mercoledì 15 febbraio 2017

Madagascar 30: L'arcipelago


Nosy Komba vista da Nosy Tanikely

Lemure Macaco
Ormai siamo nel pieno del turismo dell'isola. Dall'arcipelago di Nosy Bé passa oltre il 90% di chi viene a visitare il paese, con le ovvie conseguenze del caso.  In pratica ogni occasione di lavoro, da queste parti è legata a questo mondo, possiamo dire quindi che la realtà malagasy qui è un poco snaturata, ma che importa, avrete, pagandolo, un poco più di comfort, godendovi un posto molto bello e anche se la vostra vacanza si limiterà a questa zona, passare qualche giorno su magnifiche spiagge, riposare sotto i palmizi mangiando grigliate di pesce e facendo snorkelling in piscine naturali di acqua cristallina, vicino alla barriera, è sempre meglio che stare in miniera. Quindi anche se alcuni posti sono stati creati appositamente per un afflusso turistico importante, sarà il caso di approfittarne in ogni caso. Per arrivare fino a Nosy Bé ci vuole più di una mezz'oretta di barca veloce dal pontile di Anfiky, dove una massa di barcaioli cercano di accaparrarsi la gente che arriva per portarli in giro tra le isole. E' la consueta pesca del tonno di passaggio che arriva un po' spaesato nella zona di cattura e inevitabilmente finisce nella rete che lo aspetta al varco, d'altra parte, qui ci è venuto apposta e un barcaiolo vale l'altro; rimane soltanto la distesa blu da attraversare, sobbalzando sulle creste delle onde. 

Lemure macaco fulvus
In fondo anche se la zona è abbastanza riparata siamo sempre in un oceano. Nosy Komba è la punta di una montagna che emerge dal mare per oltre 600 metri. Pur essendo abitata, sull'isola non ci sono strade né elettricità, inoltre nella sua boscaglia ci sono un sacco di lemuri. Insommauna sosta ci sta tutta per fare quattro passi nella zona bassa a ridosso delle case, dove si sono organizzati un percorso sulle pendici della collina, dove gli alberi sono pieni di lemuri macaco in attesa che arrivino i visitatori con il loro carico di banane. Anche loro campano di turismo insomma e come puoi resistere a non farti saltare addosso da questi peluche fulvi dai musetti neri e le basette bianche che sembrano finti, studiati apposta dalla Trudi, che prendono ansiosamente dalle tue mani i pezzetti di banana che gli vai centellinando. I bambini ovviamente ne vanno matti, qualche soldino corre e tutti sono contenti. In più ti puoi vedere i vari tipi di tartarughe di terra, incluse quelle giganti delle Seychelles, che hanno portato qui in trasferta, se ti va ti prendi al collo i pitoni, gechi e camaleonti a gogo, insomma perché negarsi questa esperienza, un po' natura un po' parco zoologico. 

Una venditrice di tovaglie
Quando scendi fai felice anche qualche donna comprando un souvenir che butterai in un cassetto appena arrivato a casa o una tovaglia che finirai per non usare mai, ma che importa, bisogna far girare il grano per far stare bene tutti, questa è l'economia ragazzo. Alla fine mancia a Marco che ti ha unto di citronella per proteggerti da zanzare inesistenti e via sul barcone. Per la verità qualcuno sembra che cominci a fermarsi anche qui invece che andare sulla affollata vicina più famosa e passando lungo il mare si intravedono piccole costruzioni in angoli nascosti su baie più lontane. Sicuramente il fascino del luogo primitivo comincia ad attirare turisti di palato più fine e l'isola, tolto il punto di approdo del villaggetto principale, che si affolla soltanto al mattino per unpaio d'ore, deve avere il suo fascino selvatico ad un tiro di schioppo dal turismo di massa. Ma noi, superato un piccolo braccio di mare siamo già a Nosy Tanikely, una lingua di sabbia bianchissima nel parco marino, dove puoi far finta di essere naufragato sull'isola deserta dei mari del sud. Essendo ad accesso limitato, non sei ingorgato tra la gente e puoi nuotare tra i pesci colorati, che ti circondano anche vicino alla riva, fino a che i tuoi accompagnatori non ti chiamano con grandi gesti dalla riva perché la grigliata di pesce è pronta. 

