sabato 1 febbraio 2014

Regalare soldi alle banche

Adesso basta. Mi sono stufato, mi sono stufato, mi sono stufato. Non ne posso più di sentire continuamente ululare squallidi personaggi che affacciati al balcone arringano la folla insistendo sul fatto che si regalano 7 mld alle banche, che è uno schifo, che quei soldi potevano avere ben altro uso, cancellare le scie chimiche o finanziare Stamina o altro. Quindi, a cascata di sentirlo ripetere a pappagallo da ogni cretino che passa per strada. Ieri in coda in banca, una distinta signora lo spiegava ad un altro rimbambito che assentiva con il testone vuoto di come sarebbe stato meglio se tutti quei soldi li avessero dati a lei per pagare l'affitto. Per lo meno questi hanno la giustificazione dell'ignoranza, se uno non sa le cose, invece di star zitto e studiare, può anche blaterare a vanvera; in generale chi lo conosce e sa della sua preparazione può scollegarsi e non starlo a sentire. Ma quando invece la fanfara viene da chi le cose le sa benissimo e quindi non è affatto ignorante ma un mentitore seriale che, peggio ancora lo fa con uno scopo preciso, quello di sollevare il popolo in pieno stile fascistico e violento, una vera e propria chiamata alle armi e alla marcia su Roma, la misura si colma. Eppure quasi tutti ormai sono andati a scuola, le minime conoscenze di economia dovrebbero essere patrimonio della maggioranza della popolazione! Accidenti. Allora chiariamo una volta per tutte questo fatto come si farebbe una normale classe di prima istituto di ragioneria, semplificando ancora, anche per dare aggio a chi, a scuola, non ci è neanche mai entrato. Il bilancio di una qualunque azienda comprende nelle poste attive, tra le altre cose, i ricavi e le proprietà. 

Le universali leggi sul bilancio prevedono che le proprietà come le partecipazioni azionarie siano valutate o con il loro valore di carico (quello che avevano quando sono state acquisite) oppure quello reale, cioè il valore che hanno al momento in cui si redige il bilancio. Questo è molto logico, in quanto una azienda potrebbe essere giudicata sottocapitalizzata e quindi non solvibile o solida (con le ovvie conseguenze), mentre nella realtà ha partecipazioni che valgono molto di più e che quindi possono essere indicate nel loro valore reale. Anzi il mantenerle artificiosamente basse, se pur è consentito giustamente, in quanto quei soldi sono solo virtuali e non sono incassati effettivamente, è un escamotage per chi è in gran salute e non vuole ancora mostrare utili troppo elevati su cui pagare le tasse prima ancora di avere effettivamente monetizzato l'utile. Facciamo un esempio per capirci. Io possiedo un'azienda che anni fa ha finanziato Apple alla sua nascita con 1 mln di Dollari. Adesso, dopo 20 anni, il valore effettivo di quelle azioni è di 1 mld di Dollari grazie alla crescita di Apple, ma nel mio bilancio, mi è consentito di scrivere il valore iniziale di quelle azioni, in quanto io non le ho ancora vendute e quindi il guadagno non l'ho ancora realizzato effettivamente (né ci ho ancora pagato le tasse), magari un domani la Apple avrà un tracollo e fallirà e io avrò perso quei soldi. Quindi, se la mia azienda va a gonfie vele e non ha bisogno di soldi, io continuerò a mantenere inalterata quella valutazione, ma se fossi in difficoltà e il mio bilancio fosse in perdita (con le ovvie conseguenze) mi è consentito di rivalutare quelle azioni che ho in portafoglio al loro valore reale, pagarci le tasse e avere un bilancio più tranquillo (e reale). Cosa è successo nel nostro caso? 

Tutte le banche italiane (quelle che rubano alla gente e quindi sono ricchissime secondo la vulgata popolare) in realtà, tra crisi, sofferenze e cattive gestioni, sono in pessime acque e come prevede legge e buon senso, se non superano gli stress test devono trovare soldi da qualche parte per ricapitalizzarsi oppure fallire, bruciando tra le altre cose, i soldi dei risparmiatori oltre che indebolire lo stato stesso. Ora succede anche che tutte le banche siano proprietarie di una quota della Banca d'Italia (come in tutto il mondo). Questa partecipazione è valutata nei loro bilanci ai livelli di circa 70 anni fa, quando la Banca d'Italia fu costituita e quindi pochi spiccioli attuali. Siccome oggi il valore reale di Banca d'Italia è, mettiamo, di 7 mld, viene consentito (la Banca d'Italia non è quotata in borsa e quindi questo non si può fare automaticamente da parte delle banche, ma bisogna per legge stabilirne il suo valore reale) di valorizzare questa partecipazione con le cifre corrette. Quindi nessuno tira fuori soldi, nessuno li piglia, si tratta di un mero artificio contabile attraverso il quale, si tira una riga su un numero mettiamo 100.000 euro e lo si sostituisce con un altro poniamo 1 mld di euro (che è poi il suo valore vero). In questo modo il bilancio reale della banca viene giudicato più a posto. Lo stato non regala nulla, anzi ci guadagna un sacco di soldi, in quanto su questa rivalutazione dovrà essere pagata l'imposta sulle plus valenze, mi sembra se non vado errato che lo stato incasserà dalle banche più di un miliardo di euro. Questa è la mera operazione contabile. Che la gente lo capisca! Cazzo! Se poi, gli arruffapopolo vogliono continuare con le loro sparate dal balcone, facciano pure è un loro diritto, ma la gente che passa, almeno li sputi. 


