mercoledì 4 maggio 2016

La galera


immagine dal web


Sono libero! Dopo più di un anno in cui il mio condominio è stato avvolto completamente da una sorta di gigantesco preservativo di color verde, una retina leggera che che ricopriva una pesante incastellatura metallica, finalmente sono cominciate le operazioni di smontaggio e ho rivisto la luce del sole che stamattina splende gioioso in una primavera ormai conclamata. Accidenti, ormai non ci credevo quasi più. Certo che è una bella cosa sentirsi finalmente liberato dalle catene. Un anno? Va bene che era un lavoro lungo, capirete tra le varie ed eventuali di facciate e balconi, si trattava finalmente di togliere la copertura del tetto di amianto e liberarci per sempre da questa piovra. Pensate come è intelligente l'uomo. Ricordo ancora, una ventina di anni fa quando in una, come sempre rovente assemblea condominiale, si era deciso in anticipo, il rifacimento del vecchio tetto, anch'esso di amianto come ovvio. L'amministratore con impagabile arguzia, ci fece un ragionamento inoppugnabile. 

Bisognava decidere subito, anche se la vecchia struttura avrebbe potuto resistere ancora due o tre anni, perché quello era l'ultimo anno in cui sarebbe stato possibile utilizzare l'amianto, dall'anno successivo sarebbe stato messo fuori legge e non avremmo potuto più utilizzare quel materiale così conveniente! Sapete come sono le assemblee di condominio, una zona franca in cui le persone normali subiscono una trasformazione licantropesca e diventano Homo condominus, esseri belluini che, urlando gli uni con gli altri, litigano su tutto e per qualunque banalità, pur di fare un dispetto al vicino o non concedere alcunché anche se a loro conveniente per pura malevolenza verso il prossimo, sulla base di presunti sgarbi precedentemente subiti. Bene in quella occasione, la frase magica "si può spendere di meno" aleggiò nell'aria solo per pochi istanti, subito dopo l'assemblea all'unanimità votò per la sostituzione della vecchia copertura di Eternit con una nuova esattamente uguale alla precedente. Ora il vecchio misfatto è stato costosamente e dolorosamente cancellato e il nuovo tetto brilla ormai sulle nostre teste. 

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L'esborso è stato mostruoso, anche perché nel sottotetto è stato ritrovato, ma che bella sorpresa, anche il tetto precedente, le vecchie lastre smontate che erano state abbandonate in loco ammonticchiate dalla antica impresa ormai fallita, così abbiamo dovuto smaltirne due, ma non al prezzo di uno, perché alla fine l'ignoranza va punita. Comunque rimane il fatto che per fare tutto ciò ci sia voluto più di un anno di lavoro, periodo in cui in Cina vengono costruiti almeno due grattacieli di cento piani ciascuno. Circola una spiegazione. Sembra che il comune di Alessandria abbia richiesto per l'occupazione di suolo pubblico per sei/sette mesi del ponteggio in questione (quanto sarebbe stato necessario per fare il lavoro) circa 30.000 Euro. Sapete invece a quanto ammonterebbe il costo per un periodo superiore ad un anno? Pare 7.000 euro. Vedete un po' voi se questo bug del sistema sia una leggenda metropolitana o una bufala per giustificare la situazione, fatto sta che oggi mi sto godendo finalmente una giornata di sole dalla mia finestra liberata e sono felice.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Aspettiamo una foto senza ponteggi.........poi...le assemblee di condominio sono tutte uguali... nel nostro oltre alla frase :si risparmia!!!! è molto usata "aspettiamo...ho un amico che può fare un preventivo migliore " (e i lavori non si fanno mai).L'importante è non arrabbiarsi!!! Gianna

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