
Ci trovi il samurai ottuso, il generale ipocondriaco imbevuto di
etichetta, l’industriale affarista, la segretaria ambigua dietro
l’imperscrutabile maschera orientale, Il poliziotto rigoroso, l’ufficiale
sciupa femmine, le spie senza volto classiche. I personaggi sono ben delineati,
la ricostruzione storica e ambientale è rigorosa e la stessa vicenda
plausibile. Ci sono anche gli italiani ovviamente, data la triplice e guarda
caso spunta lo stereotipo dello sbruffone prepotente e facilmente corruttibile.
Sullo sfondo rimbombano le sfilate della hitlerjungend e i teneri haiku di Yosa
Buson, lo sbatter di tacchi del passo dell’oca e gli acquarelli di Hokusai.
Orrori e situazioni divertenti si alternano ben dosate, mentre il ritmo si fa
via via più incalzante man mano che si precipita verso il finale. Si arriva
alla conclusione velocemente, diciamo che stesi sull’asciugamano potrebbe
capitarvi molto di peggio.
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2 commenti:
prendo nota
@Nidia - Agli amanti delle spy stories piace .
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