martedì 11 febbraio 2014

Luci della città


Stordisce questa città, affannata, affollata, umida, avvolgente, piena di luci violente e violate, di bar, di hotel traslucidi, di saloni di massaggio che trasudano di giovinezza perduta compitando sugli iPhone nuovi. Occhi spenti e occhi lucidi, giovani, occhi che sorridono, aperti sul nuovo che arriva, sulla speranza di avere, perdendo a poco a poco l'essere. Risate forti, tavolini pieni, sputi sul marciapiede, altoparlanti a palla, aria condizionata. La vecchia sorride seduta sui calcagni, vende tartarughine da liberare al tempio. Passa un drago di carta rosso fuoco, la fine del Tet, la fine di un sogno, la fine della vita della risaia conquistata, del napalm ormai dimenticato, angoscia di tuo padre, dalla faccia rugosa seduto in un canto con gli occhi vuoti che neppure vogliono più ricordare. Città sempre più ossessionata, ogni giorno che passa, sempre di meno Ho Chi Minh City la vergine, ogni giorno di più Saigon la prostituta.

2 commenti:

Laura ha detto...

Direi un rap....

Enrico Bo ha detto...

Esattamente quello che avevo in mente. Grazie che lo hai colto, ci manca solo un sottofondo alla Eminem

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!