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Principe - Una spiaggia |
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Ricardo |
Il mattino ha l'oro in bocca! Così se si vuol fare il giro con la barca è meglio svegliarsi presto, diciamo alle 6:30. Poi la realtà è diversa perché al ristorante di Rito è ancora tutto buio e il ragazzo delle colazioni la prende comoda; poi arriva anche Rito e sforna panini caldi e una omelette al formaggio da leccarsi i baffi, d'altra parte diciotto anni passati nella cucina di un ristorante italiano anche se londinese, significheranno pure qualche cosa. Del tizio della barca nessuna traccia, ma Rito dice di stare tranquilli, intanto il cielo si incupisce, secondo me non sarebbe proprio il giorno per uscire in mare, ma il fatto è che oggi è l'unico giorno disponibile visto che domani si torna a São Tomé. Comunque sia il tipo arriva e con grande allegrezza assicura che la giornata è bellissima, il tempo spettacolare e il mare calmo, insomma l'ideale. In realtà sembra terrorizzato dal pericolo che gli annulliamo il giro, provocandogli di certo un pesante danno economico, su cui evidentemente ha già fatto conto, mentre fuori comincia lietamente a gocciolare. Alla fine, obtorto collo, andiamo fino ad un murazzo dove è ormeggiata la barca dove Nelson, il nostro capitano ci aspetta con due giubbotti rossi da profugo economico nigeriano. Ecco perché la traversata costa così cara. Nella baia, naturalmente l'acqua è liscia come l'olio; passiamo di fianco al porticciolo dove è ormeggiata la carretta del mare che con una tempistica del tutto irregolare, va e viene da São Tomé e dalla costa africana portando tutte quelle povere merci richieste a Principe. Però appena usciti dalla baia il vento diventa più sostenuto e l'onda non è così liscia come pareva alla partenza e la barca salta sulle onde con una certa baldanza.
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Praia Grande |
Nelson però sembra assolutamente tranquillo e allora mi metto il cuore in pace e cerco di godermi la costa. Puntiamo decisamente su una piccola isoletta senza nome davanti al promontorio che all'uscita della baia si protende diritto nell'Oceano. Tutta la costa di Principe è frastagliatissima e il nero cupo delle sue rocce racconta la natura vulcanica che l'ha costruita; piccoli golfi e rientranze si alternano a scarpate a picco sul mare. In fondo ad ogni seno piccole lingue di sabbia dorata costituiscono approdi limitati e scoperti alla furia del mare quando il tempo è arrabbiato. In pratica, oltre metà dell'isola è coperta di foresta primaria e anche sul resto i pochi campi e le piantagioni riattivate sono circondate da fitti boschi che arrivano fino al mare, rendendo la maggioranza di queste spiaggette inaccessibili da terra. L'isolotto senza approdi visibili, è un monticello sovrastato da un faro e subito dopo compare la striscia di Praia Grande, più o meno 500 metri di sabbia, la più lunga di Principe. C'è solo qualche bambino mudo che gioca nel bagnasciuga. Navighiamo sotto costa e lo spettacolo è davvero magnifico, offrendo via via l'immagine delle spiaggette più belle dell'isola. Tutta la parte nord è un alternarsi di verde cupo, nero giaietto e l'oro della sabbia. Passano praia Boi, praia Macaco, praia Banana che ieri avevamo visto dall'alto, praia Burra e praia Bombom che riconosciamo immediatamente dal ponticello in disuso che lo collega all'isoletta che costituisce il punto più a nord dell'intero arcipelago. Di qui si dovrebbe vedere il passaggio delle balene e di altri cetacei che passano da queste bande andando verso sud. Ma si vede che sono già passati, dato che al momento non ce n'è traccia visibile. Intanto come temevamo comincia a piovere. Precauzionalmente ci eravamo blandamente attrezzati per questa situazione che seppur deprecabile fornisce un certo tipo di esperienza.
