
Questa volta si tratta di un terrificante virus che il cattivissimo
vuole diffondere per sterminare l’umanità intera, lasciando la consueta catena
di indizi che solo la mente superiore del prof potrà capire e risolvere. Il
filo conduttore di questa volta è Dante ed i suoi luoghi, che, oltre a Firenze
come è ovvio, viene basato sul suo esilio posizionato, non si capisce se per
ignoranza dell’autore o per esigenze di facilità di conoscenza per il suo parco
lettori, a Venezia invece che a Ravenna, città che probabilmente in America non
hanno mai sentito nominare. Gran finale a ritmo incalzante e corsa contro il
tempo a Istambul con colpo di scena consueto come nei precedenti volumi. Nel
libro sono presenti tutta una serie di svarioni anche divertenti come la
descrizione dello stile del duomo di Firenze definito incrocio tra “gotico e
neogotico” o il battistero descritto con un po’ di sprezzo come una torta a
strati, forse ricordando le schifezze della pasticceria pannuta del suo paese.
Comunque se avete del tempo da perdere sapete già cosa aspettarvi, cercate
almeno di farvelo prestare e non dargli altri soldi.
2 commenti:
Io ancora desisto dal primo-Il codice da Vinci.Forse lo leggerò,ma dopo varie recensioni,e la tua è illuminante,mi asterrò da altri acquisti.Ciao e ..un anno sereno,nonostante Dan Brown.
@hic - Ma se te lo regalano e hai qualche ora da sottrarre al sonno, perché no.Buon anni anche a te!
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