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sabato 19 settembre 2020

Forse che SI, forse che NO

 


Che meraviglia l’ozio, l’ozio assoluto! Lo avrete notato, è quasi una settimana che non mi faccio vivo da quando mi sono messo in isolamento totale qui sulla côte davanti alla tavola blu che più tavola non si può e più blu neanche. Pace totale; è quella che cercavo, dopo la insopportabile sbornia di vota per me, vota per quell’altro e la canea degli odiatori scatenati sui social, che non danno un attimo di tregua. Che poi, per carità, non sono di certo tra quelli che ingenuamente credono che tutto questa carica di odio sia un fenomeno nuovo scatenato magari proprio dal web, assolutamente no, nazisti, bestie di satana e auguri di morte sono merce comune, che è sempre esistita, solo che stava nascosta nelle fogne, non aveva il coraggio di manifestarsi, provava vergogna dei vermi che si agitavano nella propria pancia senza dare pace. Adesso  sono solamente stati sdoganati, da chi ha interesse a farlo e mostrano anche all’esterno l’orrore che hanno dentro, ma neanche ancora tutto per la verità, infatti se provate a dare del nazista ad un nazista, si offende invece di esserne orgoglioso, come dovrebbe essere ogni militante, al limite ti dice io non sono mica razzista, ma…Comunque tutto questo non ha molta importanza, il mondo ha sempre girato allo stesso modo, solo che davvero non ne potevo davvero più dell’aria elettorale, che da noi dura 12 mesi all’anno, contaminando ogni discussione e rovinando ogni possibilità di ragionare correttamente attorno ai tanti problemi. Che poi, io ho tanta, tanta invidia verso quelli e sono così tanti, che hanno certezze, assolute, sicure, senza dubbi di sorta e spiegano al mondo la verità, la loro verità. Io, che sono sempre assillato dal dubbio, che mi rode dentro, mi confonde, non appena propendo per un lato della medaglia, subito mi vengono in mente i mille motivi che ci sarebbero per preferire l’altra. 


Prendiamo questo assurdo referendum, talmente inutile e vano, un perditempo e perdisoldi, da non meritare neppure un commento a margine, ebbene ho scelto in coscienza di non andare a votare, in primis per segnalare questo disinteresse costruttivo e poi, cosa per me ancora più significativa, perché avrei voluto contemporaneamente votare SI e No allo stesso tempo. Seguite il mio ragionamento, intanto tutti i partiti al 90%, pensando che questa fosse la volontà anticasta della maggioranza degli elettori, avevano già votato SI, e questo avrebbe già reso inutile e ozioso il referendum stesso, quindi ero portato correttamente a votare NO, perché nel merito era la cosa più corretta da fare, oltre alfatto che in generale sostengo sempre ii perdenti. Ho convinto infatti, con lunghi ragionamenti, amici giustizialisti a cambiare il loro sì in un più ragionato no. Poi il vento è cambiato, partiti che ufficialmente si erano dichiarati per il sì, avendo fiutato, come cani che si aggirano attorno allo sterco, che forse, molta gente si metteva a ragionare e che c’era una qualche possibilità che, opportunamente spinti, molti cambiassero idea con qualche probabilità che le percentuali cambiassero, pur essendo assolutamente disinteressati al merito della questione, ma solo ritenendo che questo potesse dare una spallata al governo, hanno cominciato a far campagna sotterranea per il NO, infatti vedo molti tra i barricaderi felpati e i fasci più neri, che hanno cambiato idea e si danno molto da fare in questa direzione, dato che visto che un referendum perso ne ha già sistemato uno, chissà che la storia non si possa ripetere. Allora avrei deciso di votare SI, dato che questo pessimo governo è comunque infinitamente meglio di quelli che gli vogliono fare le scarpe. Non ci crederete, ma ho convinto altri amici che volevano votare No a girarsi al SI. Come si faceva nell’esame di retorica ad Atene nel IV secolo. Prima dovevi convincere la commissione esaminatrice della teoria A, poi quando questi erano convinti, dovevi riconvincerla dell’esatto contrario e solo allora eri promosso. Allora non so cosa farete voi, ma io non posso votare nello stesso tempo NO perché è oggettivamente giusto e SI perché è politicamente giusto. Voi invece, fate un po’ come vi pare.


