Grosseto |
Bufale da latte |
Scendere al piano. E in questa parte di Toscana, scendere al piano significa Maremma, terra aspra e difficile che si è negata all'uomo per millenni, respingendolo con le sue difficoltà, il suo terreno paludoso ed impenetrabile, le sue malattie endemiche. E' passato solo poco più di mezzo secolo da quando queste terre erano semideserte e vissute solo da sporadici insediamenti provvisori di uomini febbricitanti per la malaria o terreno di cacce per nobili. Poi l'epopea delle bonifiche con le agiografie sociali del caso ed oggi terra di grande attrattiva proprio per questa sua rustica selvaticità che la rende per noi cittadini poltroni calamita di interessi. Qui puoi sfogare il tuo desiderio di terre dalla poche comodità, come le cerca chi di norma ne ha troppe e vedere paesaggi perduti e animali scordati dalla modernità, abituali di un tempo e oggi tornati di moda. Dunque ecco l'interesse per la visita dell'allevamento di bufale da latte La Maremmana, moderna soluzione per un animale antico sebbene poco usuale nel nostro paese se non in aree ristrettissime. Qui si è cercato di integrare al meglio l'operatività del sistema per rendere conveniente questa attività. Quindi oltre 700 capi di bufale mediterranee, che si alimentano in massima parte con materiale prodotto in azienda e producono latte che viene trasformato in loco nel caseificio Inno al sole.
Il caseificio |
I liquami prodotti dall'allevamento, tutti gli scarti di produzione e le colture dedicate alimentano un impianto di biogas che completa il ciclo. Come ovvio viene offerta anche la carne bufalina che sebbene ancora poco apprezzata comincia ad avere i suoi amatori. Naturalmente buona parte della produzione viene esportata, segno che se sai fare le cose bene, il mercato, unico giudice imparziale, ti premia. Chi non conosce questo tipo di allevamento può dedicare un paio d'ore per farsi un'idea e approfittare per gustarsi qualche discreto formaggio. E finalmente si arriva al mare ai margini del parco naturale della Maremma, oasi di selvaggia bellezza che vale il viaggio. Se riuscite ad aggregarvi a qualche visita, potrete approfittare degli interessanti racconti del capo buttero che illustra con simpatia questa antica attività o farvi un giro sui carri rustici trainati dai cavalli. Poi si può arrivare al mare distante sette chilometri lungo una bella pista ciclabile tra gli alberi, perdersi nella pineta nei tanti tinerari a piedi, vedere i selvatici dispersi nella macchia o rimanere incantati a guardare i gruppi di capi Maremmani, essendo qui le poche centinaia di capi rimasti di questa colossale razza da lavoro che riempie i quadri di Fattori. Non rimarrete indifferenti a guardare questi animali monumentali lasciati bradi nel parco, unica razza in grado di resistere a queste condizioni.
Buttero al lavoro |
I Macchiaioli ingiustamente messi in secondo piano dalla corrente impressionista tanto più famosa ed apprezzata nel mondo, ne hanno fatto il marchio di questo territorio, che anche con questo riesce ad attrarre visitatori da ogni parte. Dietro incombono i monti dell'Uccellina ricoperti da una macchia impenetrabile agli umani e popolati di cinghiali. I nomi locali degli arbusti, il cavaocchi o lo strappabrache illustrano l'ambiente. Come in tutte le zone umide ben conservate, naturalmente strepitosa l'avifauna, stanziale e di passo. Insomma il piacere della bellezza, che comunque porta soldi e che riesce a mantenere attivo anche quello che economicamente da solo non lo sarebbe. Godetevi la visita, la parte museale con i tanti attrezzi agricoli e una splendida raccorta di modellini di macchine agricole e la selleria dei butteri, cercando di capitare nel momento in cui si ha la possibilità di vederli al lavoro, ma attenzione, nella discussione non fate paragoni nemmeno sfumato con i cowboy americani, perché questo li irrita notevolmente e da queste parti la gente è fumantina e la mosca va subito su per il naso. Poi non vi resterà che assaggiare i prodotti di questa terra, i salumi, i formaggi, il Morellino, l'olio e la carne dura ma saporita.
Capi di maremmana |
SURVIVAL KIT
La Maremmana - Strada principale del Poggiale 72 - Principina Terra. Grosseto. Calcolate un paio d'ore perla visita all'allevamento, al caseificio in un casale dell'800 e all'impianto di biogas e assaggio ed eventualmente acquisti di prodotti. Visite guidate per almeno 10 persone, se non sbaglio con 5 euro, alla fine ve ne andate a casa anche con una mozzarella appena prodotta.
La selleria |
Tenuta di Alberese - Via dell'artigliere 4. A 15 km da Grosseto. Vale la visita anche perché ci dovete passare attraverso per visitare il parco. Ci si può dormire, acquistare prodotti locali nel negozio e visitare sempre in gruppo l'allevamento in compagnia del capo buttero. Poi itinerari a piedi, in carrozza e in bici, spiaggia e tante zanzare. Da non perdere.
Hotel Granduca - Via Senese 170 - Grosseto. Albergo nuovo e ben dotato, doppia sui 90€ con colazione. Fuori dal centro ma davanti all'ospedale se servisse. Grosseto è un punto interessante per poter fare poi giri nei dintorni. Diversamente e a prezzi più contenuti converrà scegliere uno dei tanti agriturismi dei dintorni.
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