sabato 27 gennaio 2018

Usa 33 - Sbarcare a Nashville


Nashville downtown

Nashville
A questo punto bisogna confessare che questo viaggio ha avuto una serie di motivazioni particolari. Intanto era un chiodo piantato in gola che stava lì da anni, il "foliage", il Canada della costa est, il New England e compagnia bella. Poi la motivazione finale che ha condotto alla sua realizzazione, e cioè, quella di festeggiare in maniera degna i 45 anni che la mia gentile signora ha dovuto passare nella acquiescente sopportazione di questo losco e spesso insopportabile figuro. Insomma una sorta di viaggio di nozze della memoria a parziale compensazione non solo dovuta, ma un vero e proprio premio alla resilienza ed un invito esplicito a continuare così, per un numero spero imprecisato di anni. Io giocoforza ho dovuto approfittare della riscossione del premio, accodandomi, anche per non lasciarla andare da sola, ben s'intenda.Tuttavia vero premio non sarebbe stato senza questa giunta finale, una sorta di ciliegina per completare la torta all'americana, di quelle alte venti centimetri e completamente ricoperte di uno stretto strato di panna, che doveva anche appagare, finalmente una delle passioni della mia consorte. Si è trattato di una scappata nel regno assoluto del country, questa fetta inscindibile dell'America profonda, della etichetta specifica della provincia americana, del sound che identifica un paese nel suo insieme, la città di Nashville, che rappresenta in fondo il vero cuore della musica di questo paese. 

Collezione di strumentistorici
Qui si è sviluppato tutto dagli inizi, qui si è creata la vera industria musicale americana, che ha raccolto le radici jazz, che arrivavano dal sud, mescolandole alla musica popolare delle campagne per creare quel substrato country, da cui poi si sono staccate tutte le varie costole che hanno condizionato di fatto la musica del mondo intero nel XX secolo, dal rock, al pop, all'R&B e a tutti i succedanei odierni. Qui puoi vedere e toccare con mano la storia di tutto questo, ascoltando in ogni angolo, in ogni locale questa musica, in tutte le sue forme, insomma una total immersion in un mondo molto particolare che però riesce a coinvolgere anche i non appassionati. Devo dire che avevo preparato questo premio specificamente per mia moglie e invece ne sono rimasto completamente accalappiato ed invischiato io stesso. Ma procediamo con ordine nel racconto di questa tre giorni di note libere. Intanto la scelta della sistemazione notturna non si è rivelata felicissima, in quanto, sì economica, ma praticamente fuori città cosa che ci costringerà ad utilizzare sempre dei taxi per spostarci. Tutto questo ha reso necessario intraprendere l'esperienza di Uber, che, mi dispiace molto per la categoria dei tassisti, si è rivelata un'ottima soluzione salva portafogli, con costi ridotti alla metà, se non a un quarto quando lo si utilizza in car pooling, sollevandoti poi dall'obbligo della famigerata mancia obbligatoria e dall'uso del contante. Ti sposti di certo più a cuor leggero, se devi cacciare 7 od 8 dollari che non se te ne puppano 25 a botta. 

Vestiti di scena di Snow e Frizzell
I nostri amici autisti, lo fanno tutti come secondo o terzo lavoro, che anche qui, terra apparentemente ricca, devi fare tre lavori per non prendere neanche uno stipendio accettabile per campare e coprire le spese di una famiglia.Molti tuttavia lo trovano accettabile e lo considerano un'opportunità che forse non avrebbero avuto nella loro terra di origine. In particolare quelli che sono immigrati da poco, slavi, etiopi, africani in generale, chissà se regolari o meno, qui nel melting pot è impossibile distinguere, ma anche la signora americanissima che mi ha portato per prima in centro, ha confessato che lo faceva per comprare i regali di Natale alle quattro figlie, dai 7 ai 20 anni, maritononpervenuto, capirà, un budget di almeno 7/800 dollari fuori delle previsioni ed ecco che Stefanie la cicciotta si scarrozza di domenica i turisti sulla sua utilitaria. Certo gli autisti Uber neanche qui sono molto ben visti dai colleghi taxisti, ma per adesso non li menano per lo meno e come ho notato, fuori dai locali pubblici rappresentano di certo oltre la metà delle corse. Ma veniamo alla città in cui trascorreremo questi tre giorni, anzi queste tre notti, perché la musica significa andare a letto tardi e passare da un locale all'altro o anche semplicemente passarci accanto fermandoti ad ascoltare, rapito dal sound che invade le strade. Bisogna subito dire che la città o meglio il Downtown, la parte dove si concentra tutto l'interesse, è davvero piccola, cinque o sei block per altrettanti, che si possono girare sempre tranquillamente a piedi senza problemi. 

