martedì 18 febbraio 2014
Recensione:Greene G. - Un americano tranquillo
Ecco qui un altro libro fondamentale sul Vietnam. Me lo sono portato con me e devo dire che ha fatto buona compagnia. Ci ritrovi, come nei libri di Terzani, una descrizione puntigliosa di certi luoghi che sono andato ritrovando via via che passavano i giorni. L'albergo Continental, la via Catinat e tanti altri punti di una Saigon che ovviamente non c'è più ma cha che senti esserci stata, nella architettura coloniale, nei profumi dei mercati, lungo i canali. Anche se sono completamente scomparse le esili e bellissime ragazze che percorrevano le larghe strade in ao-dai candidi e svolazzanti, sostituiti purtroppo dai jeans informi e dalle magliette globalizzate e le biciclette hano lasciato spazio alla marea dei motorini, pure una certa atmosfera la riesci ancora ad avvertire. Lo stile molto cinematografico di Greene ovviamente aiuta. Bisognerà che al mio ritorno dia un' occhiata anche al film.
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