martedì 16 gennaio 2018

Usa 25 - La White Mountains National Forest

L'ingresso del parco


Bikers
Finalmente oggi sembra che avremo una bella giornata, Nuvole alte e molto sfrangiate con larghi tratti di schiarite attraverso le quali i raggi del sole illuminano il paesaggio con benevola attenzione. Partiamo con calma ma decisi a sfruttare al meglio le ore in cui la luce dà a tutto quello che ti circonda, quel tocco di magia, di lucente brillantezza che incanta ed esalta i fotografi. I colori e che colori, sono più vividi e intensi, l'odore stesso del bosco sembra più forte come se la terra, riscaldata, desiderasse far uscire i propri profumi per renderti partecipe dei suoi afrori più intimi e conquistarti meglio. La terra è femmina e sa come fare. Oggi dedicheremo l'intera giornata a percorrere  i rilievi della White Mountains National forest, un vasto territorio che occupa la parte centro nord del New Hampshire e che contiene tanti punti di interesse non solo paesaggistici ma anche storici e culturali, per quello che si può trovare da queste parti naturalmente. Intanto, se questo è il secondo parco più visitato degli Stati Uniti ci sarà pure una ragione, la gente mica va in massa dove i posti sono brutti; tuttavia bisogna precisare che di norma i turisti europei sono maggiormente attirati dalle meraviglie naturalistiche dei grandi parchi dell'ovest americano con le loro particolari unicità di paesaggio, piuttosto che a questi panorami più vicini ai nostri ambiti montani. 

Un fiume
Per questo, qui intorno incontri soprattutto americani in vacanza. Percorreremo uno degli itinerari più noti la Kancamagus Scenic Highway che attraversa tutta l'area unendo i punti più interessanti per tornare indietro secondo una traccia circolare che costeggia tutto il nord della foresta per ritornare nuovamente verso il Vermont. Questi percorsi bisogna goderseli con calma, guidando lentamente. La strada percorre tratti sinuosi e spesso è come una galleria che penetra il bosco e ti conduce con dolcezza attraverso il paesaggio mostrandoti ad ogni curva colpi d'occhio differenti, un tunnel dentro un caleidoscopio colorato che solo di tanto in tanto si apre per mostrare la valle ed i fianchi dei rilievi coperti dai boschi a perdita d'occhio. La distanza ti fa perdere di vista la dimensione singole delle diverse piante. Tutto appare invece come un tappeto persiano appoggiato su una superficie irregolare che, illuminata dal sole, esprime tutte le geometrie dei suoi colori, che appaiono quasi magicamente regolari, un tessuto di Missoni caldo e bellissimo che veste tutto quanto sta intorno a te. Le balconate sulle valli larghe ariose ti consentono frequenti soste per guardarti intorno e renderti conto di quello che ti circonda. 

I ponti in legno coperti
Naturalmente i piccoli laghi, i torrenti ed i corsi d'acqua di ogni tipo, le cascatelle d'argento, completano il consueto paesaggio montano che comunque ha sempre il suo fascino. Dalla strada in ogni radura, sentieri laterali invitano alla scoperta dei rilievi circostanti, se uno ha voglia di camminare, qui se la toglie sicuramente. La strada attraversa completamente il parco in una cinquantina di chilometri fino a Conway. Qui vicino, si può vedere il bel ponte coperto di Albany, inutile chiedere in giro perché neanche chi vive lì sa dove sia, munitevi perciò di mappa idonea per trovare il trail che lo raggiunge. Sono molti i ponti in legno che incontrerete durante questo viaggio, alcuni recenti, altri vecchi di oltre un secolo e che rappresentano una caratteristica piacevole che aumenta l'interesse di questi territori. Alcuni all'interno dei piccoli paesi, altri un po' dispersi nel bosco, ancor più fascinosi quando le foglie che quasi li nascondono alla vista, cambiano colore. Chi non ricorda l'oleografico I ponti di Madison County e i relativi fiumi di lacrime commosse che ha fatto versare. D'altra parte chi avrebbe potuto resistere con un ambiente intorno di quel tipo, quei colori, quell'atmosfera sfumata da acquerello d'antan! 

Bretton Woods
Cedete quindi anche voi al fascino del legno secco che scricchiola sotto le vostre estremità, percorrendoli a piedi per vedere il punto di vista della riva al di là del ponte. Poi si può compiere l'anello che riporta verso Woodville, traversando la parte nord del parco che passa da Franconia. Ad un tratto, in un ampio spazio libero dagli alberi, tra verdi prati smeraldini, passerete anche di fianco al famoso Omni Mount Washington Resort di Bretton Wood, luogo topico dove, nel 1944, si riunirono i rappresentanti economici di 44 nazioni e furono fondate le basi del sistema monetario che regolava gli scambi economici nel mondo e che, stabilendo un aggancio fisso di tutte le monete mondiali al dollaro, a sua volta relazionato all'oro, ha, con la creazione dell' FMI e della BIRS, da un lato regolarizzato l'economia mondiale, stabilizzandola almeno fino al 71, in cui gli accordi furono corretti dando luogo alla fluttuazione dei cambi, dall'altro, dando una primazia assoluta agli Stati Uniti in campo economico, sulla quale si è fiondata la loro fortuna economica. Insomma, tanti spunti di riflessione anche da queste parti e poco importa se non vale la pena di arrivare fino all'Odl Man of the mountains, una enorme massa rocciosa a forma di volto umano, che tuttavia essendo crollata in parte (anche lì le montagne franano eh!) non si vede assolutamente più, ma i paesaggi circostanti vi daranno comunque soddisfazione. 

