (A)- Puerto Madryn (A) - Baires (Traghetto) - Montevideo (A) - Malpensa, un itinerario che implica tappe molto lontane tra di loro anche migliaia di chilometri. Queste possono essere fatte in aereo, con un costo medio di 100 € a tratta all'incirca, che è a mio parere il metodo più comodo come tempi e alla fine quasi il più economico in quanto la soluzione dei pullman a lunga percorrenza, che sono assolutamente comodissimi, implica un gran consumo di tempo ed i costi non sono per niente convenienti, almeno al momento. Così vi ho segnalato tra parentesi (A aereo, P- pullman) il mezzo da me scelto in base alla convenienza costo/tempo necessario. Chi ha molto tempo potrebbe considerare anche la possibilità, almeno per le tappe più brevi e più interessanti la possibilità del noleggio di un auto, soprattutto se si è in quattro cosa che minimizza al massimo i costi. Tenete conto che il rent a car costa al giorno tra i 50 e gli 80 € full insured, chilometri illimitati con franchigia, in genere attorno ai 500 €. Tuttavia alcune tratte sono così lunghe da rendere la cosa poco proponibile. La traversata andina da Bariloce, può essere fatta con una cosiddetta crociera, costosissima ma molto scenografica che vi conduce per tutta una giornata attraverso tre laghi in battello e tre pullman di collegamento, mentre per l'altra da Puero Natales suggerisco il pullman che in cinque-sei ore vi porta fino a El Calafate. 

C'è poi chi sceglie di fare il raid motociclistico o peggio in bicicletta, ma queste sono imprese epiche che non mi riguardano direttamente e per le quali vi rimando ai siti che se ne occupano. Tra Baires e Montevideo dovete invece traversare il Mar del Plata e per farlo si deve utilizzare un costoso traghetto con due opzioni, quello più caro porta direttamente a Montevideo in 2:30 ore, mentre un altro fa la tratta più corta fino a Colonia, che è situata proprio di fronte ed è anche molto interessante da visitare e poi con il pullman fino a Montevideo, dipende dal tempo che avete a disposizione. Rimane la scelta di come spostarsi dalle varie città fino ai punti interessanti da vedere, parchi naturali, aree storiche o paesi e centri vicini. Anche qui le opzioni sono diverse. Le escursioni di gruppo sono costose e verrete intruppati in modo da essere poco autonomi ovviamente, mentre quelle individuali hanno costi molto elevati. Se siete in quattro potete sempre optare per contattare un taxi per tutta la giornata che vi accompagni per il giro che vi siete programmati. Anche qui se il percorso chilometrico non è lungo la soluzione è conveniente, ad esempio per tutta una giornata a Buenos Aires in giro per la città o nei dintorni di Ushuaia, sempre attorno ai 100 USD alla botta, diversamente il metodo migliore, è quello di affittare una macchina. 

Guidare è semplice, il traffico pochissimo e potrete veramente gestirvi al meglio secondo le vostre voglie. Vi sentirete liberi e potrete spingervi anche dove non avete pianificato il percorso, tanto vi costa solo la benzina. Ci sono molte piste sterrate al sud, ma sono sempre molto ben tenute e percorribili senza problemi, considerate solamente che se andate in un fosso e avete un guasto possono passare anche molte ore prima che passi qualcuno e in molte zone i telefoni non prendono, ma state tranquilli che non sarete divorati dai puma. Portatevi dietro acqua per la giornata e preoccupatevi almeno di saper cambiare una ruota bucata. Per affittare le auto in Argentina non occorre la patente internazionale. Passare da uno stato all'altro con l'auto  in affitto, ad esempio da Argentina a Chile, teorica mente si può, ma occorre un permesso non ottenibile immediatamente e comunque costa parecchio, quindi lo sconsiglierei in linea di massima, meglio il bus. Vi allego qui sotto i numeri di telefono/whatsapp dei tassisti che ho utilizzato nei vari posti e con i quali mi sono travato molto bene, visto che alla fine fungono anche in un certo modo da guida e che potete quindi contattare direttamente dall'Italia, per prenotarne i servizi. 