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Una rada |
La macchinetta fotografica viene prontamente imbertata in una bustona impermeabile e le mantelle da acqua ci avvolgono completamente, mentre percorriamo la parte est dell'isola. Compaiono i picchi del centro dell'isola, coni altissimi di quasi mille metri, grigi e tondeggianti che tuttavia, man mano che il tempo peggiora vengono avvolti dalle nuvole basse. Quando arriviamo alla baia de Agulhas, avendo completato oltre la metà del periplo dell'isola, le cateratte del cielo si aprono completamente e a desso piove davvero forte, il vento anche e l'onda, secondo me comincia ad essere preoccupante, anche se Nelson ostenta una tranquilla mancanza di partecipazione ai miei nervosismi. Tuttavia questo è il punto estremo che dovevamo raggiungere, è passato mezzogiorno e dunque finalmente voltiamo la prua di nuovo verso nord, mentre il nostro capitano continua a gettare acqua fuori dalla barca utilizzando il solito imbuto ricavato da un contenitore in plastica da conegrina col manico. Le nuvole però sembrano andare in direzione contraria, verso sud e a poco a poco la pioggia si riduce e lontano pare addirittura di veder comparire uno squarcio di luce. Verso l'una siamo a praia Sundy e sta uscendo un raggio di sole, forse la giornata non è del tutto persa. Intanto Nelson tira su le lenze dei bolentini che aveva gettato in acqua tanto per unire l'utile al dilettevole. Ha preso due discreti pesciolini, un tonnetto e uno più tozzo ma dall'apparenza golosa. Intanto approdiamo alla spiaggia, con il posteriore dolente a causa dello sbattere sull'onda, ma raggiungere la riva come un naufrago che quasi quasi disperava di mai più guadagnarsela, fa dimenticare tutto e poi la spiaggia è bellissima oltre che completamente deserta. Dopo un po' attracca anche, all'altro capo della lingua di sabbia, un'altra barca con due spagnoli a bordo, ma per la distanza, non capisco bene se sono degli anzianotti come noi o dei giovani virgulti.
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Praia Santa Rita |
Mentre facciamo il bagno, anche se l'onda è un po' alta, Nelson raccoglie un po' di cocchi, tanto per non perdere tempo. Ripartiamo a malincuore, ma poco distante ecco la lingua di praia Banana seminascosta tra gli alberi per il bagno successivo. Adesso il sole è uscito completamente e l'acqua da azzurro grigio si è mutata in splendido smeraldo trasparente. Arrivano anche gli spagnoli, questo in fondo è un itinerario obbligato ed i due barcaioli salgono come gatti sulle palme che si sporgono sulla spiaggia a raccogliere altri cocchi coi quali riempire le barche. Nelson, munito ovviamente di machete idoneo ne libera due dalla spessa buccia verde, li apre e ce li porge. Prima ci beviamo tutto il dolce liquido contenuto, deve essere spettacolare per la glicemia, una vera frustata di zuccheri, poi lo spacca e con la paletta ricavata dalla buccia ci raspiamo tutta la polpa bianchissima e tenera al punto giusto. Che goduria! Ormai sono passate le tre, direi che è ora di tornare. Le barche devono essere rimesse all'onda e non è facilissimo visto che sono alla fine piuttosto pesanti, comunque alla fine l'operazione riesce e subito dopo praia Santa Rita, doppiamo Bombom e bordesando con calma arriviamo a superare il capo che ci porta all'interno della baia di Santo Antonio, le cui basse casette sfilano lungo il porto. C'è una certa animazione attorno al cargo che stamattina abbiamo visto alla fonda. Stanno scaricando casse di birra, mi sembra di vedere da lontano. Comunque adesso è tempo di bassa marea e dobbiamo attraccare dall'altra parte del porto. Dopo aver adeguatamente mancificato Nelson che riparte felice, torniamo a piedi all'albergo, percorrendo tutta la "passeggiata", praticamente in mutande visto che tutto quello che abbiamo è completamente bagnato. Intanto fa ragionevolmente caldo come ci si aspetta all'equatore e il sole è forte adesso, anche se sta già calando, comunque alle 16 ci guadagniamo una bella doccia bollente e proviamo a stendere tutte le varie cose nella speranza che qualcosa si asciughi visto che domani si riparte e la muffa nella valigia non è cosa buona.
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I Picos |
SURVIVAL KIT
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Isole |
Giro dell'isola - Questa è una delle escursioni per così dire obbligatoria ed effettivamente imperdibile perché vi consente di vedere l'isola dal mare e di toccare alcune delle spiagge più belle che diversamente non sarebbero raggiungibili. Inoltre si dovrebbe avere anche la vista spettacolare dei Picos del centro dell'isola coronati dalla nuvole, della foresta fitta che copre larga parte del piccolo territorio e in stagione il passaggio delle balene. Di certo il luogo dove passerete la notte sarà disponibile a chiamarvi coloro che propongono questo giro o ad organizzarlo direttamente. Si tratta di piccole barche a motore che faranno il giro, oltre la metà del periplo, ma la parte sud dal mare non è molto interessante perché priva di approdi, tra le 9 del mattino e le 16 del pomeriggio con un paio di soste nelle spiagge più belle di almeno un'oretta cadauna, per fare il bagno o rifocillarsi. Portatevi dietro qualche cosa da mangiare e per bere, perché le spiagge sono tutte deserte e prive di ogni attrezzatura. Il costo, se trattate un po' dovrebbe essere di 100 € per barca. Comunque sia è una cosa da fare.
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La baia de Agulhas |
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Nella foresta |
1 commento:
Bellissimo post.Beato te che hai viaggiato.
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