Checché se ne dica non si può trascurale la giornata di ieri come un fatto di secondaria importanza. Credo che un attimo di riflessione, per considerarne le implicazioni vada comunque fatto. Anche perché è interessante capire dove stiamo andando. Ieri mattina ho fatto un giro per rendermi conto di persona di come andavano le cose. Ai seggi c'erano le code. Molti, è vero, borbottavano, in quanto chi si era registrato on line veniva riregistrato e perdeva più tempo di chi era arrivato lì bel bello, ma alla fine oltre tre milioni di persone sono andati a votare, numero che mi sembra molto elevato ed imprevedibile, in un momento in cui avrebbe dovuto trionfare l'astensionismo ed il vento dell'antipolitica. Dunque la prima osservazione da fare è che alla fine basta poco per convincere la gente ad appassionarsi all'agone politico e richiamarli al voto. Questo per esempio, ha subito provocato la stizzitissima ed evidentemente preoccupata reazione di Grillo, il cui unico terrore è che si risvegli il desiderio di un senso politico costruttivo e partecipatorio. Quelli come lui trionfano nel momento del tutti al macero, mandiamo tutto in malora e così via, mentre vanno in debito di ossigeno, quando nasce un dibattito di proposte diverse e magari appassionate.
Un altro punto è che il centro sinistra ha indovinato certamente ad accettare questa gara, anche se in effetti non dovuta, in quanto la passione che ne è conseguita ha portato a casa almeno due o tre punti di consenso per il PD e questa ulteriore settimana ne potrebbe portare ancora. Il risultato si vede bene nelle file del centrodestra sempre più smarrite, in piena frammentazione ed in cerca di trovare un cammino da seguire. Le percentuali, per la verità ampiamente previste, poi, evidenziano come anche nel nostro paese l'aspetto mediatico sia ormai pregnante e risolutivo. Renzi, che sei mesi fa era praticamente sconosciuto al grande pubblico, oggi porta a casa un terzo dei consensi grazie alla sua capacità di maneggiare il mezzo televisivo e anche se perderà il confronto finale, tuttavia rimarrà come qualcosa di cui si dovrà comunque tenere conto, votato comunque ad un futuro importante. Veniamo adesso alle previsioni di cosa potrebbe succedere, dati i fatti. E' molto probabile che Berlusconi, che oggi essendo giorno dispari ha detto che forse torna in campo, aspetterà i risultati finali per decidere, tuttavia è quasi certo che a vittoria conclamata di Bersani, sia lui, che i Grillini, unitamente a tutto il centro, stapperanno lo champagne con dichiarazioni diverse.
La destra recupererà parte dei suoi delusi, Masaniello quelli che erano stati affascinati dal rottamatore, il centro nelle sue varie forme, inclusi i nuovi movimenti che ancora non hanno avuto la forza o il coraggio di farsi avanti, rimetterà in piedi i ranghi di chi era pronto a salire sul carro del nuovo e del vincente. Io penso che se avesse vinto Renzi, il centrosinistra, sempre che la sua frangia estrema avesse poi resistito alle tentazioni che avevano condotto al fallimento del secondo governo Prodi, avrebbe raccolto una maggioranza consistente, sicuramente superiore al 40%, candidandosi a governare davvero il paese; invece la vittoria di Bersani relegherà lo schieramento attorno al consueto 32/33% che consegnerà il paese ad una fase di ingovernabilità. Questo potrebbe portare a nuove elezioni nell'autunno, oppure ad un Monti 2, comunque piuttosto debole e preda dei continui ricatti delle piccole camarille parlamentari, di volta in volta formate da partitelli o da gruppetti lobbistici. Una situazione non facile che di certo non potrà contribuire ad alleviare la nostra esangue economia ed i problemi di fondo che minano l'Italia dopo 20 anni di malgoverno. Sempre che il 21 dicembre (o il 15 febbraio, grazie all'8558 Hack) il problema non sia definitivamente risolto da un intervento esterno decisivo e senza ballottaggio.
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5 commenti:
Vedi perché io non parlo di politica sul mio blog: lo fai tu per me.
Condivido ogni lettera di quanto hai scritto.
Non vedo giorni lieti in vista.
@Marti - per la verità lo faccio anche troppo.
@Monty - dai allegria , l'importante è la salute e resistere. La grana è per i giovani!!!
C'è la scienza ed anche la fantascienza. Non vedo in base a quale criterio scientifico Renzi possa ottenere i voti della destra sufficienti a formare una maggioranza di governo; visto anche che la stessa fantascienza sostiene un grande sommovimento di equilibri per il nuovo parlamento. In base alla stessa fantascienza il PD con Renzi potrebbe perdere tanti voti di sinistra e di conseguenza non avere possibili maggioranze.
C'è un movimento delle coscienze che può fare ben disperare o sperare. Preferisco sperare, ma il Renzi non mi piace. Con Bersani sarei disposto a bere un bicchiere di vino, ma non so se dopo il bicchiere si sbottona a dire cosa farà sul tema lavoro.
@fra - ma non è un criterio scientifico. Secondo la mia sensazione, un sacco di gente di centro o anche di delusi di Berlu che si sono astenuti, voterebbero ben volentieri per Renzi e sono un bel po' di punti percentuali (ne conosco diversi personalmente). Quanto ai vendoliani non sono così sicuro che molti specialmente giovani che ne hanno le palle piene del vecchio apparato che per loro non ha mai fatto nulla lasciandoli in preda al precariato, non possano decidere di provare. Comunque tranquillo che tanto vince Bersani.
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