El Calafate - +54 9 2966 63-1990 - Eugenia  oppure +54 9 3329 31-3344 Santiago Taxi

Ushuaia - +54.9.2901 640130 oppure 2901 588525 -Ezequiel Gonzales

Buenos Aires - +54 9 11 5096 5197  Cristian Martinez

Diversamente rivolgendovi all'albergo dove sarete vi potranno dare sempre buone indicazioni. Se poi volete farvela in moto o in bicicletta, auguri!

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martedì 15 aprile 2025

Sudamerica 49 - Considerazioni finali

Ghiacciaio Perito mOreno - El Calafate - Argentina - novembre 2024


Questa volta la pausa di riflessione che di solito mi prendo per buttar giù spunti di ripensamento sul viaggio appena compiuto, è stata decisamente più lunga del solito, a causa anche di avvenimenti fastidiosi che sono arrivati imprevisti e mi hanno impedito di scrivere le cosiddette impressioni a caldo che di solito riesco a stendere entro i tre mesi dalla fine del viaggio. Ormai di mesi ne sono passati quasi sei e penso che questo lasso di tempo abbia contribuito a far decantare ancora meglio le sensazioni maturate durante il percorso, a farmi apprezzare ancor di più e meglio gli spunti positivi, a farmi attenuare e diminuire l'importanza delle eventuali difficoltà avute e a farmi tirare le somme in modo accettabilmente equilibrato. Come prima cosa possiamo dire che è stato un viaggio lungo, di quasi un mese e, anche per questo, complicato da organizzare e che mi ha impegnato moltissimo tempo per raccogliere le informazioni, deciderne le tappe in maniera corretta, effettuare tutte le prenotazioni, scegliere le soluzioni migliori per gli spostamenti e definire tutti quei particolari che alla fine fanno scorrere il tuo giro senza troppe sorprese e soprattutto con il minor numero possibile di imprevisti. Poiché si è trattato di un viaggio completamente autogestito, ho dovuto mettere un'attenzione un po' maniacale nel cercare di prevedere ogni cosa e questo contrasta un poco il piacere del viaggiatore che dovrebbe andare incontro alla sua avventura con una certa leggerezza e senza farsi troppi problemi; certo sarebbe bello nella teoria, ma quando ti trovi poi di fronte agli imprevisti lontano da casa, la tranquillità e la leggerezza ti passa di colpo e maledici il momento in cui ti sei detto, ma sì, vedremo poi quando saremo là. 

Iguaçu

Detto questo, quando hai cercato di prevedere il possibile, bisogna concludere che si tratta di un viaggio facile e che non presenta particolari difficoltà, tenuto anche conto che ci si capisce facilmente e anche la vicinanza culturale facilita il tutto. Ma veniamo subito al punto dolente, che può farti andare di traverso tutto quanto di positivo ti puoi portare a casa, come esperienza totale. L'ho rimarcato più volte, in questo periodo (e questa è una situazione che come nessun altra cambia nel tempo e anche velocemente) i costi per viaggiare in questo paese sono assolutamente esagerati, ingiustificati e diciamo pure offensivi. Questo ovviamente è dovuto al particolare momento economico che il paese sta attraversando e che in questo anno ha visto un combinato disposto di svalutazione interna molto consistente e al contempo una stabilizzazione verso l'estero che ha fatto migliorare il tasso di cambio, due dati che giocano entrambi a sfavore di chi si reca in Argentina, trovando i prezzi triplicati e nel contempo il cambio diminuito. Inoltre a causa della particolare situazione politica, sono state prese misure che sfavoriscono il turismo con l'aggiunta di tasse piuttosto alte e sono stati diminuiti stanziamenti verso molte attività dello stato, cosa che ha costretto ad un ulteriore aumento di prezzi, ad esempio per l'ingresso dei parchi e stiamo parlando di livelli di 50 dollari a botta, tanto per capirci. Quindi concluderei questo aspetto, dicendo che questo non mi sembra il momento migliore per visitare questo paese, in quanto i costi finali sono decisamente esagerati rispetto alla maggioranza dei paesi concorrenti. Si tratta credo di fluttuazioni che sono sempre successe e quindi il mio consiglio è quello di rimandare questo itinerario a tempi migliori che sicuramente prima o poi arriveranno. 

