mercoledì 10 dicembre 2025

Uzb 2 - Volare

Baku airport
 

Così eccoci partiti in una grigia mattina di ottobre per l'ennesima meta, vecchia e nuova allo stesso tempo. Destinazione come vi ho detto dettata un po' da vecchie voglie, un po' dalla casualità; certo che anche se si pensa di essere sempre completamente autonomi di pensiero, alla fine è sempre il caso quello che domina le nostre povere vite, mentre noi ci illudiamo di essere fino in fondo padroni delle nostre decisioni. La Malpensa intanto, come al solito ci aspetta, indefinito porto delle nebbie, dopo  la traversata consueta delle risaie vercellesi, popolate di mietitrebbie al lavoro e anche qui ci sarebbe materia per un haiku di moderna fattura. Questa volta abbiamo abbandonato il nostro consueto parcheggio della Mariuccia, la voracità dell'aumento dei prezzi, nel nostro mondo è tale che alla fine fatti due conti, devi a malincuore lasciare la strada vecchia anche se conosciuta, se tiri troppo la corda alla fine si strappa e anche se la macchina ormai ci andava da sola come se avesse una guida autonoma, forse domani sarà così, si fa un po' di fatica per prendere un'altra direzione e andare a cercarsi un altro prato dove restare per un paio di settimane lasciandola lì ad attendere il nostro rientro, a prezzo calmierato. Alla fine anche alle piccole cose devi fare attenzione se il budget deve essere comunque limitato. Dunque eccoci con  tutta calma ad attendere che il grande uccello di metallo ci accolga nel suo ventre capace per traghettarci in un altro mondo. 

Un'altra migrazione, breve questa volta, sta per cominciare sempre verso quell'est da cui spira il vento carico di sentori di spezia. Un altro piccolo tratto di quella immaginifica via della seta che tanto fascino ha per me e sulla quale ritorno con continuità pervicace, ogni volta convinto di averla ormai percorsa completamente nei suoi dettagli più reconditi, eppure ogni volta convinto ad andare ad esplorarla sempre più in profondità, nei suoi particolari più segreti. Una droga insomma, dalla quale, ormai come si potrebbe dire, addicted, non riesco più a staccarmi, avendo in fondo al cuore quel bisogno persistente di afrori asiatici, di suoni esotici, di immagini tartare. Chissà se in un altra vita ho percorso queste lande desolate che hanno definito dentro la mia mente una sorta di imprinting del quale non riesco più a liberarmi e che mi ricostringe ad intervalli irregolari a tornare sui miei passi? Non so, sta di fatto che questa Azer Airlines, non sembra per nulla affatto una compagnia da terzo mondo, anzi il servizio è più ricco della concorrenza, lo spazio per le ginocchia più largo del solito anche nella nostra classe bestiame e l'aereo pare nuovo di pacca. Insomma non sempre se paghi poco hai poco, si direbbe in contrasto con la legge dei buoni acquisti. Anche l'aeroporto di Baku dove trascorriamo le ore di transito, sembra nuovissimo e rilucente, con le sue linee slanciate, di sicuro ideate da qualche archistar di passaggio e quando alla fine viene l'ora di salire per il balzo successivo, hai avuto tempo di esplorarlo per bene in attesa di ritrovarlo nella tappa di ritorno. 

Questa volta il volo è carico soprattutto di locali; adesso l'Asia profonda la respiri completamente e le facce che vedi in giro sono inconfondibili. Tutti tratti riconoscibili dei paesi che finiscono in stan, facce massicce e corporature consistenti da Kazaki, visi segaligni e sottili da Uzbeki, occhi sottili come fessure da Mongoli, non ci sono dubbi, ma nel chiacchiericcio che ti circonda senti solo cadenze russe, visto che alla fine questa rimane ancora la lingua franca di tutta questa sterminata area che va dal Mar Nero all'Oceano Pacifico. Di fianco a noi una signora dalle forme abbondanti che debordano dal sedile, ci sorride con grande comunicativa, mostrando una chiosa di denti d'oro di grande effetto, che mi riporta ai tempi antichi, quando la signora Gulja mi firmava il contratto con mano ferma e il sorriso di Squalo. Era gentile e accomodante, ma nella voce ferma sentivi vibrare la decisione di antenati abituati a dominare imperi. Forse frammenti del DNA di Tamerlano infestavano ancora i suoi geni. In fondo alla nostra età si vive di ricordi ed ogni cosa che vedi ti riporta inevitabilmente a rivivere qualche flash del tuo passato. Alla fine le ore passano e nel cuore profondo della notte ecco che si scende a Tashkent che sono ormai le due. D'altra parte è così, se vuoi arrivare ad un'ora decente devi partire ad ore antelucane; se parti invece tranquillo e comodo verso mezzogiorno, arrivi distrutto quando tutti ronfano da un bel po'. 

Approfittiamo dell'attesa del bagaglio, per cambiare qualche soldo di sussistenza e finalmente ecco la sagoma nota della nostra valigia che compare sul nastro, vicenda come sempre misteriosa ed inspiegabile, che pur tuttavia accade e della quale mi meraviglio ogni volta. Solo la eSim non sembra entrare in funzione, ma vedremo domani a mente fredda. Il passaggio ai passaporti è assolutamente indolore quasi fossimo nel cuore dell'Europa, insomma sembra che i paesi intelligenti abbiano bene capito che ai turisti portatori sani di grana, bisogna fare ponti d'oro. E così eccoci fuori nella notte buia a cercare tra la folla in attesa, l'atteso cartello con scritto il tuo nome, ancora di salvezza così piacevole che ti aspetta sotto il largo sorriso di Eldor, così spontaneo e vero che pare sia davvero felice di trovarsi qui alle tre di notte. Mancano solo i chilometri per arrivare fino in città e poi è un balzo definitivo fino a stramazzare nel lettone che ci aspetta per lenire definitivamente le fatiche dalla strada percorsa e renderci domattina freschi e riposati all'inizio del nostro nuovo percorso. Insomma alla fine viaggiare è fatica, anche se percorri in mezza giornata la strada che Marco Polo faceva in tre mesi o più e anche se il sedile di un aereo è scomodo quanto la sella di un cammello, alla fine vale sempre la pena di essere fatta.


SURVIVAL KIT

GP Parking - Via Al Ticino 10 - 21019 Somma Lombardo (Va) - Sosta all'aperto per 14 gg a 49,90 €

Volo Milano - Baku - Taskent  - Azer Airlines J2036 (11:25-18:05) - J2531 (21:35-01:00) -  € 377 con bagaglio imbarcato. 

Unique Hotel - Bogibuston 60 - Chilanzar - Tashkent - Ottimo hotel 3 stelle, ma in effetti superiore. Comodo per l'aeroporto a soli 5 km. Camere spaziose, letti king. AC, free WiFi, piscina e Spa. Pulitissimo bagno nuovo e molto ben dotato. Personale gentile. Evtl navetta per Aeroporto. Circa 70 € la doppia colazione a buffet ricchissima inclusa, dolci e frutta a gogo. Consigliato.



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