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8 commenti:

il monticiano ha detto...

Finalmente un bel po' di chiarezza.
Però mi meraviglia non poco la tinida risposta del Governo alle dure ed anche volgari dichiarazioni da una buona parte delle opposizioni. O mi sbaglio?

Anonimo ha detto...

Caro Enrico,
E' difficile trovare tante baggianate e tanti errori uno dietro l'altro, anche chi non sa di finanza basta che si vada a leggere qualunque sito di finanza o giornale finanziario (chi ci capisce intendo, perché ad esempio il sole 24 ore riporta la notizia senza commentarla e non è automatico capire che se si aumenta il valore delle quote di Bankitalia si aumenta automaticamente il capitale delle banche che le detengono, si aumentano i dividendi che queste incassano, eccetera; se inoltre si fissa al 3% il valore massimo di Bankitalia che possa essere in mano ad altre banche ed ad esempio Unicredit e Intesa si trovino ad avere, come mi sembra che sia, percentuali maggiori, Bankitalia potrebbe trovarsi a dover comprare l'eccedenza al nuovo valore di mercato se nessun altro si fa avanti). Vabbè, non tutti masticano di finanza, sei perdonato, però credere alle baggianate di Letta & company è assurdo di default e questo sì che è imperdonabile.

http://www.consulenza-finanziaria.it/il-reale-significato-del-decreto-sulla-rivalutazione-delle-quote-di-banca-d-italia/

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-11-28/rivalutazione-quote-bankitalia-diventera-public-company-063855.shtml?uuid=ABr4kKg

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/24/dl-imu-bankitalia-ecco-perche-il-decreto-del-governo-e-un-regalo-alle-banche/856309/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/10/quote-banca-ditalia-la-bce-bacchetta-il-governo/837866/

Unknown ha detto...

Che bel giochino, povere banche grasse che mai magre

Enrico Bo ha detto...

@Monty - Il governo è purtroppo debolissimo in questo momento e sul filo del rasoio. Bisogna stare in equilibrio per non tagliarsi.

@Ano. - Di baggianata in baggianata si riesce pure ad affermare che aumentando il valore delle quote aumentano i dividendi. Due cose totalmente indipendenti. Bocciato , ritornare la prossima volta. E studiare di più mi raccomando. Le baggianate le scrive anche il fatto , ma la differenza è che loro sanno di mentire per sostenere le loro tesi. I giornali finanziari seri non le dicono queste scemenze interessate. Comunque con la fede non si discute. Ci rivedremo in paradiso.

@Tent - né povere nè ricche fan loro lavoro i negozi dell'argento.

Anonimo ha detto...

Come al solito non entro in merito all'economia e finanza perchè non mi sono mai sforzata minimamente di capirle prima ,figuriamoci adesso .E questo non perchè le disprezzassi o le disprezzi ma mi hanno sempre spaventata tutte quelle formule e quei numeri ; imprigionavano la mia mente in un ragionamento troppo finalizzato che impoveriva la mia creatività e la mia libertà di pensiero.Ho sempre pensato che chi bada solo ai numeri ,alle entrate e uscite ,ai guadagni e ricavi e altre cose ancora più cervellotiche per fare soldi probabilmente non è in grado di avere una visione globale dell'insieme ma solo parziale e momentanea. soprattutto se poi anche condita dalla mafede, dal cinismo e dall'indifferenza per i mali altrui .Ho sempre amato la speculazione pura, quella che fai sul significato di un termine ,sulla formulazione di una frase , sulla necessità di rileggere più volte un concetto per entrare nel nocciolo della questione e poi eventualmente controbattere,dopo avere riflettuto parecchio;che non è fine a se stessa ma ti dà una visione totale dell'insieme e parti dall'universale per andare al particolare e viceversa con estrema facilità;che ti insegna ad essere critico e a pensare con la tua testa ,anche se a volte sbagli.Tu ora ti chiederai a che fine mira tutto questo sproloquio.
Solo a fare uno sperticato elogio di quella scuola "splendidamente inutile"( bellissima definizione)che ci ha insegnato tutto questo.
Paola

Enrico Bo ha detto...

@paola - Ahimè purtroppo temo che non avrà vita lunga!

Anonimo ha detto...

Caro Enrico,
Ok, mi sono espresso male, fai bene a fare la punta alla matita e le pulci alle parole.
La frase giusta sarebbe stata "si aumentano i dividendi che queste possono incassare".
Il dividendo massimo è stato fissato ad certa percentuale del capitale, il 6%, è evidente che se oggi il capitale rivalutato vale 7,5 miliardi invece che i 156.000€ di prima, i dividendi potrebbero essere fino a 450 milioni. Certo, non è automatico, ma chissà, i vertici delle banche sono fatti di nominati della politica, dai partiti tradizionali, un vortice di soldi, non sarà che il dividendo sarà sempre il massimo? Ricordo che il gioco della rivalutazione serve a questo ridicolo governo per recuperare nell'immediato un po' di soldi tassando la plusvalenza oggi, per restituirla (dico io) negli anni successivi come dividendo in un paio d'anni e poi si salvi chi può.
La fede non si discute ma la realtà è sotto gli occhi di tutti quelli che la vogliono vedere.

Enrico Bo ha detto...

@Ano. : proprio così tutti quelli che vogliono vedere , ogni giorno che passa si rendono conto di cosa sia davvero il movimento di Grillo.

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