giovedì 13 giugno 2019

Recensioni: M. Neirotti - Ti ammazzerò stasera




Ho appena finito Ti ammazzerò stasera di Marco Neirotti, un grande giornalista scrittore, di cui mi onoro di essere amico. Potrei dire soltanto: finalmente un libro utile, ma nella sua prosa spigolosa e dura che ti respinge e attira morbosamente allo stesso tempo, leggi anche un pesante affresco del momento che stiamo vivendo e che dovrebbe costringere molti a fermarsi un attimo a pensare, a decidere dove e come vogliamo andare a finire. Il racconto è breve ed iconico come le tragedie dei grandi commediografi della storia e non so se, volutamente o meno, risponde bene alla regola antica delle tre unità. 

Unità di luogo, perché la vicenda si svolge in un piccolo paese dell’Astigiano, ma che potrebbe essere una delle tante comunità di questa travagliata Italia; unità di tempo, perché tutto si svolge nell’arco delle 24 ore, in un fulmineo susseguirsi di eventi che ti incalzano con la furia della loro evidente inevitabilità e unità di azione, perché il protagonista vero di questo thriller anomalo, di cui già conosci l’assassino fin dall’inizio, ma non sai se ci sarà e chi sarà il morto, non è qualcuno di specifico, ma un sentimento, corposo e spesso, che permea ogni pagina, l’odio, proprio quello che intorno a noi, giorno per giorno, sta montando a dismisura, come nutrito da un lievito maligno, sparso a pioggia da non si sa chi, ma che gonfia continuamente e si allarga come il virus purulento di una epidemia mefitica, una peste medioevale che non lascia speranza, infettando ogni angolo ed ogni ambiente. 

Solo pochi, pochissimi nella storia hanno una sorta di immunità naturale, ne sono quasi immuni o per esserci già passati o per benedizione senza merito e tentano in qualche modo di mettersi di traverso alla malattia, nata chissà come, ma abilmente diffusa da untori abili e ben conosciuti. Un libro avvincente, nelle cui pagine certo, leggi anche le esperienze di vita dell’autore, del suo mestiere che lo ha portato, cercando e scavando in tanti fatti e situazioni di cronaca italiana, tra i più famosi e truculenti, a tirare fuori anche emozioni, sguardi, scampoli di vite umane e di certo, anche se lui negherà sempre, situazioni vissute e reali da traslare all’interno del suo angoscioso raccontare. Mi piacerebbe davvero che lo leggessero in molti questo libro, di certo riconoscerebbero qualcuno, un vicino di casa, un collega d’ufficio, un avventore del bar che frequentano, forse qualcuno riconoscerebbe addirittura se stesso e magari questo fatto, che dovrebbe generare almeno un minimo di orrore, lo spingerebbe a pensare; forse questo libro potrebbe davvero servire a qualche cosa.



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