domenica 26 febbraio 2017

Madagascar 37: Cosa mangiamo?

La grigliata

Filetto di zebù
Come sempre, arrivati alla fine, il post culinario ci sta tutto. Sia perché è uno dei miei interessi, sia perché uno degli aspetti importanti di un paese e della sua cultura, è anche questo. Dunque diamo un'occhiata a quello che si mangia in Madagascar o meglio a quello che avrete occasione di mangiare andando in questo paese. Bisogna premettere che, in quanto turisti, difficilmente avrete la possibilità di mangiare piatti realmente malagasy, in quanto in tutte le zone e strutture per stranieri la cucina è sempre adattata alle  esigenze internazionali. La seconda cosa è che potete stare abbastanza tranquilli che qui non morirete di fame, perché praticamente tutti i piatti hanno sapori e materiali di base a cui siamo abbastanza abituati. Potremmo dire che in generale la cucina ha un sottofondo francese, a partire da baguette e omelette, condito in salsa creola che sfrutta i prodotti tipici del paese, frutta tropicale, verdura, riso, zebù e pesce nelle zone di mare e le spezie di cui l'isola è ricca, su cui predomina soprattutto la vaniglia di cui il paese è o almeno era un forte produttore. 

Calamari in salsa
Partiamo dalla colazione che in ogni albergo vi sarà servita all'europea classica. Baguette (raramente brioche), burro e marmellata, thé o caffè e succo di frutta fresco di stagione, banane, mango, ananas o frutti locali, sempre ottimi e che non mi hanno causato problemi intestinali. Le uova bisogna chiederle a parte e non sono mai comprese. La base dei pasti è costituita dal riso, spesso bollito col cocco che è la base di carboidrati anche per l'alimentazione locale. Diverse sono le minestre in brodo o le vellutate alla francese che vengono proposte come primi, senza far cenno ovviamente alle paste all'italiana e alla pizza ormai parte integrante del menù mondializzato della maggior parte dei ristoranti in cui vi capiterà di mangiare. Per il secondo avrete sicuramente occasione di provare il pollo alla malgascia, bocconcini in umido con una base cremosa in cui spesso si usa il latte di cocco, con una base di cipolla, peperoncino e altre spezie. Più raro il maiale che in alcune parti del paese è tabù. Lo zebù è la carne più comune che vi capiterà di mangiare, come bistecca classica, presentata come filetto, piuttosto coriaceo, sia grigliato che con salse varie incluso quella al pepe verde. Viene inoltre presentata come spiedini (mosakiky), spezzatino stufato (ravitoto) o in brodo a pezzetti (romazava). 

Pesce
Troverete anche il maigret d'anatra. Come contorni, verdure bollite, patate o batate. Data la vicinanza geografica presenti anche molti piatti al curry che ha un sapore diverso da quello indiano o dell'estremo oriente dove predomina il coriandolo, mentre qui è più legato alle spezie locali. In ogni caso la speziatura è piuttosto delicata e non si eccede mai con il peperoncino (pilipili) e neppure col pepe che si trova in tutte le sue varianti. Le insalate, come tutto quanto il crudo le lascierei perdere per ragioni di sicurezza e comunque sono spesso presenti con lattughe, pomodori, zucchine, zucca e molte verdure locali. In molti ristoranti anche umili, vi verrà proposto il fois gras, prodotto localmente e di buona qualità, di cui i francesi hanno lasciato una tradizione conclamata. Al mare ovviamente la fa da padrone per noi occidentali, la classica grigliata di pesce, crostacei e aragoste a prezzi molto abbordabili. Ve ne potrete togliere la voglia, approfittate pure. Strafogatevi di frutta comprandola direttamente ai mercati e sbucciandola in proprio con attenzione, magari dopo una passata esterna in acqua e amuchina e che rappresenta un'altra delle ricchezze del paese. Difficilmente dimenticherete i sapori delle diverse varietà di banane (specialmente quelle rosse), manghi, ananas, papaye, litchi e dei tanti frutti locali di cui spesso non conoscerete neppure i nomi. 

Scelta di frutta
Cosa si beve? Oltre alle classiche bevande gasate e acqua imbottigliata (tutto in mano alla Nestlé), in Madagascar viene prodotto anche vino nelle regioni centrali (Fianarantsoa) da francesi e svizzeri, ma non l'ho assaggiato e che comunque è abbastanza caro. Onnipresente è la buona birra THB di cui vedrete i giganteschi camion che distribuiscono il prodotto in ogni parte del paese e che dovunque, bella fresca, vi toglierà la sete. Lasciate perdere l'alcool distillato nelle campagne (tuaka gasy) da riso, canna, frutta o altro e considerate che nel paese c'è una importante produzione di Rum di buona qualità. Io ho trovato molto buono quello alla vaniglia invecchiato Dzama, che troverete a prezzi ridicoli in tutti i supermercati (circa 9.000 Ar. la bottiglia grande) anche in bottigliette da 0,33 (sui 3.500 Ar.), ottimo per i regali souvenir per gli amici rimasti a casa e che poi invece vi berrete tutto. Non compratelo nei negozi di souvenir dove viene fatto pagare anche 5 volte tanto. A fine pranzo viene spesso offerto il rum arrangé maison, conservato in grandi contenitori di vetro in cui il liquore viene lasciato a macerare per un certo periodo con diversi tipi di aromatizzanti (pepe, cannella, vaniglia) o pezzi di frutta (ananas, mango o altra). Caffè locale e thé, specialmente alla vaniglia dal sapore caratteristico, di cui potete fare scorta. Direi che ho detto tutto.

La birra THB

Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:



Mad 11: Gli Zafimaniry
Zuppa di granchio

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!