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lunedì 19 dicembre 2016

Alla ghigliottina!

dal web


Lasciatemi un piccolo spazio per commentare quanto accade a Roma in questi giorni. Non tanto per dare giudizi nel merito o compiangere quella povera e disgraziata città. Ognuno in fondo si merita quello che si è provocato con le proprie mani. La cosa è invece molto interessante per capire come funziona la mentalità del poppppolo, la folla manzonianamente intesa, che gran libro i Promessi sposi! Se siete sufficientemente distaccati dalle varie fedi politiche e vi sentite in grado di fare osservazioni in una certa misura super partes (anche se nella pratica è quasi impossibile non mantenere un qualche grado di condizionamento) non potrete non notare un fatto incontrovertibile che si aavverte bene, non solo nell'ascolto dei commenti televisivi e giornalistici, ma da un esame anche solo superficiale dei social, specchio perfetto della pancia vera della gente. Su questo palcoscenico, a mio parere molto importante, si nota che, può emergere davvero qualunque cosa, questo partito che è ormai maggioranza in questo paese, può dimostrare in tutta evidenza la totale e completa incapacità di gestire la cosa pubblica, tanto che nei, per fortuna, ancora pochissimi comuni dove è arrivato alla stanza dei bottoni, ha combinato disastri di ogni tipo, con una percentuale di fallimenti che non ha eguali nei precedenti sia di destra che di sinistra, ma il suo consenso nel popppolo non diminuisce assolutamente, anzi, cresce con continuità. 

Quello che non verrebbe perdonato a nessuno e quando emergeva ad esempio nella Lega li faceva crollare dal 20% al 3% o al centrosinistra, facendo loro perdere (o non vincere) le elezioni, non altera minimamente la fede nel movimento, anzi la rinfocola in un atteggiamento di resistenza al vergognoso attacco al fortino e così il suo organo ufficioso di stampa, anche se non sa più come arrampicarsi sui vetri e si abbarbica al simpatico sorrisetto supponente travagliesco, le schiere dei votanti inneggiano alla resistenza, mostrando fede assoluta nelle facce degli incompetenti che via via tornano ad arringare, se pur con occhi contriti, la folla adorante. E' la sindrome del: poverino ce l'hanno tutti con loro che sono tanto buoni (onesti). Può essere. Al massimo esiste sempre l'estrema difesa, sempre meglio dei ladri, furfanti e grassatori di prima. E invece credo che non si tratti di questo. La folla è sempre stata così, vuole il sangue dei potenti e poi, via via, di quelli che li sostituiscono. 

Le tricoteuses appollaiate ai margini della odierna ghigliottina, alzano la testa dal loro lavoro solo per lanciare qualche grida di giubilo con relativo commento su Facebook, quando cade un'altra testa. Al massimo rilasciano un tweet godendo della prossima vittima in lista. Tanto si sa come funziona questo meccanismo. Robespierre/Grillo continuerà ad imperversare facendosi beffa della volontà del voto popppolare. Sbeffeggerà il voto dei romani come qualunque altro e quando il burattino da lui imposto non si dimostrerà ubbidiente agli affari della ditta, imporrà il suo direttorio alla faccia di chi ha votato, fino a quando sarà inevitabilmente la sua di testa a cadere nel cesto, tra gli ululati della piazza. Dopo, in attesa, c'è già qualcuno che, gongolando in attesa di scurire il colore della sua camicia, aspetta di raccogliere quel potere che gli cadrà insperatamente tra le dita adunche, per un altro ventennio. Poi sarà il tempo di chiedersi, a sborgna finita, con occhi stupefatti, ma come è stato possibile tutto ciò. E adesso lasciatemi andare che nevica e devo uscire lo stesso e sono già nervoso.


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lunedì 14 maggio 2012

Siamo tutti uguali! Votatemi!