Tango argentino a Baires

Per quanto riguarda il resto possiamo certamente dire che questo è un viaggio che vi porta al centro di una natura selvaggia e particolare, un itinerario naturalistico che vi condurrà attraverso ambienti straordinari, molti conosciuti certamente, ma che visti direttamente in prima persona, presentano una spettacolarità comunque straordinaria e sempre superiore alle attese. Insomma ogni luogo sarà comunque una sorpresa in positivo e vi restituirà emozioni forti. Sicuramente comunque per questo aspetto, non sarà il paese più bello in assoluto che potrete vedere nel mondo, ma di certo si porrà tra i primi e già questo fa sì che sia messo nella lista dei luoghi che vale la pena di vedere almeno una volta nella vita. Certo qui troverete poco per quanto riguarda gli altri aspetti che condiscono i viaggi nelle altre parti del mondo, arte. cultura, etnografia, storia e tutte quelle cose insomma, che arricchiscono i viaggi in Asia ed in Europa, ma direi che certamente tutti gli straordinari spettacoli naturali che questa terra offre, sono di per sé una attrattiva sufficiente a renderlo memorabile. Spettacoli come le cascate di Iguazu, il Cerro Torre ed il Fritz Roy, le Torri del Paine, le spiagge della penisola di Valdez e gli animali delle sue coste, sono assolutamente appaganti ed indimenticabili, oltre ad essere unici nel loro genere. Tutto si esaurisce in questo? Direi di no. Infatti, quello che rende tutta la parte meridionale del Sudamerica, decisamente diverso e che nessun altro luogo della terra può vantare, è il senso assoluto di quello che potremmo definire, il fuori dal mondo, il lontano da tutto, il dimenticato e quasi irraggiungibile che con buona ragione infatti, ricorre continuamente lungo le strade infinite che filano diritte verso quella meta, idealizzata da molti, proprio come la fin del mundo. 

Elefanti marini in lotta

E questo è un aspetto che non avverti da nessun altra parte, in particolare quando arrivi proprio in quella Terra del Fuoco, che poi non ha particolari esagerate bellezze da esibire, se non questa sua solitudine misteriosa e malinconica, fatta di immensità non reclamata da nessuno, se pure molti sulla carta desideravano raggiungere. Un senso di vasto e di selvatico, che rimane comunque sempre inconquistabile, una terra destinata a rimanere proprietà di se stessa e non di chi forse occasionalmente la abita o peggio ci arriva solo di passaggio. Queste pianure infinite, queste steppe aride ed inospitali, che sono tuttavia piene di vita, di animali, che ne sono alla fine i veri proprietari. I radi uomini, arrivati fin qui, spesso in fuga da altre situazioni, altre difficoltà e disperazioni, ne sono solamente ospiti solitari e forse malcontenti, che ci sopravvivono, la maggior parte per sempre. Questa è di certo la sensazione che cogli percorrendo gli spazi esagerati della Patagonia, addentrandoti tra i migliaia di chilometri di valli nascoste della parte terminale della catena andina, di certo non fatta dalle vette più alte, non per questo da giudicare minore, ma dai suoi angoli più segreti e sconosciuti, percorsi da ghiacciai maestosi, da fiumi brevi ma violenti, nella loro ansia di raggiungere quegli oceani che su queste coste battute dai venti, mostrano tutta la loro forza ruggente, che non ha uguali, per noi in particolare, che siamo avvezzi alle onde carezzevoli del Mediterraneo. E poi il vento, il vento teso ed implacabile che spazza la piana, piega i radi alberi, che tentano di resistergli, che con la sua presenza costante, non concede tregua neppure ai gruppi di guanachi che brucano i radi steli secchi mentre i batuffoli della pelliccia tremano impauriti, anche questo disegna in modo indelebile questa terra unica e affascinante. 

