da pisualessandria |
Partire è un po' morire, si dice, ma lo spleen che accompagna gli addicted da viaggio è condizione persistente che ti fa vivere in quel dolce languore dell'attesa nella speranza che non si prolunghi troppo, mescolata al torpido livore della deprivazione, insomma la classica crisi di astinenza. Si cercherà di recuperare. Intanto si programma. Certo oggi sono un po' nervoso dopo la conferenza all'UNI3 di ieri, dove a causa di defaillances tecnologiche, non ho potuto far rendere come si doveva il lungo lavoro preparatorio, temo con una certa delusione delle mie fans a cui non ho potuto propinare una serie di filmati indiani sicuramente meravigliosi e alle quali non ho potuto mostrare altro che immagini penosamente ingrigite da un proiettore che non siamo riusciti a regolare. Pazienza, io ce l'avevo messa tutta. Speriamo meglio la prossima volta.
Intanto oggi andiamo ad inaugurare il ponte Meier, in mezzo ad una massa di miei concittadini insopportabili che, come di consueto invece di godersi la festa e la parte positiva di ogni vicenda, per puro livore alessandrino, criticheranno tutto e tutti. Il ponte non doveva essere abbattuto e ciò è stato fatto a ferragosto con un colpo di mano, certo d'accordo, ma ormai è stato fatto, disonore a chi lo ha demolito, ma a quel punto bisognava ricostruirlo. Troppo caro allora, disonore a chi ha scelto il progetto, ma ormai che c'è si doveva procedere. Ci si è messo un secolo a rifarlo, disonore a chi ha scelto questa soluzione, ma ormai bisognava andare alla fine. Adesso che finalmente è finito (quasi), almeno godiamocelo senza acrimonia, sia che sia sparsa dai soliti No Tutto, sia che sia veleno gettato da chi vuol sostituire gli attuali. Rimangano affogati nella loro accidia, che roderà loro il fegato. Buon pro gli faccia.
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