Una casa di Woodstock
Insomma una giornata che passa attraverso continui tratti e fermate lungo la strada sempre alla ricerca di spazi dove arrestare l'auto, perché un altro dei problemi del viaggio on the road da queste parti, è che se non c'è spazio lungo la strada, che non prevede corsie di sosta, è severamente vietato fermarsi, bisogna aspettare una piazzola apposita, che magari non è tanto frequente. Insomma si lascia il parco con un senso di piacevole soddisfazione per riprendere la strada  che torna nel Vermont e scende verso sud lungo la HW 91. A Woodstock (l'ennesima), cittadina ricca di antiche case del 700 con annesso, ma recente, ponte coperto, si scende poi al lato della parte sud delle Green mountains lungo un altra deliziosa Scenic Byway, la 100, ma ormai non si contano più, che ti conduce lungo questo territorio di montagne più selvatiche ed aspre ed anche meno colorate delle precedenti. Attraversiamo quindi il parco sulla 9 (altra Scenic Byway) per arrivare infine mentre calano le prime ombre della sera a Bennington ed entrare in Massachusetts, nel suo estremo angolo superiore a Williamstown. Certo percorrere queste grandi strade americane che collegano città e stati vicini è un piacere, grande sensazione di ordine e pulizia, ma sono davvero così civici ed educati gli americani confrontati con i caciaroni mediterranei per non parlare del loro vicini messicani, non volendo usare definizioni più trumpiane? 

I rilievi del parco
Non ci sono rifiuti in giro è vero, ma una risposta viene anche dai cartelli che trovi di tanto in tanto assieme alle giaculatorie di quelli minacciosi dei limiti di velocità. Adopt a Haighway, c'è scritto con tanto di riferimenti a cui rivolgersi. Insomma un programma nato in Texas nel 1980 e poi estesosi a molti altri stati, in cui gruppi di volontari delle comunità circostanti si assumono il compito di mantenere puliti tratti di un paio di miglia di una strada. Insomma la pulizia c'è dove si pulisce, poi se è pulito, la gente si sente in colpa e sporca meno. Comunque anche qui sono venute fuori grane, specialmente quando questo incarico se lo sono assunti nei primi anni del 2000, gruppi del Ku Klux Klan e del Nazi party, che non penso avessero preminente il fine della pulizia di un tratto di strada, ma questo è un altro discorso. Intanto diamo un'occhiata intorno a Williamstown, una gradevole cittadina con costruzioni di una certa pretesa, quattro chiese ed altri edifici che appaiono sproporzionati alle dimensioni dell'abitato circostante che ospita non più di 7000 abitanti, un piccolo centro con i soliti negozietti, dove dopo le sei di sera tutto appare come morto, la gente si ritira e arriva l'ora delle streghe. Muri di un bianco accecante circondati da prati verdi, larghi spazi, scuola bus gialli dappertutto, è l'America. Il gestore del motel invece è un indiano del Gujarath che non appena gli sciorino le città che ho visitato laggiù, si scioglie in un largo sorriso dondolando la testa e dovendo vivere in un paese dove molta gente ha difficoltà ad indicare dove sia non dico l'India, ma il Canada, sulla carta geografica, mi da subito corda al racconto dei pozzi di Amhedabad, delle folle del tempio di Somnath e così via, gli brillano gli occhi, sembra una riunione di reduci. Alla fine non resiste e mi omaggia di due bottiglie di acqua emi raccomanda il vicino ristorante, che poi scopro essere il suo. Gli auguro la buona notte dopo aver ottenuto lo sconto sulla camera.


SURVIVAL KIT

Cimitero storico
White mountains National Forest - Grande parco, ben noto negli Usa ma poco frequentato dagli europei. Traversato da diversi percorsi scenici di cui il più noto è il Kancamagus (NH 112) di 36 miglia che lo taglia orizzontalmente da Conway a Lincoln. Oltre ai bei panorami, le passeggiate e i soliti sport di montagna inclusi quelli nelle stazioni sciistiche invernali, ci sono da vedere diversi ponti coperti (il più noto quello di Albany in un percorso di 6 miglia), una teleferica e diversi tratti su trenini turistici panoramici come il Mount Washington Cog Railway, una cremagliera che raggiunge la vetta più alta del parco. Innumerevoli le escursioni possibili, dal Lost river gorge e la Boulder Cave, al Flume gorge o il Basin. Insomma tutto il ventaglio delle possibilità dei parchi forestali di montagna, di cui questo è uno dei più rappresentativi.

Trenini
Cozy corner motel - 284 Sand  spring Rd , Rt 7, Williamstown - Su un incrocio qualche chilometro prima della città piuttosto comodo ed economico, con ristorante al fianco. Camere pulite e ben sistemate, anche se tutto il complesso avrebbe bisogno di una ripassata. Free wifi non buono. Per il resto tutto ok, in particolare il proprietario molto gentile. Camera doppia 65 € con colazione ottima e variata, con la macchina per fare i waffel con lo sciroppo d'acero e frutta fresca e ottimi muffin.

Cozy corner Restaurant - Dello stesso proprietario, di fronte all'omonimo motel. Stile americano casalingo, servizio cortese. Piatti abbondanti e buoni. Si serve anche pesce. Abbiamo avuto due belle sirloin steack con abbondanti contorni, un piatto di calamari fritti, due coke e due ottimi dolci ai 3 cioccolati per 60 $. 





Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 116 (a seconda dei calcoli) su 250!