Siri i Kalter - L'Occhio Blu |
Tuffi nell'occhio blu |
Con ancora negli occhi la bellezza di Butrinto, risaliamo nell'interno per vedere un'altra curiosità di questa magnifica Albania meridionale. La strada riguadagna quota tra i campi coltivati, poi, dopo pochi chilometri percorsi lungo un canale dalla portata violenta e dalle acque azzurre, una stradina laterale porta a Syri i Kalter, l'Occhio Blu. Appena ci arrivi capisci subito la ragione del nome. Da una profonda sorgente che è stata esplorata fino a cento metri, ma di cui non si conosce ancora la reale profondità, emerge con una violenza inaudita, un fiotto di almeno sei metri cubi al secondo che crea un piccolo lago da cui si diparte un torrente. Il centro è di un blu profondissimo, accentuato dal bianco della roccia calcarea che la circonda, colore che si stempera poi attorno in diverse tonalità di azzurro e di verde. Uno dei divertimenti dei visitatori consiste nello scagliare pietre nel getto per vederle scagliare fuori oppure gettarsi da un ponticello al centro della forra e venire spinti fuori con forza dalla potenza dell'acqua, che essendo di temperatura inferiore ai 10°C, impone poi ai tuffatori di uscire immediatamente. Peccato non avere il costume, sono sicuro che state pensando che mi sarei di certo buttato per provare l'emozione. Diciamo un'altra volta. Il posto è comunque idilliaco, circondato, data la forte umidità, da una ricca vegetazione di felci giganti, alberi e prati fittissimi.
Abitante del luogo |
Attorno, tutta una serie di ruscelletti e cascatelle che emanano frescura e invitano al picnic, nelle radure che circondano il torrente. Non rimane che approfittare dei servizi di uno dei due ristoranti posti su un isolotto al centro della corrente. Piatti tipici della montagna, agnello e trota. I fumi delle griglie si alzano tra gli alberi. Non si sta male qui con un bel boccale di birra Tirana davanti al naso. Poi, attraversati boschi di querce e di corbezzolo, si torna sul mare, la strada è tutta curve ed a picco sulle piccole baie semideserte. La macchia è fittissima e al solo passare vieni inondato da un continuo effluvio di profumi di origano, salvia, timo, citronella. Un paesino con una lunga spiaggia sassosa. Tettoie di frasche sotto cui difendersi da un sole incattivito e poi una lunga passeggiata tra gli ulivi per tornare a casa, tra i tetti piatti coperti di salvia selvatica raccolta in montagna e lasciata lì a seccare, quasi quasi forse solo per riempire l'aria di profumi. Ti viene la voglia di fermarti al baretto sulla strada a prendere un caffè turco, mentre Christo, l'elettricista un po' matto, sta arringando ai quattro clienti le sue teorie per salvare il mondo o chissà, forse solo il modo per cucinare l'agnello. Non rimane che concludere la giornata a Himare, c'è solo l'imbarazzo di scegliere il ristorante e poi fritto misto e orate come se piovesse. Il problema vero è che ormai la vacanza è quasi finita.
Il ristorante a monte dell'Occhio blu |
SURVIVAL KIT
Syri i Kalter - L'occhio blu. Sulla strada tra Saranda e Gjirokastro, poco prima di Rusan, segnalata da un cartello, 400 leke a macchina. Parcheggio e ristorante; se volete provare l'ebbrezza del tuffo nei 10°C portatevi il costume, c'è sempre parecchia gente. Mangiare in uno dei due ristoranti a monte della sorgente, si arriva a piedi.
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