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Sono qui in una di quelle aree di non esistenza, una delle tante sale d'aspetto del mondo, questa particolarmente odiosa, sia per il fisico che per il morale, benché linda ed accogliente, nella sostanza dolore e portafoglio. Dal dentista insomma. In questi momenti di apnea assoluta bisogna lasciar libera la mente, anzi mettersi in uno di quegli stati di meditazione di cui vi ho parlato qualche giorno fa. Insomma pensare di essere da qualche altra parte, evadere, scomparire e traslarsi in un'altra dimensione al di là della barriera dello spazio tempo. Così posso almanaccare sul senso della vita e dedicarmi almeno per un po', come suggerirebbe Eco, alla preparazione delle liste. Di una in particolare. Operazione anche utile oltre che piacevole quindi, data l'incombenza, tra soli due giorni della famosa grigliata di primavera, quella che mette fine alle vacanze invernali e apre quelle estive della compagnia della montagna, ormai quasi pronta alle pendici del più famoso monumento d'Europa, la Muraglia Piemontese, il Forte di Fenestrelle. Le mura imponenti che hanno visto la prigionia della Maschera di Ferro, del Cardinal Pacca e si dice, ma sono le malelingue, in realtà sempre non risponda al vero, campo di reclusione per gli Ufficiali dell'Esercito Borbonico, sono lì mute e severe che ci aspettano per giudicarci. Bisogna fare il conto del numero esatto dei partecipanti per calcolare quanti tomini e quante scamorze affumicate necessitino, che nonostante la loro indiscussa cancerogenicità, nella filosofia della griglia sono sempre un obbligo morale. Accidenti, due vestali in camici bianco/verdini (molto di moda in questo momento politico), mi richiamano all'ordine. Vado. Ci risentiamo.
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