lunedì 16 febbraio 2015

Finalmente il mare!


Tramonto a Ngwe Saung


La spiaggia
Dopo tre ore sul nastro dritto e solitario dell'autostrada da Taungoo a Yangon, lasciare la periferia della grande e vischiosa capitale che pare voglia risucchiarti nel suo turbinoso traffico carico di ansie, prendere la strada che vira ad occidente e attraversa tutta l'area dell'immenso delta dell'Irrawaddy, ti dà la sensazione di avere cambiato paese. Qui comincia una serie infinita di risaie color smeraldo e di paludi ricoperte di alga verde su cui galleggiano lontane, pagode dorate. E' terra di acqua, consentitemi l'ossimoro e l'uomo, nella sua capacità di adattamento senza limite, vi convive senza patemi. Lungo ogni canale vedi file ininterrotte di povere capanne su palafitte alte, a ricordare che qui, il livello dell'acqua sale e scende senza troppo riguardo. Vedi uomini e donne trasportarvi grandi cesti in bilico sulla testa o appesi alle braccia, percorrendo scalette e ponticelli costituiti di una sola grossa canna di bambù che attraversano i canali con un arco delicato che fa di ogni rientro a casa un esercizio da circo. Le pozze sono piene di bambini a mollo, di bufali dall'occhio umido e sono percorse da stormi di anatroccoli che seguono la madre. Tutta la regione è verde e rigogliosa. Ogni tanto attraversi un braccio di fiume dalle rive popolate di attività, cataste di legname o derrate di vario tipo ed enormi barconi da trasporto semiaffondati come draghi moribondi, dalle carcasse lasciate a marcire nel fango. 

Le onde
Da ogni parte stuoie con pesce a seccare, riso a seccare, peperoncini a seccare. Questa è l'ossessione di ogni terra umida che tutto corrompe e dove conservare uomini e cose diventa un'arte difficile. Ad ogni ponte che attraversa un braccio di fiume che scende lentissimo a sud verso l'oceano, ti rendi conto di come doveva essere difficile percorrere questa terra un tempo, con carri, barche e traghetti ad ogni passo guadagnato su questo delta smisurato di sabbie e di fanghi. Twante, Pantanaw, Einme, le cittadine sorgono nei punti di passaggio più comodi, dove una umanità fitta e tranquilla si raggruma a commerciare, a scambiarsi cose, a vivere. Pathein è un po' più grande, circondata da grandi viali alberati. Il commercio del riso l'ha resa ricca e piena di nuove costruzioni. Rimaniamo bloccati nel traffico; file di militari fermano tutti e bloccano le strade lasciando un largo passaggio. Poi si capisce tutto, ecco arrivare un corteo di macchine. E' il politico di turno che viene ad inaugurare la nuova università. Tutto regolare, appena passati i plenipotenziari, il traffico si sblocca e si può procedere per l'ultimo tratto che attraversa una fila di colline ricoperte di fitta boscaglia con una stradina stretta e solitaria di una cinquantina di chilometri fino a raggiungere il golfo del Bengala. Ngwe Saung è una spiaggia di sogno lunghissima e solitaria . 

Bassa marea
Una fila infinita di palme e verde boscaglia e poi sabbia fine e bianca a perdita d'occhio. Di fronte solo il mare e qualche sagoma di isole lontane dietro le quali calerà il sole. Sarebbe un grave errore, venire fin da queste parti e non riuscire a ritagliarsi almeno qualche giorno da trascorrere qui. Puoi capire come erano le spiagge del sud est asiatico prima che arrivasse l'orda dei turisti da occidente e adesso anche dal mondo asiatico. Per ora salvo pochissimi nasi lunghi, qui vengono solo le emergenti classi ricche della capitale. I bungalow tra le palme sono alquanto rozzi, soprattutto considerati i prezzi d'affezione che vengono pretesi, ma starsene qui sotto le frasche a poltrire guardando l'onda lunga e gentile che accarezza la spiaggia li vale comunque. Nella casupola vicina ci sono quattro anziani panciuti come me, probabilmente commercianti venuti da Yangon per il fine settimana, vanno e vengono con aria soddisfatta, bevono grandi quantità di alcool e non perdono occasione, ogni volta che riescono ad attaccarti un bottone, di magnificare la bellezza del posto e di come valga la pena di passare qui una vacanza. Non si può di certo dar loro torto. Le cinque ore di auto per fare poco più di duecento chilometri dalla capitale a qui, sono ben ripagate. 