Balena franca a Valdèz

Ecco direi che ancor più delle sue bellezze naturali è proprio questa incontrovertibile distanza dal nostro mondo a rendere questa terra, uno dei luoghi più imperdibili, da vedere assolutamente. Naturalmente ci sono anche altri punti che stimola l'interesse del viaggiatore. Di certo non ultima la cucina e tutte le sue delizie che ne fanno una gastronomia gradita ai nostri palati, al contrario di tante altre del mondo che secondo me ci sono invece nemiche, per abitudini ed istinto. Qui di certo troverete la carne migliore del mondo sia come varietà di tagli, che per capacità di cottura, senza trascurare di certo la quantità; c'è poi tutta la parte che attiene alle derivazioni italiane che qui hanno trovato una rivisitazione locale che le ha modificate senza stravolgerne l'essenza, ma offrendo nuove interpretazioni, per non parlare dell'enologia che di certo saprà offrire a chi gradisce queste cose, interessanti sorprese. C'è poi un altro lato molto interessante da considerare. Tutta l'America meridionale, negli ultimi due secoli ha avuto una storia molto particolare, fatta di continui rivolgimenti politici, colpi di stato a catena (proprio qui è stata coniata la parola Golpe), dittature feroci e guerre e guerriglie continue, con una serie di movimenti rivoluzionari e terroristici che non hanno uguali nel resto del mondo; di certo una delle cause principali del fatto che questa parte di mondo è stata sempre tagliata fuori dagli avvenimenti planetari, rimanendo comunque sempre marginale e non influente sui grandi scacchieri, pur considerando che si tratta di territori ricchissimi di risorse naturali, agricole e minerarie. Questa insita litigiosità, forse anche dovuta al fatto che la popolazione si è formata tramite l'afflusso di genti da tutto il mondo, abituata a farsi largo con la forza, è stata di certo causa prima della costante instabilità di tutti gli stati dell'America Latina, contribuendo a mantenerla in una situazione di subordinazione che ne ha minato nel tempo la prosperità a cui avrebbe potuto aspirare. 

Guanaco della Terra del Fuoco

Al momento infatti tutti questi stati versano in una situazione economica che definire precaria è un eufemismo e che provoca nella popolazione molta sofferenza e molte problematiche, in qualche paese meno, in altri come l'Argentina di più, creando situazioni estreme che continuano da decenni. Non ci sono dubbi che la causa di tutto è un continuo e persistente malgoverno che prosegue da decenni, da quando il populismo più terribile, ha preso mano in quasi tutti questi stati, con punte di follia che hanno prodotto dittature feroci e assassine, che li hanno completamente affossati e anche oggi questi problemi non sono affatto risolti e anzi, in alcune parti sembrano acuiti.  La gente in parte sembra prendere tutto questo con la filosofia di quelli che ormai sono abituati, ma le difficoltà si vedono e si sentono. La cosa che mi ha stupito è invece che molti, che apparentemente appartengono alle classi che più sono danneggiate e maggiormente stanno pagando queste politiche estremizzate, che da poco sono state impostate, non siano ferocemente arrabbiati con chi le ha emesse, ma anzi vogliono dargli tempo, quantomeno per vedere come andrà a finire, anche se le bastonate arrivano soprattutto sulle loro schiene. Forse questo dipende dal fatto che ne hanno viste già così tante, che soluzioni completamente nuove anche se apparentemente folli, rappresentano, un'ultima speranza, un voler pensare, ma sì proviamo anche questa, chissà che non funzioni. Probabilmente per noi è difficile comprendere le sfumature politiche di questi paesi, più complicati e quindi anche più estremi sotto questo punto di vista. Qui la passione politica è ancora piuttosto naif rispetto agli arzigogoli europei e forse meno brutale di quella nordamericana. E anche questo è un aspetto interessante che traspare quando riesci ad avere un contatto con le persone. Infine l'ultimo aspetto che rende piacevolissimo questo viaggio è il contatto con la gente, così facile e reso ancor meno problematico dal linguaggio quasi comune e dalla vicinanza latina. 

