da Europinione.it |
Paularius misurava a grandi passi il pavimento ricoperto da una moquette di pelo vulvare di ipertricotiche di Antares IV, rara e preziosa, senza preoccuparsi di rovinarla con i suoi stivaletti muniti di lame antimmigrato. Era davvero incavolatissimo. A nulla erano valse, da quando era arrivato al vertice della Gildaverde, le sue campagne antigovernative, lo scatenamento dei suoi ben foraggiati socialhaters, che organizzavano le loro cacce settimanali contro i clandestini Andromediani o i bandi per l'uscita dall'Unità di Credito Intergalattica. Dopo che aveva mollato al suo destino l'imperatore lungocrinito dai boccoli d'oro, che ormai passava il suo tempo nelle varie clichine di ringiovanimento degli organi consumati dall'uso, pensava di avere in pugno il pianeta, anche perché la caduta del governo per mano dei suoi stessia derenti, cosa sempre accaduta in passato e su cui nessuno aveva dubbi accadesse di nuovo, appena era partita la congiura dei Baffini, aveva lasciato ampi spazi di manovra. Lui come gli altri, continuavano a maramaldeggiare sul vinto, ma più per un divertimento personale che per reale necessità. Non erano che energie sprecate certo, ma dove lo metti il divertimento personale. E invece il popolo bue, come pensava di ben conoscerlo lui, ignorante, cattivo, ladro e infingardo come tutti i popoli della storia, invece di abbracciare in toto la sua causa, continuava ad appoggiare in massa quel lurido guitto di quart'ordine. Certo furbo lo era davvero e gran conoscitore dei comportamenti usuali della folla, a cui non interessano mai i comportamenti reali, ma le parole ed i proclami dai palchi.
E quel crickettino infame, sentendo dove soffiava il vento, appena la congiura aveva pugnalato quel poveraccio che aveva fatto qualche tentativo di risalire la china, certo se qualche problema si fosse risolto, sarebbe stata la fine per tutti gli arruffapopolo da strapazzo, che poi quando la gente realizza di stare appena appena meglio li abbandona al loro destino giustiziandoli in piazza, aveva subito fatto partire una campagna contro le astronavi carretta che attraversavano lo spazio per venire ad arenarsi sul pianeta. Alla domenica, tutti con i mitragliatori interstellati a respingerli nello spazio profondo da dove erano venuti, aveva proclamato, scegliendo la nuova linea del movimento, tra gli osanna della folla che era subito corsa in massa sulla battigia a sparare verso il cielo. Quel malefico bifronte, predicando una santa povertà, una decrescita felice per tutti, dalla sua astronave con i portelli d'oro, cambiava versione ogni giorno e la gente continuava non solo a seguirlo, ma anzi lo osannava. Ad ogni sondaggio se fosse meglio seguire le sue bufale o meno, il 102% in media rispondeva: Come decide lui. Dopo il disastro previsto della podestà, totalmente incapace, che aveva imposto alla capitale di Surakhis, aveva subito fatto partire la campagna "Jeanne d'Arc", trasformandola in una eroina perseguitata, con processioni seguite da tutti gli abitanti della città che recitavano giaculatorie per la sua santificazione e chiedevano a gran voce di salvarla dal rogo su cui i crickettini di norma immolavano i propri dirigenti appena minacciavano accendere il loro cervello vero. Ebbene la folla giubilante non solo continuava a sostenerlo, ma aumentava sempre di più. Paularius non ci capiva più niente.
La lettrice del pene Rigeliana che aveva convocato compulsava intanto con attenzione le pieghe del suo prepuzio tentando di formulare una predizione valida, almeno per il futuro immediato. "Caro Paularius, qui ci sono pochi dubbi, come sai glande non mente. Il popolo è fatto così, gli piace riempirsi la bocca non solo di escreti maschili tanto per buttar giù qualcosa di caldo, ma soprattutto di parole come democrazia, libertà e tutte queste scemenze che voi politicanti gli spargete a pioggia, ma nella realtà, ha sempre preferito una sana e forte dittatura. Vuole essere governato senza pensieri da qualcuno che stermini quelli che lui non sopporta e tutte le peggiori dittature della storia sono state sempre approvate, anzi richieste dalla folla stessa. Guarda oggi, piacciono a tutti il Re del pianeta dei Sarmati, proprio perché fa ammazzare o imprigiona i propri oppositori o il nuovo Signore dei Pianeti uniti delle Pleiadi, Vagabondo I, che pure sono stati regolarmenti eletti, tra la meraviglia del resto dell'universo, come lo saranno presto la Regina Pina tra i Coq o i Nuovi seguaci della Sacra Svastica nei pianeti del settore Nord della galassia. Questo vuole la gente, dunque interpretanto le linee venose del tuo arnese rigonfio, ti consiglio di allearti quanto prima a questo pericoloso personaggio, stando attento però a liberartene appena possibile, consegnandolo al boia delle mille morti, tanto di accuse da addossargli ne troverai a bizzeffe, poi potrai scatenare le tue Zilioni rubacky e riportare le orde di schiavi nelle miniere, che la ricreazione è finita". Paularius, meditando convinto sulla predizione, socchiuse gli occhi accomodandosi sul divano di pelle di cuccioli arturiani e lasciò che la sacerdotessa terminasse la pratica divinatoria con la consueta suzione finale.
2 commenti:
Che bel nodo gordiano ti è venuto, al solitamente
Nodo tagliato ormai a muzzo e in salsa verde, wasabi che brucia gola e scaldapancia trionfo di Barabba salvato da popolargiurie didirettorio marcio nel pensiero. Buona befana
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