La Bonneville 62
Qui sono concentrati tutti i locali ed i bar dove invariabilmente si fa musica, qui ci sono uno dopo l'altro tutti i negozi che offrono ogni sorta di gadget legati alla musica stessa, dal marchandising tipico sull'argomento, dai gruppi alla storia musicale del paese, all'ambaradan dell'abbigliamento, stivali, giubbotti, cinture e ogni altro che ricordi l'ambientazione country, oltre ai manifesti e a tuttto quanto riguarda i singoli cantanti famosi. Molti sono anche i luoghi della memoria che raccolgono oggettistica degli idoli più famosi, veri e propri musei dove gli appassionati possono guardare in sconsolata ammirazione i memorabilia dei loro eroi, vestiti di scena, strumenti e soprattutto foto d'epoca. Ma il tempio imperdibile è il Country Music Hall of Fame, un museo della musica che racchiude tutto il possibile su questo argomento dagli inizi del secolo scorso ai giorni nostri. Strepitosi i filmati di inizio 900 con lo svilupparsi della musica nera, dalle prime forme di jazz all'honky tonky, seguite dall'epopea country e dei suoi osannatissimi idoli, di cui sono raccontate le vite personali ed i successi, attraverso filmati, serie di vestiti e strumenti utilizzati nei vari concerti. E' una saga continua, da Loretta Lynn a Johnny Cash, Dolly Parton o Jennings, per non parlare di tutto quanto è nato dal country per sviluppare poi i suoi cloni musicali che hanno influenzato il mondo, da Elvis a Bob Dylan, che anch'essi, in questa città hanno cominciato le loro strade. 

Country line dance
Le cose raccolte e presentate con grande spettacolarità nelle molte sale sono davvero la summa della musica americana, oltre 200.000 registrazioni, 30.000 filmati anche d'epoca, mezzo milione di foto, centinaia di strumenti e migliaia di abiti appartenuti ai vari cantanti, dal Black suit di Cash, al tuxedo di Reeves, al Golden rocket di Snow, al vestito da cocktail di Patsy Cline, tutta roba che fanno brillare gli occhi agli amatori e ai fans di tutto il mondo. Ma i pezzi forti sono le auto storiche come la Cadillac d'oro del 60 di Elvis, la Bonneville 62 di Pierce e la Pontiac Trans Am 80 di Reed, davanti alle quali si formano capannelli di ammiratori estasiati. A parte comunque l'oggettistica, bisogna dire che ascoltare e vedere pezzi storici originali della musica che è stata comunque alla base di tutta l'evoluzione musicale moderna, ha il suo fascino e fanno della visita di questo luogo un momento imprescindibile, se sei in città. Ma noi siamo qui soprattutto per la musica legata alla country line dance e quindi dopo aver girellato a lungo per negozi che offrono stivali di ogni genere addirittura con offerte compri 3 paghi 1, come se chi compra avesse sei piedi, teniamo d'occhio l'orario di apertura di  un altro dei luoghi topici della città: il Wild Horse Saloon, dove la musica live comincia alle alle 5 di pomeriggio e continua no stop fino a notte inoltrata, che per gli americani significano le 11, ora in cui i benpensanti ronfano già di brutto. Forza si aprano le danze!

La Pontiac di Reed

SURVIVAL KIT

Country Music Hall of Fame and Museum  - 222, 5th Ave. South -  Ingresso 25,95 (senior 23,95). Il più famoso museo della musica in America. Dedicategli almeno un paio di orette, ma anche di più se vi fermate a godervi un po' di musica e di filmati storici dei più famosi cantanti americani. Vale sicuramente il biglietto anche se non siete superappassionati. Con sovrapprezzo potete anche visitare gli storici Studios dell'RCA.

American Best Value Inn - 2403 Brick Church Pike - Classico motel standard. L'indirizzo indica Downtown, in realtà questo motel piuttosto attempato è su una delle grandi vie di uscita e periferiche della città e vi obbligherà al taxi per arrivare incentro. Camere non molto grandi che avrebbero bisogno di una ripassata con letti queen a 80 $ con colazione. Gestori indiani e gentili e disposti a chiacchierare, anche se non sono molto informati.

Gli Award


La Harley di Whitley
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!