mercoledì 24 settembre 2014

Mozambico 2: Arrivato.

Sull'Etiopian Airlines


L'ingresso di un villaggio
L'aereo vola tranquillo, non c'è da stupirsi, che questo deve fare e niente altro. Le hostess dell'Etiopian sono davvero carine, così non ti va neanche di traverso il contenuto dell'orrido vassoietto, panino di segatura e polletto bollito da ospedale. Datemi retta, non mangiate mai quello che vi danno sugli aerei, è robaccia ricongelata chissà quante volte, probabilmente la vera responsabile delle varie maledizioni del viaggiatore che vi coglieranno appena arrivati a destinazione, mentre voi darete la colpa a quei deliziosi e gustosissimi manicaretti coperti di mosche che vi siete pappati in giro. Non ci sono turisti o quasi su questi aerei, tutta gente che torna a casa, come sui traghetti per l'Albania. Qualche uomo d'affari con la classica valigetta dei contratti e dei depliant, gente che va in giro per il mondo a cercare lavoro per quei disgraziati che a casa aspettano qualcosa da fare per uscire dal declino e qualche tecnico che passa la sua vita in posti sperduti a completare quello che i primi hanno portato a casa. Qui c'è anche qualche prete nero che torna da una trasferta romana. Sono belli, grassi, lucidi, paciosi e tranquilli come ogni lavoratore che torna alla sua sezione dopo essere stato chiamato a rapporto dal direttore, magari a farsi bacchettare, magari solo per essere encomiato. Qualche laica che va a farsi il mazzo. Quelle le distingui subito dal piglio deciso della gente abituata a trovarsi faccia a faccia con le situazioni davvero difficili, quelle che si prendono davvero sulle spalle i problemi e cercano di metterci delle pezze. E poi i cinesi, che sono dappertutto, piccole formiche operose che hanno invaso silenziosamente l'Africa, che trovi in ogni paese a lavorare, a commerciare, a sovraintendere, a costruire, silenziosi e pervasivi, convenienti, economici. Non lasciano spazi vuoti, si prendono tutto senza combattere, con la forza della competitività e della lungimiranza dei loro governanti. Lascia fare a chi ha storie millenarie alle spalle e le usa con sagacia. 

Pallone autocostruito
Questo Mozambico è solo altra terra da conquistare, perché anche se apparentemente è un paese poverissimo, qualche cosa da portare via c'è di sicuro, siano estensioni vergini da coltivare per la fame infinita di derrate dell'Asia, sia di energia da tirar fuori, o di concessioni portuali, basi, punti vendita, accordi commerciali e via cantando. Non c'è dubbio certo che il Mozambico sia uno dei paesi più poveri del mondo, il PIL pro capite lo colloca al 172° posto, proprio in fondo alla lista e, pare addirittura al terzultimo per strade e comunicazioni. Quindi un paese piuttosto difficile da vivere, dove all'opposto tutto costa carissimo, perché arriva da fuori e dove spostarsi è difficile e molto costoso. La compagnia aerea locale, infatti opera in monopolio ed è sempre piena, anche applicando prezzi di affezione, d'altra parte non puoi sobbarcarti giorni di macchina, anche quella costosissima, per andare attraverso il paese. Diciamo che è un paese stremato, dopo la guerra di indipendenza sanguinosissima e dopo la guerriglia civile tra le due fazioni principali che è ripresa recentemente. Solo all'inizio di settembre è stata finalmente siglata una pace, si vedrà quanto definitiva e sono state indette le elezioni che si svolgeranno il 15 di ottobre. L'Italia, curioso a sapersi, ha recitato un ruolo fondamentale in questo processo, rendendosi garante della sicurezza della parte antigovernativa e per la verità, questo le viene riconosciuto ufficialmente. Già, perché l'Italia ha sempre avuto un canale preferenziale verso il Mozambico ed è uno dei paesi più stimati da queste parti. Ha avuto una parte importante nella cooperazione in passato, cosa non sempre ben gestita, guarda caso, dai nostri politici e questo è un giudizio piuttosto edulcorato, anche se questo ha fornito un certo aiuto alle imprese italiane. Adesso sembra che con la scoperta di giacimenti di gas nel nord del paese, ci sia un ritorno di fiamma per l'Eni. 

Una scuola elementare a Mitava
Vedremo, intanto attorno all'osso si sta già avventando una muta di cani piuttosto combattivi. E' un paese grande tre volte l'Italia con un terzo degli abitanti, ma in rapido aumento, che né fame, né guerre, né pestilenze riesce a rallentare, se si pensa che negli anni '80 erano 7 od 8 milioni e adesso sono oltre 20. Tra l'altro nei conteggi, i bambini rimangono un po' fuori statistica, perché la mortalità è così forte che si preferisce tenerne conto quando hanno raggiunto un'età che li metta al riparo dalle principali cause di morte infantili. La scolarità nelle zone rurali è molto scarsa. La crescita economica è tuttavia forte, ma partendo da così in basso è un dato da considerare con molta attenzione e la capitale è tutta una furia costruttiva. Le periferie estreme che cominciano a congestionarsi sono molto simili alle township sudafricane, ghetti di povertà estrema e probabili focolai di violenza. La popolazione che vive principalmente nelle zone rurali in capanne, non sembra avere grossi problemi alimentari, salvo carestie e disastri climatici, inondazioni e via discorrendo, mentre i problemi maggiori sono quelli legati all'acqua e alle conseguenti problematiche igienico-sanitarie. Questo è anche il motivo per cui siamo qui. La striscia dell'aeroporto si avvicina, i bordi cosparsi di fiori gialli. Le isole di paradiso di Bazaruto e Quirimbas sono lontane e irraggiungibili. Solo terra rossa e cespugli coperti dalla polvere della stagione secca. Un colpo secco e le ruote strisciano sul terreno mentre i motori ruggiscono nella frenata. Vediamo un po'.

Componenti del gruppo di gestione di un villaggio
SURVIVAL KIT

Ci sono molte compagnie che portano a Maputo. Etiopian Airlines è una delle più economiche con offerte di poco superiori ai 600 euro da Milano. (Fa scalo a Roma e a Addis Abeba, per cui è obbligatorio il certificato di vaccinazione per la febbre gialla). E' un po' scalcinata , ma alla fine quel che conta è arrivare e poi le hostess sono molto carine.
Il visto si ottiene solo all'ambasciata di Roma. Sul sito le indicazioni e i moduli per ottenerlo.

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2 commenti:

Simona ha detto...

Questa premessa mi spaventa un po'. Dai sempre un'analisi molto lucida della situazione, questo è un pregio.

P.s. hai scritto per BEN due volte che le hostess sono carine ^_^ ti sarai mica innamorato??

Enrico Bo ha detto...

@Cicc - sei lettrice attenta. Quando qualcosa di non atteso mi sorprende, rimango colpito e poi si sa l'anziano tende a ripetersi.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 116 (a seconda dei calcoli) su 250!