Eccomi qua, sono a casa. Chi l'avrebbe detto che un mese passa così in fretta. Ho bisogno di un poco di tempo per riprendermi, perché è stata una esperienza tutto sommato abbastanza dura dato il mio status psicofisico, ma credo che dovrete avere un po' di pazienza e sopportami, in quanto credo che per almeno un mesetto non vi parlerò altro che di questa Tanzania, di quanto mi ha colpito, di tutto quello che mi ha fatto provare e di ciò che ingenuamente pretendo di aver capito. D'altra parte a questo dovrebbe servire il viaggio. Quindi mi scuserete se mi terrò almeno fin dopo le elezioni al di fuori della canea politica che mi ha assalito appena arrivato a casa, dal livore che traspare da titoli e dichiarazioni, dalle promesse mirabolanti di chi cerca di carpire il vostro voto gigioneggiando sulle macerie che egli stesso ha prodotto. Voglio chiamarmi fuori e parlarne poi a cose eventualmente finite. Nel frattempo vi riempirò la testa di cieli infiniti, di spazi sconfinati, di megalopoli brulicanti di essenzialità dura ma vitale, di capanne di fango, di colline verdi, di foreste impenetrabili, di primitività antica, se avrete la pazienza di ascoltarmi. Sì vorrei dire molte cose, ma mi si affastellano tutte assieme ed ho bisogno di riordinarle un attimo. Da domani riprenderò il filo dal principio.
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3 commenti:
Ben tornato.
Allora si resta in attesa.
Eccoti ritornato tra noi,incolume anche se molto,presuppongo,provato.
In effetti siamo venuti a conoscenza di qualche inconveniente avuto
durante il viaggio ma niente di serio. Quindi ci aspettiamo un racconto
molto dettagliato delle tue avventure. Prima riposati,coccolato da
Tiziana e dal resto della famiglia. Non aspettare troppo però a
riprendere il filo.....del discorso.
Paola e Giorgio
Grazie cari. Parto subito oggi!
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