Pic nic a Nosy Tanikely
Dite pure quello che volete, forse alla lunga ci si annoierà pure, ma starsene qui dondolando su un'amaca a guardare il turchese che splende di fronte a te, non ha prezzo e se ce l'ha è assolutamente accettabile. Quando vuoi fare una pausa alla meditazione, allunghi una mano e togli il gamberone dallo stecco, al massimo puoi opinare che non sia troppo cotto e passare stancamente ai bei pezzettoni di tonno bianco da alternare alle cucchiaiate di riso al cocco, degno contorno della zuppa di granchio. E cosa vuoi dire dell'ananas appena colto o del mango sugoso? Lo butti giù e te ne fai una ragione, ascoltando con occhi semichiusi i racconti dei ragazzi che arrivano dal giro vcino alla barriera con gli occhi ancora pieni di barracuda giganti, tartarughe e razze che volteggiavano loro intorno. Sì sì, alla lunga ci si annoierà pure, però passarci un mesetto da queste parti, sorseggiando rum arrangé alla vaniglia, non deve essere poi così male. Poi però bisogna andarsene, anche il paradiso ha una scadenza, forse quel mango maturo era la tua mela che te lo ha fatto perdere per sempre. La barca, col suo nocchiero implacabile è lì che ti aspetta per riportarti via. Nosy Bé, l'Isola Grande la raggiungi in un'altra mezz'oretta, poi c'è il porto affollato e la macchina che ti aspetta per andare alla ricerca di qualche angolo nascosto dove approfittare ancora un po' della tua condizione di privilegio.

Geki verdi
SURVIVAL KIT

Camaleonte mosaico
Arcipelago di Nosy Bé - E' la zona turistica più frequentata del paese. Ci sono moltissime sistemazioni anche diverse dall'isola principale. Qui la  fa da padrone il mare, con immersioni, snorkelling e relax sulle spiagge. Ogni albergo o resort offre una lunga serio di opzioni per queste attività. In pratica per ogni giorno di permanenza potrete andare su spiaggette isolate o luoghi diversi per fare le attività che preferite con pic nic inclusi. Qui i prezzi sono ovviamente più cari (anche il doppio che nel resto del Madagascar), tuttavia sempre molto abbordabili. Ci sono soluzioni di gran lusso così come sistemazioni per backpakers.

Lemure e turista
Nosy Komba - L'isola dei lemuri, Si raggiunge comodamente con una barca privata (100.000 Ar.) in 1/2 h da Anfiky o da Nosy Bé. Fa parte delle molte escursioni proposte in tutti gli alberghi e resort. Si può anche decidere di pernottare sull'isola che dispone di alcune soluzioni. Dietro il villaggio di approdo c'è un'area dove potrete vedere lemuri in pratica domestici e molti altri animali, all'uscita slalom tra le bancarelle cariche soprattutto di belle tovaglie ricamate, trattate fino allo spasimo. Potrebbe dirsi la classica trappola per turisti, ma se rimarrete solo in questa zona, potrete almeno godervi i lemuri da vicino che se no vi perdereste. I costi sono comunque minimi e fate girare l'economia locale.

Nosy Tanikely - Come detto è all'interno del parco marino con accesso regolamentato solo diurno, anche qui con una mezz'ora di barca. E' una delle mete più gettonate dall'isola principale per i suoi fondali e le acque cristalline, Potete passarci l'intera giornata col picnic sulla spiaggia, ricco e ben organizzato. Giorno di relax imperdibile soprattutto per chi fa snorkelling (maschere e pinne forniti gratuitamente sull'isola), tartarughe e delfini garantiti, oltre agli squali balena e ai barracuda; di qui passano tra luglio e dicembre anche le megattere di cui si potrà sentire il canto. L'isolotto che non è che una lingua di sabbia con un po' di boscaglia al centro, ha anche un faro e si gira velocemente a piedi.

Tartaruga delle Seychelles

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