Troverete dappertutto persone gentilissime che si faranno in quattro per aiutarvi e darvi spiegazioni, oltre che molto disponibili a chiacchierare e a scambiare opinioni, cosa di per sé molto interessante se vuoi cercare di capire un mondo. La loro naturale allegria triste, non saprei come diversamente formulare questo ossimoro, renderà la gente che incontrerete, piacevole e pronta a passare del tempo con voi, raccontandovi i dettagli di quanto vi sta circondando in quel momento. Gente sempre con un sorriso che solamente alla fine mostra quella piega amara che racconta di condizioni difficili, di una vita dura, in cui ogni giorno ti porta a combattere una battaglia per una sopravvivenza dignitosa, che però si cerca di buttare alle spalle con una risata. Infine ancora un momento interessante è quello in cui si incontrano persone discendenti o esse stesse emigrate qui nel tempo, in cerca di opportunità di vita migliori. Avvertirete sempre un senso di famigliarità, di gioia commossa e di appartenenza, che vi farà sentire come tra parenti di cui si sente la mancanza. Si tratta di quasi una gioia nel sentirsi ancora in famiglia, quella di una terra ormai lontanissima e pure sempre pensata con una venatura di nostalgia, in cui tutto era bello e piacevole, che la distanza ormai lo fa apparire tale. Una distanza così grande che il distacco viene considerato ormai definitivo. Quando vai a Londra o a New York e incontri ragazzi che lì lavorano e hanno anche avuto successo, spesso riesci a sentire un desiderio, una speranza che prima o poi quando ci sarà un'occasione, verrà il momento di rientrare, di tornare a "casa". Qui no, questa è ormai la loro casa definitiva, dove sono riusciti a costruire il loro avvenire e anche se le radici sono fortissime e non si dimenticano certo, quel mondo lontano fa parte ormai della storia della loro famiglia. Anche questa è una delle tante sensazioni che se non sarete troppo sordi, riuscirete a portare a casa con voi, da questo che, comunque sarà un viaggio importante e ricco di emozioni, che di certo vi consiglio di progettare, magari tra qualche anno, però.

El Chaltèn


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domenica 6 aprile 2025

Sudamerica 42 - Nella campagna di Gaiman

La falesia del Geopark Bryn Gwyn - Patagonia - Argentina - novembre 2024
 


Sazi di pinguini e guanachi, riprendiamo la strada verso Trelew, ma prendendo lungo la RP 75, raggiungiamo la solita N3 e successivamente ecco comparire una deviazione sulla sinistra da dove parte una pista sterrata che con un rettilineo perfetto di una quarantina di chilometri consente di arrivare fino a Gaiman, l'antico villaggio alle porte di Trelew, nella valle del basso Chubut, il fiume che arrivando dalle Ande scorre fino al mare e dà il nome all'intera provincia. La storia di questa regione è curiosa, infatti, come tutto il resto della Patagonia, territorio spopolato e sostanzialmente privo di interesse, era rimasto abbandonato e negletto per secoli, con la sola presenza di piccoli gruppi di nativi Tehuelche e poi Mapuche, popolazione più bellicosa che li avevano soppiantati, quando a metà dell'800, superato il tentativo, di cui vi ho già parlato della costituzione velleitaria di un Regno indipendente, il vicino Cile mise in atto un tentativo di appropriarsene fino all'estremo sud. Il governo argentino allora, per non farsi scippare questo enorme territorio, non si sa mai cosa ci potesse essere di sfruttabile magari in futuro, mise in atto una imponente politica migratoria, invitando i popoli negletti ed in difficoltà del mondo a venire a popolare la regione. 

Rapace
Così popolazioni Gallesi nel 1865, e successivamente, a cavallo del secolo i Boeri sconfitti  nella guerra sudafricana nella zona di Sarmiento, furono invitati a questa avventura e nuclei consistenti di persone accettarono la sfida viste le condizioni di estrema povertà che vigevano nella madrepatria e giunsero fino alla valle del Chubut, in fasi successive fino alla fine del secolo, trovando terra fertile e conveniente alla fondazione di villaggi a partire dal primo, Gaiman, e successivamente Trelew e tutti gli altri della valle, che mantengono tuttora costumi, nomi e tradizioni proprie di quel popolo, inclusa la lingua che viene ancora attivamente parlata da molte famiglie del luogo. Gaiman è così rimasto un'oasi del tutto particolare in un territorio che presenta una agricoltura anomala rispetto al resto della Patagonia che lo circonda. Il piccolo paese di poche migliaia di abitanti, è immerso in una ordinata serie di campi coltivati e squadrati con meticolosa cura da oltre un secolo e mezzo, con piccole case sparse, fattorie dall'aspetto tradizionale come potresti trovare nella lontana campagna gallese. Il centro della cittadina è ancora formata da case d'epoca ben conservate che mostrano la loro struttura di mattoni color ocra e rosso, mentre lungo le strade principali si allineano vecchi negozi con le vetrine e le scritte d'epoca sui muri. 

