Oggi mi prendo una pausa per parlarvi di questo bel libro, opera prima pubblicata di una autrice, che posso vantarmi di conoscere personalmente. Angì Perniola, vive ad Asti, terra, che oltre ai vini e alle colline dolci e ricche di tartufi, è anche luogo di magie e di esoterismi nascosti. Su quelle stesse colline, nelle campagne e tra i casolari abbandonati, sono in molti ad essere certi della presenza delle Masche, donne strega che non hanno ben chiara la differenza tra il bene ed il male e che popolano i racconti che si facevano un tempo, la sera, nelle campagne attorno al fuoco o nelle stalle quando, non c'erano né televisione e né smartphone e si andava a vigè, così si diceva riferendosi alle veglie serali; gli anziani raccontavano storie e i più piccoli stavano dietro al calore degli animali ad ascoltare con gli occhi spalancati di paura. Perché le storie erano sempre racconti orrifici in cui la presenza delle Masche era quasi di rito. E anche questa potrebbe essere una di quelle storie. Una vicenda oscura ed ammaliante che abbracciando quasi tutto il secolo scorso, racconta di una bambina, cresciuta nella miseria dalle suore, a cui i fatti e le disgrazie accadute durante la sua infanzia hanno fatto maturare un rapporto confuso e malato tra la vita ed il soprannaturale. Convinta a poco a poco di essere lei stessa una predestinata, Zulina, una Masca dai poteri misteriosi e terrifici al tempo stesso, riesce a fare male soprattutto a chi ama, in un rapporto indistricabile di sentimenti e pulsioni estreme. Amore e morte, implacabilità di un destino segnato in una direzione che gli eventi conducono come in un copione già scritto. Un romanzo dalle molte letture nascoste che dovrebbe piacervi.
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