domenica 6 febbraio 2022

Punto fermo

...e sono solo soldi, soldi, soldi...

Tanto per chiudere, dirò ancora due parole a chiosa del Sanremo appena finito in gloria. Tutto come nella più tradizionale delle fini attese. Ascolti ottimi per gli incassi, trionfo del metodo Amadeus, a cui a questo punto sarà riproposta una quarta edizione, scandalucci nella norma, tanto per pompare al massimo gli ascolti, anzi direi che è mancata qualche polemica davvero forte, il Vescovo di turno e Pilon non se lo è, purtroppo per il festival, cagato nessuno, con grande dispiacere degli organizzatori; neanche la bestemiuccia di Drusilla ha smosso il Moige a dire la sua consueta belinata. Il risultato poi, è stato pienamente nelle previsioni, quest'anno davvero facilitate dal fatto che le canzoni discrete erano davvero pochissime al di fuori delle tre vincenti, che anche io avevo previsto, al limite avrei scambiato le prime due. Sono parimenti convinto che il bravo Mahmood, che ormai si è capito autore di spessore oltre che interprete ideale per i suoi brani, non avrà pari successo all'Eurocontest di Torino, benché la canzone sia nel mood moderno, un po' perché abbiamo già vinto lo scorso anno e un po' perché comunque il pezzo anche se accattivante non ha la forza di rimanere attaccato alle orecchie come Soldi e non è neanche facilmente cantabile. Mediocri tutte le vallette ad eccezione di Drusilla, il resto ordinaria amministrazione di buon professionismo. Chiusa lì. Intanto sono partite le Olimpiadi, come ho già detto, tutte tese a dimostrare la potenza organizzativa del dragone che ha sempre maggiore necessità, per contare davvero nel mondo, di dimostrare la superiorità del proprio metodo di regime autoritario sulle cosiddette inefficaci e disfunzionali democrazie in crisi dell'occidente, spalleggiato dalla Russia.

L'assenza al completo delle rappresentanze ufficiali di queste ultime nelle tribune d'onore, non fa che sottolineare questa linea, in cui si evidenziano al massimo i contatti con ogni rappresentante dei regimi piu' autoritari che si sono affrettati al contrario a prendere posto nei sedili rimasti vuori e successivamente essere ricevuti da Xi con tutti gli onori e lamassima visibilità, dal signore del Kazakistan, ad AL Sisi, a tutta la silata di Emiri e sultani del golfo, la nuova nobiltà degli strumenti energetici che conta nel mercato. Il segnale di rimanerne sdegnosamente fuori, potrebbe rivelarsi irriso e perdente nel futuro a breve, per chi si sta disabituando, anche nel sentore dei popoli di tutto il mondo che subiscono sempre di piu' il fascino dell'uomo forte, nei confronti della lenta fatica della democrazia in favore della celere efficienza e dei risultati delle dittature. Ovviamente la mancanza di una voce unica europea è il lato piu' criticabile della situazione, che ne rimarca ancor piu' la debolezza, segnata dalla continua voglia di andare in ordine sparso e condannandosi sempre di piu' all'insignificanza nella scacchiera del potere. D'altra parte aveva ben detto Kissinger: - Parlerò con lEuropa quando mi daranno un unico numero di telefono dove chiamare.-  Comunque lo svolgersi delle gare, con la conseguente pax olimpica che di solito funziona in questi frangenti, attutirà per almeno due settimane il ruumore delle cannonate sui confini russo-europei, anche se appare sempre piu' evidente la volontà americana di creare il casus belli per dare fuoco alle polveri. 

Crisi interna con alta inflazione, forse non controllabile coi tradizionali mezzi monetari, calo dei consensi dovuti alla debolezza di Biden, soprattutto arsenali da svuotare, convenienza a mantenere alto il prezzo delle fonti energetiche, tutto converge alla necessità per gli USA di alzare la tensione. Dispiace solo che i Russi stiano cadendo nel trappolone e che si siano spinti un po' troppo avanti con le prese di posizione per arretrare, dimostrando a loro volta debolezza. Situazione antipatica in cui l'Europa ci va di mezzo cascandoci dentro con tutte le scarpe, come sempre divisa anche dagli interessi contrastanti di paesi come il nostro, completamente deficitari nell'energia e fortemente indebitati contro paesi a cui l'aumento del gas fa poco o nullo danno e hanno i conti relativamente a posto e possono quindi di nuovo avvantaggiarsi. La realtà per noi non è bella affatto. Governo perennemente in bilico a causa dell'anno elettorale, mentre dovrebbe tirare al massimo per dare risultati, spread che comincerà a far sentire l'artiglio al piu' presto, economia che invece di ripartire, comincia a sentire il freno potente di inflazione importata e mancanza di componenti, tensioni sociali inevitabili in questi frangenti. Insomma ce n'è a sufficienza per pensare ad un 2022 difficile dove però basterebbe pochissimo per far stravaccare il carico al di qua o al di là della vetta. Disastro, se tutti i cigni neri si unissero in una sola e disastrosa tempesta perfetta, spinta fenomenale se la maggior parte delle cose, a partire dai problemi pandemici si avviassero a soluzione indolore. Dai, sarà una bella avventura.  



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1 commento:

Anonimo ha detto...

''Dispiace solo che i Russi stiano cadendo nel trappolone e che si siano spinti un po' troppo avanti con le prese di posizione per arretrare[...]''

Pensavo .
Da una parte e' come fai notare te, tanto più che ora hanno pure la scusa di riempire l'Ucrania di soldati e missili.
Dall'altra si può pensare anche che facendo così la faccenda ha preso una visibilità molta amplia , con l'indubbio vantaggio di creare molto stress all'interno della Nato.

Magari era solo questione di tempo: se vuoi litigare, un motivo lo trovi sempre.

Inizio a dispiacermi di non aver trovato moglie islandese: mi sembra l'unico posto tranquillo su questo pianeta.

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