L'isola
A qualche centinaio di metri più a sud, un isolotto è collegato alla spiaggia da una sottile lingua di sabbia. Una bella passeggiata fino all'altarino sulla scogliera, poi una scaletta ripida per salire fino alla parte più interna dell'isolotto, ricoperto di boscaglia fitta e selvatica a ricordarti che non sei in Liguria e in un attimo ti perdi tra tronchi corrosi e liane che scendono dall'alto. Quando arrivi all'estremità del lembo di terra, dopo la cortina delle ultime felci, solo il mare davanti a te che, di cui puoi assorbire il profumo dall'alto della piccola corona di rocce. Fatichi a trovare la strada del ritorno, facendoti largo confuso tra il fogliame basso e quando ritrovi la scaletta per discendere, ti accorgi di essere arrivato appena in tempo. La marea si sta mangiando quel che resta della lingua sabbiosa e far ritornare l'Isola degli Amanti alla sua natura normale. Mentre il cielo si incendia, due ragazzini arrivano con un vassoio colmo di pesci di ogni dimensione. Ricciole, rossetti, muggini, gamberoni poderosi e altri più inconsueti. Devi scegliere quali destinare alla griglia di questa sera. Dopo aver espletato l'operazione dolorosa, ti rimangono ancora un paio d'ore per riposare e liberare la mente, mentre la bocca dello stomaco, a poco a poco, complici i fumi odorosi della griglia sfrigolante non troppo lontana, si apre.

Sera sul mare

SURVIVAL KIT

Berd Island
Un soggiorno marino, nel periodo ottobre-marzo è altamente consigliabile. Spiagge ancora relativamente "vergini" e bellissime, che stanno per essere prese d'assalto dall'esplosione del turismo di massa. Accanto alla più famosa e ormai affollata Ngapali beach, consiglio assolutamente Ngwe Saung Beach, oltre 20 km di sabbia finissima e bianca, acque cristalline e, per ora, quasi deserta. Comincia ad essere frequentata da Birmani ricchi che affollano già la vicina Chaung Tha Beach, ma per ora farete fatica ad avere qualcuno in spiaggia a meno di 50 metri. Diverse soluzioni con sistemazioni anche piuttosto care. Da vedere vicino: Bird Island, escursione con snorkelling in barca (60/80 $ per tutto il giorno) e Lovers Island, all'estremità a sud della spiaggia, a piedi, ma attenzione alla marea per il ritorno, se no dovete nuotare, dove passeggiare nella fitta boscaglia e andare a vedere il tramonto.

Il nostro bungalow
Shwe Hin Tha Resort Hotel - Ngwe Saung - Vicina alla Lovers Island a sud della spiaggia. Affacciato sul mare. Una serie di bungalow, piuttosto spartani e da risistemare (se si considera il costo esagerato). Quelli in Bambù più basici 30$, quelli in muratura con A/C e minibar 65$. La corrente manca al pomeriggio. Wifi debole e solo alla sera. Tuttavia posizione splendida sulla spiaggia. All'interno ristorante discreto. Verso le 17, vengono a mostrarvi i pesci a disposizione per la cena. Pesci per due enormi da 5 a 10$. Birra fresca, Gamberoni e aragoste. Sempre tutti gentilissimi. Ricca colazione.

La spiaggia di Ngwe Saung

Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
Flying away
Duro tornare a casa

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!