Il fiume Chubut

Davvero una sensazione diversa rispetto al resto del paese che abbiamo visto fino ad adesso. Davanti al bel parco della piazza centrale, lungo il quale scorre il fiume Chubut che taglia in due la città gorgogliando tranquillo, vedi gli edifici storici del comune, la biblioteca, la banca e i vecchi magazzini. Poco più  in là, la cosiddetta Primera casa trasformata in museo e poco più in giù ancora, il museo gallese ospitato nella vecchia stazione ferroviaria del Ferrocarril Nacional Patagonico. Lungo la strada principale, ecco sfilare diverse Casas de Té Galés, che offrono per il classico té delle cinque, la tradizionale torta nera gallese e molti altri dolci tipici della tradizione assieme al pane fresco fatto in casa. Ci fermiamo in un locale, proprio a fianco alla Primera casa, che inopinatamente si chiama Ethiopia, visto che vanta il servizio di caffè speciali provenienti dall'Africa, evidentemente anche qui vince la voglia di esotico, per mangiare un panino, mentre intanto il ragazzo ci racconta un po' la storia del paese, dove per la verità di turisti ne arrivano davvero pochi, distolti dalla vicina penisola, dove gli stranieri giungono al massimo per fermarsi un paio di giorni, mentre gli argentini preferiscono fermarsi al mare di Puerto Madryn e nelle spiagge circostanti diventate ormai di moda, dove i ricconi della capitale, amano costruirsi le villette estive di vacanza. 

Il magazzino

Così il paese continua a sonnecchiare tranquillo come se il secolo scorso non fosse ancora passato. Tuttavia l'aria che si respira nel paesotto sembra davvero serena, camminando sui marciapiedi che scorrono accanto alle vecchie case, dove ti aspetti che da un momento all'altro escano signore coi vestiti larghi e le cuffiette crestate in testa. Ci fermiamo un poco vicino al fiume e al suo colorato parco giochi, gli alberi ricoperti di gioiosi festoni e gigantesche farfalle di carta, poi riprendiamo la strada che esce dal paese e va verso un costone roccioso distante qualche chilometro, tagliando diritta attraverso i campi di cereali e gli orti ordinati dove scorgi le file di cavoli accuratamente ripuliti dalle erbacce infestanti, con un evidente faticoso lavoro di zappatura manuale. Un vecchio lontano segue la fila di carote assestando di tanto in tanto un colpetto con la marra che porta appoggiata alla spalla. Una scena di altri tempi. Una villetta isolata con larghe finestre vittoriane, quadrettate di bianco, offre camere campagnole, una sorta di agriturismo che potrebbe avere un suo fascino di tempi passati, come quelli che raccontava Chatwin, quando si è fermato proprio qui a soggiornare da una anziana signora emigrata da bambina, alla fine dell'800. Non credo che le cose siano molto cambiate dagli anni cinquanta, qui il tempo appare assolutamente immobile. 

Il giardino

Ma non solo i decenni sembrano non passare mai, anche i milioni di anni conservano lo stesso andamento e la medesi ma immutabile scansione; proprio a qualche chilometro da qui, ai piedi della falesia, infatti, c'è uno dei più importanti giacimenti di dinosauri e di fossili, il Parque Paleontologico Bryn Gwyn, dove quasi due decenni di scavi hanno consentito il ritrovamento di tutto il materiale oggi ospitato al museo Ferruglio di Trelew. Qui si può fare un magnifico percorso di circa tre chilometri che vi fa attraversare i quattro momenti che hanno formato questo giacimento. La.prima sedimentazione, la Formacion Sarmiento, che risale a oltre 40 milioni di anni fa, presenta i resti degli animali terrestri di maggiori dimensioni quando il clima qui era decisamente tropicale e favoriva lo sviluppo di animali di grandissime dimensioni, poi risalendo si trova la Formacion Gaiman che ospita i resti degli animali che vivevano nel mare che aveva ricoperto l'area circa 23 milioni di anni fa, come squali, delfini, pinguini e balene preistoriche. Salendo ancora si arriva alla Formacion Madryn di circa 10 milioni di anni, con altri fossili di animali più recenti ed infine alla cima della falesia, che presenta l'ultima sedimentazione del Rodado Tehuelche che risale a circa 100.000 anni e che conserva resti della fauna di quella glaciazione che ricoprì anche questa parte del pianeta.

