venerdì 27 gennaio 2017

Cronache di Surakhis 74: Bene, bravo, bis



Surakhis è il pianeta della follia collettiva. Qualcuno dice che dipende dalla particolare atmosfera e che la percentuale di cloro e delle emissioni delle centrali a merda, influisce sulle capacità di ragionamento, già piuttosto scarse dei suoi abitanti, ma è indubbio che il rincoglionimento dei cittadini è tale che gli aspiranti al potere assoluto che si stanno battendo per arrivarci tramite elezioni fasulle ne approfittano a piene mani. La cosa tragicomica, che tuttavia nessuno mette in evidenza è la continua contraddizione di ogni decisione presa tra gli ululati di approvazione della folla, che parte da un presupposto assoluto che elimina ogni altra obbiezione: che i politici sono tutte merdacce infami a prescindere, ladri e disonesti e che vanno sostituiti con chiunque si autoproclami onesto e amante del popppolo. Fino ad oggi il pianeta ha utilizzato leggi elettorali che impedivano a bella posta che qualcuno possa governare, studiate con cura dai legulei suinidi di Capella III. Chi ha governato viene quindi accusato dall'opposizione di non fare nulla e il popppolo a ululare in piazza: Bene, bravo bis!!!! Allora l'idea è stata quella di una legge che dava il governo e la maggioranza per governare al partito che prendesse più voti, cambiando la costituzione per ridurre gli odiati politici. Apriti cielo, l'opposizione a partire dai neonazi dei pianeti neri e le ziliony rubachky, assieme ai Crickettini, hanno gridato subito alla perdita di democrazia e il popppolo: bene, bravo bis e si è precipitatoin massa a votare per annullare la legge. 

Allora, come voluto, si è proposta una legge proporzionale, e gli stessi partiti ululano: Bene, bravo, bis, purché si vada a votare domattina, come vuole il poppppolo sovrano e chi se ne frega se poi non si potrà fare il governo, tanto peggio tanto meglio e la folla: Bene, bravo, bis. Al massimo dopo si farà una coalizione tra partiti, hanno proposto gli stessi che due mesi prima gridavano No all'inciucio tra partiti. Alcuni come i Fratellastri di Minchia, dicevano: Al voto subito, col proprorzionale, ma poi no all'inciucio e il popppolo con il cervello ottuso dai miasmi delle centrali a merda che pompavano fumi oleosi a pieno ritmo, Bene, bravo, bis! Chi si permette di dire che forse occorreva una legge elettorale decente se no il paese non può avere un governo, viene subito affogato nei fossi di raccolta dei liquami stessi, mentre il popppolo grida: Bene, bravo, bis, al voto, al voto! Ognuno aizza la folla ignorante usando ogni giorno una ragione opposta a quella che urlava il giorno prima, tanto sa che la folla li ama ancora di più e si dichiara disposta a votarli. Paularius è tranquillo, campa ormai bene in un resort delle Isole Beate con uno stuolo di Veneri Fellatrici a disposizione per gli svaghi, avando creato tutta una serie di siti farlocchi su cui pubblica notizie false e i più terrificanti insulti ai vari politici e che gli imbecilli fanno a gara a condividere a catena, facendogli guadagnare un sacco di soldi. Poi sponsorizza il movimento per la dignità del popppolo (con tre p, come si usa dire ormai) e ha fatto emanare una fatwa di morte contro chiunque si permetta di pensare (dati raccolti tramite i rilevatori di pensiero laterale debole) che la folla è fatta di cretini completi a cui puoi far credere e votare tutto e il contrario di tutto e che si offendono se glielo fai notare.

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5 commenti:

Unknown ha detto...

Mica t'invidio questa tua tristezza

Enrico Bo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Enrico Bo ha detto...

Non son triste, rido rido e grido a tutti bene, bravo, bis

chicchina ha detto...

Quel bene bravo bis,risuona forte,continuo,martellante,amplificato come un'eco minacciosa sui così detti social.E il gioco è fatto :c'è posto per tutte le soluzioni ,purchè contraddittorie e intercambiabili.Il cervello del popppolo-copio-?Dio lo riposi,è affaccendato a cliccare milioni di like e condivisioni...

Enrico Bo ha detto...

Certo i social sono una evidenza innegabile, però sono anche soltanto la descrizione di quello che comunque c'è e ben fisso nella testa della gente.

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