domenica 24 agosto 2014

Delta del Po 3: Dove finisce il fiume

L'abbazia di Pomposa


La centrale di Porto Tolle
La zona del delta è un mondo a parte. Una terra antica e nuova allo stesso tempo. Dai contorni mutevoli e condannati dalla natura a cambiare spesso e che l'uomo ha tentato nei secoli di irreggimentare e condizionare, tracciando segni, erigendo barriere, cercando di esercitare un controllo che alla terra sta stretto, tanto da venire spezzato spesso, di colpo e rovinosamente. E' una terra dove l'uomo campava a fatica, sopravvivendo con la sua micidiale adattabilità, tra umidità, fango, malattie, piene improvvise e abbandoni dolorosi. Terra di acque morte e terra conquistata a fatica, che un reticolo infinito di canali, riesce a rendere libera e coltivabile e quando non può la fisica della gravità e delle leggi idrauliche, ci pensa con macchine gigantesche che provvedono a gettare quell'acqua che cerca di riguadagnare il posto a cui ritiene di avere pieno diritto, al di là di barriere erette a fatica, a forza di braccia da eserciti di umani con badili e carriole. Un'epopea incredibile che ancora ritrovi nelle raccolte di antiche fotografie ai vari Musei delle bonifiche come quello di Ca Vendramin, accanto alle gigantesche idrovore, mostri di metallo, cani da guardia a protezione di un territorio ormai incedibile al fiume. Una pianura sconfinata, dove infiniti campi di grano si alternano al mais, squadrati, perfetti, produttiva opera dell'uomo che lavora per sfamare un paese, specchio di cosa significa l'agricoltura vera, reale, non quella del ragioniere della domenica che sogna l'orto di suo nonno. 

Paesaggio del Delta
Territori enormi strappati alle paludi e resi fertili; pianure che sono in realtà isole che i bracci del grande fiume circondano, abbracciano e sostengono prima di arrivare al mare, di giorno in giorno più lontano, con le sabbie che creano nuova terra protesa quasi all'infinito verso est. Il battello che ti porta in giro lungo i rami del Po si muove lento lungo le rive. Bisognerebbe leggere Guareschi o Bacchelli, quando descrivono il fiume, mentre le sponde coperte di canneti ti scivolano lungo i fianchi senza rumore. Man mano che ti avvicini al mare, all'ultimo lembo di sabbia che separa le acque, che troveresti ogni volta diverso ad ogni visita, aumentano le barene e gli stagni. Senti la vita delle zone umide pulsare tra le erbe alte, nei piccoli canali laterali. Garzette, aironi, germani e tanti altri uccelli becchettano nell'acqua bassa, formando gruppetti numerosi che neppure si accorgono del tuo passaggio. I pellicani formano una elite più scorbutica e si distinguono separati e senza voglia di mescolarsi al volgo dei gabbiani schiamazzanti. I cormorani neri e sottili pensano solo a gettarsi sott'acqua per riemergere, deglutendo ingordi e rapidi, come se qualcuno fosse pronto a portare via loro il pasto. Le spatole continuano a scavare il fondo col loro becco curioso, i cavalieri d'Italia si spostano appena sulle secche e lunghissime zampe rosse su cui sembrano galleggiare sull'acqua. Che silenzio vigile, che sensazione di tranquilla attesa. 
Avifauna del delta

Solo un ronzare basso, uno stormire di steli spostati dal vento, qualche schiocco debole sulla superficie dell'acqua, forse un pesce che insegue una libellula blu. La grande mole della centrale termica abbandonata di Porto Tolle, grava alle spalle, l'altissima ciminiera protesa verso il cielo, il dito di una mano agonizzante un attimo prima della morte. Sta lì, testimone muta, un monumento archeologico che ormai definisce una intera zona. Non si può rinunciare a trascorrere una mattina su uno dei rami del Po, navigando in apparenza senza meta fino a vederne la fine, dove la forza delle acque dopo più di 600 chilometri finalmente si esaurisce nella calma maturità della vecchiaia. Acqua che scorre per costruire altra terra. Non aggiungo altro per non turbarmi questo ricordo così intenso e pieno, né parlerò degli spettacolari pranzi a base di pesce che si fanno da queste parti, né del Boscone della Mesola, né dell'abbazia di Pomposa, monumento di tale importanza da essere così conosciuto ed ammirato, da rendere inutile ogni ulteriore presuntuosa descrizione. Date un'occhiata ai link che vi sottopongo, poi andate da quelle parti e non rimarrete delusi.
Tra fiume e mare


Museo della Bonifica del Delta - Taglio di Po - 2 € - 9-12,30/14-18

Per le crociere sul Delta ci sono un sacco di proposte avete solo l'imbarazzo della scelta, date un'occhiata qui e poi scegliete con comodo, basta che non vela perdiate.

Ristorante Italia - Via matteotti 471 -Porto Tolle - Pesce buono a prezzi accettabili.



Museo della bonifica di Ca Vendramin

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