Il forte di Fenestrelle |
Ohibò,
avrete notato che da qualche giorno latito, ma tranquilli, anche se so che ve
ne siete fatti una ragione, come l’assassino, ritorno sempre sul luogo del
delitto, intanto per ratificare che nonostante il caldo torrido non sono ancora
morto, seccato al sole direbbe qualcuno, in questa Alessandria mesopotamica
trasformata in una umida serra con 43°C fissi. La realtà è che mi sono
allontanato, scegliendo appunto i giorni migliori per vagare nella pianura Padana,
con una tappa, dapprima nei pressi di Parma, zona alla quale sono ormai aduso
per motivazioni familiari, ma ancora per poco, e una in quella collinosa
Romagna al confine delle Marche, dallo splendido paesaggio del quale vi parlerò
magari domani, a trovare amici. Tornato quindi nella fornace, mi sono
trattenuto giocoforza per una ulteriore giornata per non perdermi la
presentazione del libro Sulle spalle di Umberto, una gustosa miscellanea di
inediti ed episodi cittadini di Eco, edita specificamente per gli ammiratori
del nostro concittadino più illustre, alla quale, indegnamente ho dato anche io
un piccolissimo contributo, per cui non potevo mancare.
Oltre a ciò, dulcis in
fundo, questo andirivieni affannoso è stato condito da una serie di disgrazie
domestiche, dai bloccaggi di serrature; alle infiltrazioni d’acqua da sistemare
sotto il sole cocente, che mi hanno fatto stare male al solo guardare chi
doveva svolgere il lavoro con la fiamma ossidrica in mano; al crollo di
pesantissimi pensili gravidi di servizi preziosi di bicchieri, alcuni
addirittura doni di matrimonio, il mio, eh, di quasi 48 anni fa, con relativo spargimento
di vetri per tutta la casa; al disfacimento di vecchi armadi gremiti di vestiti
su cui operare scelte, sparsi maldestramente sul pavimento. Il tutto nella
fretta angosciosa della preparazione del solito vagone di masserizie da stivare
in macchina e fuggire il più velocemente possibile, magari prima delle otto di
mattina, verso il mio buen retiro montano, dove attenderò tempi migliori, per
un lasso di tempo ragionevole, magari in attesa che mi paghino la pensione in
minibot. Comunque non ci crederete fa caldo anche qui tra i monti del re Cozio,
anche se ai suoi tempi, forse il caldo era ancora maggiore se, come raccontano,
il buon Annibale, invece divenire coi barconi, se la fece tutta in groppa agli
elefanti. Beh, il paese ormai è in modalità estiva, con i vari esercizi aperti
e ansiosi di servire la masnada accaldata dei davalìn (quelli che salgono dal
fondovalle) benignamente disposti a spendere qualche soldo.
Insomma tutto il
villaggio, che in inverno conta a malapena due centinaia di residenti, nella maggior
parte over 70, è ormai attivo, con tutte le sue varie manifestazioni
programmate, anzi devo sbrigarmi domani ad andare alla Proloco per concordare
le mie due solite chiacchierate serali. Passeggi in su e in giù, salutando i
vari abitué che, complice la temperatura sono ormai arrivati quasi tutti, ci si
riconosce da anni, bundì monsü, cuma va madamìn, e la diabete? e il
polistirolo, che l’autr’ani a l’avìa un po’ aut? Insomma discorsi da pensionati
che non hanno cantieri da presidiare e possono solo dibattere al bar ad tüti
sti moru, ch’as na pël pü e che brau ‘l capitano ch’a dev bütela ‘n galera e
tra’ via la ciau, cula lì. Insomma ordinaria amministrazione in cui spero di
rimanere per il tempo necessario per continuare i vari lavori che ho messo in
cantiere e che mi terranno occupato per tutta l’estate, senza dimenticare che
devo cominciare a programmare anche il viaggetto autunnale, posto che riesca
ancora a farcela e posto anche che tutte le altre nazioni non ci abbiano ancora
dichiarato guerra. Dunque presto che è tardi, dumsi da fè fioi. Intanto
continuate a seguirmi che vi terrò comunque aggiornati e terminerò anche il
racconto, troncato a metà, del viaggio primaverile indiano. Dai che il caldo
passa presto, anche se il danno provocato nelle teste di molti (oltre una certa
temperatura le cellule cerebrali e le sinapsi friggono, specie se sono poche) ormai
è fatto.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
Nessun commento:
Posta un commento