La falesia

Erano i tempi delle tigri dai denti a sciabole ed i grandi mammiferi come il famoso milodonte. I resti dei fossili sono ben visibili e la passeggiata piuttosto faticosa consente di esplorare tutto il parco. Raramente si trovano in altre parti del mondo zone dove siano presenti tutti insieme le fasi successive della storia del pianeta con una ricchezza di fossili di varie epoche, come questa. Il ragazzo responsabile, al centro, che per la verità, mostra qualche segno di abbandono, sembra piuttosto scoraggiato. Ormai col nuovo corso politico non arriva più nessun fondo e anche la ricerca è ferma. Lui ha 34 anni e dopo aver lavorato nel campo per oltre dieci anni dopo la laurea non è riuscito a mettere insieme neppure due soldi di risparmi per farsi una vita decente. Tutto quello che ha è un catorcio di macchina rossa e rugginosa che lo porta fin qui la mattina e che ha ormai trenta anni, bisognosa disperatamente di una sostituzione impossibile a farsi. E' uno dei tanti appartenenti a quelle classi povere di ritorno che pur avendo un lavoro e degli studi, non riescono a mettere insieme di che vivere e che non riescono a disegnarsi un futuro accettabile. E quello che mi appare tristemente evidente, è che ormai si sta perdendo anche quel senso di speranza che riesce a farti andare avanti. 

Una via di Gaiman

La prima volta che ero venuto in Argentina, un paio di decenni fa, in piena crisi, il tassista che mi accompagnava all'aeroporto, era un disperatissimo dirigente di una azienda che aveva chiuso e, abbandonato dalla famiglia, cercava di sopravvivere alla meno peggio, dormendo in un letto a casa della vecchia madre, eppure pensava che magari, con un poco di fatica, si sarebbe potuti uscire da quella situazione. Oggi dopo tanti anni è ancora peggio e anche la speranza sembra morta. Mi è sembrato davvero depresso il ragazzo, tanto che non ha neppure insistito troppo per farmi entrare nel parco. Insomma non bei segnali. Passeggiamo fuori godendoci la sfilata delle rocce rosse che incombono sul centro e sulla stradina che si incunea nel canyon risalendo i gradoni della montagna. Piante aridofile completano il paesaggio lungo i bordi, il vento dell'ovest continua a soffiare con implacabile costanza, sollevando piccoli sbuffi di polvere in lontananza che si perdono tra le pietre. Torniamo in città un poco tristi, la decadenza non è mai bella da vedere, oltretutto in questa terra lontana che non è mai fiorita più di tanto evidentemente, lasciata a se stessa proprio dal suo essere così lontana da tutto e da tutti. Gli ultimi chilometri per rientrare in città li faccio lentamente, viaggiare ti costringe sempre a pensare, per fortuna naturalmente. Concludiamo la giornata dal solito Casa Telsen, ormai ospiti fissi, dove veniamo accolti con calore come vecchi amici e salutati all'uscita come quelli che sai che non vedrai mai più. E' il destino del pastore errante, del viaggiatore che attraversa il mondo leggero, cercando di non lasciare indietro neppure la sua ultima traccia.

La famosa torta negra galesa

SURVIVAL KIT

Queso fundido

Parco paleontologico  Bryn Gwyn - A tre chilometri  da Gaiman, circa 20 da Trelew, su una strada ben indicata. Circa 100 ettari dove è stato ritrovato un giacimento di fossili di quattro ere successive. I ritrovamenti più importanti hanno contribuito all'esposizione del Museo Paleontologico Ferruglio di Trelew, il resto è visibile percorrendo il sentiero circolare che traversa il parco. Ingresso 1500 pesos, anche da qui capisci il disinteresse dello stato, che non ha neppure avuto la forza o l'attenzione di aggiornare i prezzi. Disponibile cartina e audioguida. Andateci prima che venga chiuso per mancanza di fondi.


La primera casa de Gaiman
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