Siamo tutti uguali. Non ho fatto altro in questi giorni che tuonare, va beh diciamo verberare moralmente tutta quella canea di farabutti che non fanno altro che chiederti il voto ed eccomi qua, infame e senza vergogna anche io a chiedere il voto agli amici che mi leggono indefessamente. No, non mi presento ai ballottaggi e neanche ambisco alla presidenza del condominio, ma mi sono fatto tirare dal Contest della Lonely planet, mia bibbia di utilità. Pertanto per sconfessare ogni mio precedente proclama:

se avete un minuto, avrei bisogno di un piccolo aiuto. Niente soldi tranquilli. Ho inviato una mia foto "eloquente", come del resto prevedeva il concorso, ma, per arrivare alla selezione finale bisogna avere almeno 200 voti. Al momento ne ho 90 solamente, che è almeno un inizio, ma già dopo la sollecitazione di tutti gli amici, che amorevolmente si sono prestati. Se avete voglia quindi, basta clikkare su questo indirizzo:

https://tuelonelyplanet.it/photocontest/enricobo2/

o se non si apre fare copia/incolla su Google e si aprirà una pagina che mostra la famosa mia foto "eloquente" (tanto per incuriosirvi) a sinistra della quale c'è un pulsante blu che dice VOTA. Clikkateci sopra ed è fatta.

Se dopo di ciò avete anche voglia di condividere sui 3 pulsanti sottostanti (di facebook, Twitter e google+) potrebbe innestarsi una benefica (per me) catena di Sant'Antonio anche da parte dei vostri amici.

Grazie in anticipo a quanti vorranno darmi una mano.






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domenica 12 giugno 2011

Ancora i Nucleoni!

Per la verità oggi sarebbe toccata a Marco Polo, ma visto che mi sono alzato presto per presentarmi al seggio tra i primi per evitare l'affollamento, bisognerà pur dire due parole sull'argomento, per il Veneziano c'è tempo domani. In generale io credo (come tutti ci illudiamo) di non avere l'anello al naso, per cui capisco bene la pochezza del valore intrinsico di questi referendum e mi spiego meglio. Intanto per favore evitate di fare sfoggio di cultura fasulla chiamandoli "referenda", cosa di cui qualcuno ha orribilmente abusato in questi giorni, vedi La Stampa di ieri. Infatti, come risulta dall'Accademia della Crusca, per le parole straniere entrate nell'uso comune e ormai parti integranti della lingua non si devono fare i singolari e i plurali, ma vanno considerate indeclinabili. Così è sbagliato dire "mi piacciono i films porno" o "preferisco gli sports taroccati", ma si deve correttamente dire "mi piacciono i film porno e gli sport taroccati"; parimenti vale il contrario, quindi niente "il TG4 è un medium ributtante" che vorrebbe dire un'altra cosa, ma "il TG4 è un media ributtante", tanto per fare degli esempi.

Chiaro il problema linguistico, vi confermo che so benissimo che il nucleare è uno dei metodi più sicuri per produrre energia, che la consultazione oltre che essere probabilmente nulla per il fatto delle schede diverse dei voti dall'estero, è facilmente aggirabile qualunque sia il risultato, cosa che vale anche per i due referendum sull'acqua dei quali ho capito perfettamente la distinzione tra privatizzazione dell'acqua e dei servizi. Per quanto riguarda il quarto poi sono assolutamente conscio che tra un paio di mesi la legge sarebbe decaduta da sola. So anche che in Italia nessuno fara mai una centrale nucleare nella propria regione, nessun privato è interessato ad investire la valanga di soldi che servono per sistemare gli acquedotti e che scaduta una legge, chi, non volendo perdere il potere in seguito ad azioni che dal Ruanda alla Germania, provocherebbero immediate dimissioni, se ne farà subito un altra alla bisogna. Allora perché mi sono affrettato ad andare a votare? 

Ma chiaramente per tentare di dare la famosa spallata o almeno significare a quello a cui quel giornalaccio di Komunisti decerebrati e puzzoni, l'Economist mi pare si chiami, ha dedicato 14 pagine ed il titolo a tutta pagina: The man who screwed an entire country, usando tra l'altro un verbo poco consono ad un foglio economico, il sentiment della (spero) maggioranza degli italiani. Se non sarà così, me ne farò una ragione e significherà che ci sta bene, come sottolinea lo stesso giornale che grazie a questo personaggio "unfit to lead Italy" abbiamo avuto una crescita superiore solo ad Haiti e allo Zimbabue. Vi lascio quindi con un invito, non da parte mia che sarebbe presuntuoso, ma dell'ultimo video dei Nucleoni che mi sembra irresistibile, anche per l'interpretazione di Nunzio Caponio di cui mi onoro di essere amico.






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