sabato 23 ottobre 2010

Cronache di Surakhis 32: Intrighi di palazzo.

Pioveva cloro anche quella mattina. L'autunno di Surakhis era sempre uguale; una nebbiolina verde e triste con le goccioline di acido che si fermavano insidiose sulle tute anticorrosive mentre la gente camminava frettolosa nei vicoli della città bassa. Tutto il pianeta sembrava roso da un male oscuro che ne corrompeva i fondamenti e le fondamenta. Da quando era crollato il grande ponte che attraversava la baia, sembrava che anche la capitale fosse profondata in una apatia senza tempo. I membri del governo organizzavano di tanto in tanto qualche stanca seduta direttamente nei postriboli governativi dove le plurisesso Vegane partecipavano direttamente alle commissioni. Qualcuna continuava lì il suo lavoro, tanto alla fine di decisioni da prendere, in effetti non ce n'erano e quando i ministri si addormentavano ebbri di droghe e dei più rari alcoolici della galassia, aggiungevano direttamente qualche postilla ai provvedimenti, per avere anche loro qualche posto di rilievo nei vari consigli di amministrazione. Della crisi ormai non si parlava neanche più, era diventata la situazione di normalità ed in fondo i problemi erano stati risolti, dando il via libera alla contestata legge sulla riduzione programmata.
Con quel sacrosanto provvedimento, a poco a poco tutti gli schiavi, mentre le miniere venivano chiuse, erano stati abbattuti evitando saggiamente ulteriori inutili costi. In questo modo si erano risolte anche le maggiori problematiche sociali ed il pianeta viveva una situazione di calma apparente. Paularius non era abituato a stare con le mani in mano. La cosca di cui aveva ottenuto la presidenza faticava a raccogliere i pizzi concordati, anche perchè gli esercizi commerciali erano quasi tutti chiusi e lui mordeva il freno arrovellandosi per cercare soluzioni utili a movimentare il mercato. Il suo quartier generale era il Lupanare Antico, uno dei più lussuosi della capitale. Al riparo da occhi indiscreti aveva riunito il consiglio allargandolo a quello che riteneva i possibili alleati più fedeli. C'erano due multipenici di Antares III, insaziabili come sempre, una maitresse vegana assurta alla vicepresidenza dopo che aveva dato ampia dimostrazione delle sue capacità e tra i nuovi ammessi, un gruppo di avvelenatori di Zort, esperti nella soluzione delle contese politiche. La seduta era aperta da molte ore ormai, interrotta di tanto in tanto dai gemiti di qualche delegato distratto dalle assistenti, molto attive sotto i tavoli, ma la decisione chiave stava maturando a poco a poco. Paularius era maestro nel condurre la danza; lasciava parlare tutti per ore, poi quando la stanchezza prendeva il sopravvento, lanciava il voto. Aveva provveduto a mettere delle specialiste, convocando appositamente alcune famose Risucchianti Lumacoidi particolarmente abili e le aveva disposte a fianco di alcuni membri della cui fedeltà diffidava col compito di scatenarsi nel momento in cui si doveva schiacciare il pulsante e la maggior parte premeva quello giusto quasi ad occhi chiusi con la bocca deformata da sorrisi ebeti.
A Subtiles di Anubis, che si era opposto fino alla fine, aveva pensato una callipigia avvelenatrice, porgendogli una coppa di succo di frutti rari. Così mentre lei si curava del suo corpo ormai eccitato con i suoi tentacoli setosi, se ne era andato con un grido strozzato nel momento culminante. Era rimasto così con gli occhi spalancati, ma felici, senza sapere che non avrebbe mai più potuto rivedere la sua casa sulla Montagna del Religioso, dove si ritirava nei momenti di ascesi mistica con i suoi fedelissimi sodali della setta dei Foctitores e Liquidantes, la maggior parte dei quali lo aveva già tradito, appena capito che stava girando il vento. Problema risolto. Paularius se ne andò in fretta lasciando i delegati a terminare i loro piaceri. Le elezioni erano ormai decise. Con l'Imperatore eliminato a sua insaputa e la Gilda al potere, i suoi affari potevano ritenersi tutelati finalmente. Il cielo si faceva sempre più scuro. Le tempeste dell'inverno erano ormai alle porte.
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11 commenti:

Ambra ha detto...

Un post incredibile, molto bello e sottilmente angosciante. In qualche modo mi ricorda Carlo Sgorlon con il suo "Il patriarcato della luna".
Ciao e buon weekend.

Enrico Bo ha detto...

Grazie Ambra, il buon Paularius vive il suo tempo e come nella trentina di puntate precedenti non può sottrarsi al suo mondo duro e difficile. D'altra parte sono cose talmente assurde e impossibili per i nostri tempi che a volte ci possono apparire così lontane da essere fantascientifiche e non rapportabili alla nostra realtà.
(Sto cercando di parare le mani, non si sa mai, non vorrei che mi beccassero i Sardar della Gilda).

jasna ha detto...

prometto che ripasso Enrico... !

Lindalov ha detto...

Grazie per il follow.
Contraccambio volentieri!

Enrico Bo ha detto...

@Jasna- Grazie e benvenuta

@Linda - Grazie a te è un piacere

Pupottina ha detto...

davvero un bel post!!!
buona domenica ^____^

Enrico Bo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Enrico Bo ha detto...

Grazie della visita Pup.

il monticiano ha detto...

Non so perchè mi ricorda qualcuno e qualcosa.
Oppure è un accostamento azzardato?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

L'hai scritto tu? In talo caso sei davvero bravo. Hai uno stile che cattura l'attenzione e la mente.

Enrico Bo ha detto...

@Monty - assolutamente azzardato, niente a che vedere cn fatti reali, se se ne intuiscono sonoassolutamente casuali ;-))

@Daniele - Grazie , Surakhis è uno dei miei ambienti preferiti e sono già oltre le trenta puntate. Credo però (da quanto ho letto da te) che non sarai d'accordo col mio post successivo. Io credo che bisogna ascoltare con mente aperta. Con simpatia. ;-)

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