venerdì 21 settembre 2012

Cinquanta sfumature di grigio.

E' davvero strano come il termine della vacanza, intesa in senso figurativo naturalmente, detto da chi è in vacanza tutto l'anno, coincida con una sensazione di grigiore incupita, anche se con diverse sfumature, come se l'aria si fosse improvvisamente fatta più pesante, più difficile da respirare e non si tratta soltanto di alzare lo sguardo e non vedere più la linea azzurra che separa il mare dal cielo o la frastagliata cresta verde scuro delle montagne, ma di qualche cosa di più insidioso e un certo senso doloroso. E' un po' un ritorno alla realtà, ai piedi per terra, all'inevitabile quotidiano. Così ti devi misurare con quegli imput che per un po' avevi creduto passati in sottordine, quasi sfocati nel ricordo, specie se avevi optato per difficoltà logistiche o per scelte personali di isolamento anacoretico, di staccarti per un certo periodo dai media, senza televisione o altro, con le notizie che arrivano come un lontano brusio di rumore di fondo, che puoi praticamente trascurare per dedicarti meglio alla cura dell'anima, all'immanente. Però ecco qua che ritorni coi piedi sulla terra e le notizie ti arrivano addosso come schiaffi che non riesci ad evitare, imbambolato ed indifeso come ormai sei divenuto dopo l'astenia di un paio di mesi.

Non riesci neanche a commentare e continui a rigirare attorno all'argomento come una gallina che becchetta nervosamente sull'aia. Quanto succede alla giunta del Lazio, come lo puoi discutere? E' inutile farsi prendere dallo sdegno. Tanto tutti sanno oramai che basta alzare una pietra e non riesci neppure a distinguerlo il verminaio che compare. Giustamente i fratelli Vanzina si sono offesi per essere stati i loro film paragonati a quanto emerge. Loro sono gente seria e lavorano per far sorridere le persone, mentre qui da ridere non c'è nulla. Il povero Cetto La Qualunque si rivoltola nel letto di Procuste, ormai superato talmente nell'eccesso dalle feste trimalcioniche, da rendere diminutive e edulcoranti le sue macchiettistiche vicende; è ormai diventato quasi un uomo da votare davvero, uno dei meno peggio. Nessuno vuol riflettere che quanto accade, quando lo sciame di locuste individua un cespite su cui gettare la propria insaziabile voracità, è il frutto dell'unico tipo di federalismo che è operante in Italia, quello regionale, che l'altro esercito di parassiti, ancora magri e famelici vorrebbe estendere di più, ancora di più per potersi saziare finalmente del nostro sangue.

Eppure tutto questo non è emerso per indagini dei giudici o per controllo di opposizioni acute e marcanti. Affatto, si sono denunciati l'un l'altro tra compari, gli uni innervositi di dover far parte anche agli altri del ben di dio, gli altri spintonando per scacciare chi è dalla parte più succulenta della greppia. Tutti si accaniscono con i ladri ed il furto continuo, senza rendersi conto che potrebbe anche emergere, e vi assicuro, pensateci bene, che sarebbe estremamente più grave, che forse tutto quanto viene alla luce, dalle feste coi porcellini alle paghette extra di centomila euro a testa dei consiglieri, forse sono del tutto regolari, dovute e senza traccia di illeciti. Cioè questo sistema è perfettamente legale e inappuntabile dal punto di vista penale. Capite la gravità della cosa? Il danno irreparabile che ne viene è che la politica sarà questo e solo questo per la maggioranza della gente per molti anni a venire e tutto ciò uccide la democrazia e apre la strada ad altro. Tornare a casa e pensare di dover rimpiangere Marrazzo, mi fa venire un brivido freddo sulla schiena. Un velo grigio con tante diverse sfumature cala davanti agli occhi.


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2 commenti:

Martino ha detto...

Robespierre for president!

Porc... hanno già avuto quest'idea...

Enrico Bo ha detto...

@Marty - Il fatto che nella maggior parte delle volte va a finire così!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!