domenica 21 gennaio 2018

Usa 29 - Cape Cod

Horseshoe crab


La baia
Oltre Newport la costa prosegue frastagliatissima, scavata in profondità dalla terra ed i suoi molti corsi d'acqua che spingono per raggiungere l'oceano e dal mare dove proprio l'oceano ne percuote continuamente il fronte, frangendone con costanza i punti più duri e arricchendoli invece dove la costa si distende quasi con pigrizia in infinite barene alte e senza confini, dune di una sabbia grigia e compatta appena tentata da una vegetazione usa al salmastro che tenta con fatica di conquistarne le balze. Qui la presenza umana è ancora più pervasiva. Ormai siamo nel Massachusett, una delle aree più fighette ed esclusive del paese e le sue coste lo sono ancor di più. Raramente osservi qualche nero per la strada e neppure i latinos sono presenti in maniera visibile per non parlare degli orientali. Qui di melting pot se ne avverte poco, specialmente se cominci ad inoltrarti in quel ricciolo di sabbia che si protende per oltre cento chilometri nel pieno dell'oceano, che si chiama Cape Cod. Ma certo: Capo Merluzzo, che sivedidi qui ne passano a schiere compatte. La stretta lingua di terra che va via via restringendosi e che si piega verso terra come respinta dal mare in tempesta è tutto un susseguirsi di paesini di vacanza, popolatissimi d'estate, ma anche molto carichi di visitatori durante gli altri periodi dell'anno. 

Warning
Dai porticcioli pieni zeppi di vele e navigli di ogni genere e stazza, partono continuamente traghetti per le isole che stanno appena di fronte, le ultra famose Nantucket e Marta's Vineyard, i luoghi del sogno dell'immaginario collettivo americano, che ospitano le case di vacanza di molti presidenti americani, un segno distintivo che non ha prezzo e che fa correre fin qui folle di americani sognanti, che ancora sognano di incontrare Jaqueline o la più recente Michelle. Dappertutto è pieno di villaggi estivi, campeggi e case di vacanza, i negozi dei paesini sono popolati di negozietti di souvenir e di attrezzature da mare anche se da queste parti ogni mediterraneo che si rispetti, inorridirebbe al solo pensiero di mettere un piede nell'acqua. Un onda lunga minacciosa ne pervade continuamente le infinite spiagge solitarie, i minacciosi cartelli: attenzione squali, ne terrebbero lontano anche i più coraggiosi e amanti del pericolo, la temperatura dell'acqua gelida ne respingerebbe ogni tentativo volontario. Insomma un mare da guardare da riva, dalla cima della lunga, infinita duna che separa la spiaggia dalla strada poco lontana che le corre parallela, triste nella sua solitudine, da percorrere per chilometri coi calzoni tirati su per non bagnarseli con un cane al fianco da liberare e far correre avanti e indietro a raccogliere bastoni lanciati o freesby che planano dolcemente verso la sabbia. 

Foche
Ogni tanto la sagoma di un faro, i famosi fari del new England, un punto di arrivo per la macchina da lasciare nell'ampio parcheggio (a pagamento, 15 $ al giorno) prima di andare a dare un'occhiata alla lunga striscia di sabbia, uguale a tutte quelle precedenti. Ci si inventa anche qualche punto di interesse, come la stazione di Marconi oppure la possibilità di vedere gigantesche foche che sguazzano al largo, grasse e incuranti del freddo, con quello spessore di grasso che si ritrovano, d'altra parte anche li squali devono pur campare. Di megattere al largo neppure l'ombra, eppure ce ne devono essere parecchie. La parte interna del capo invece è costellata da molte zone umide, laghi e stagni ricoperti di acque palustri ricche di avifauna marina. I paesetti residenziali sono uno di seguito all'altro con casette qualitativamente valide, si vede che qui gira il grano, anche se sono molto spopolati in questa stagione. Quasi dappertutto la velocità consentita è così bassa, attorno alle 20 miglia, che il motore quasi si spegne ad ogni incrocio. Inoltre non appena incontri un'altra stradina, segnali di stop da ogni direzione, sono obblighi inoppugnabili anche se non c'è nessuno all'orizzonte, mi raccomando. Ecco infatti nel nulla più assoluto, che arrivo al'ennesimo incrocio deserto.

On the beach
Mi sono fermato a quello di cinquanta metri prima e a questo per evitare l'ennesimo sobbalzo giro a sinistra ai 5 all'ora. Mal me ne incoglie. Acquattata  dietro un albero, una macchina bianca e blu con una corona in testa di sirene rosse e blu è appostata con cura malmostosa. Il motore non fa a tempo a riprendersi per far ripartire il mezzo che il poliziotto tozzo e massiccio che aveva fermato Rambo all'ingresso del paese, salta fuori dalle frasche e, tolti i rayban, fissandomi con occhi di bragia mi indica con gesto perentorio di accostare. Obbedisco subito, con una certa ansietà bloccando la macchia nello slarghetto al lato della strada di campagna. Lo sceriffo arriva con le mani sui fianchi, controlla che tenga le mani bene in vista sul volante e comincia un pippozzo sulla necessità, anzi l'obbligo assoluto di fermarsi in presenza di un incrocio anche secondario di quel tipo. So di non avere scuse di sorta, sono colpevole senza remissione. Cerco di dire, che, sbagliando, certo, avevo proceduto lentamente in quando non c'era assolutamente nessuno nel raggio di chilometri. Questo lo fa inviperire ancora di più. STOP ...MEANS STOP!!!! Vuol vedere documenti e altro, quelli della macchina non so neanche dove e se ci siano, la mia patente e quella internazionale, li prende in mano come se fossi un lebbroso, poi lascia cadere lì che la sanzione minima è di 150 $. 

Aquila
Il tentativo improvvido della mia navigatrice di scendere dall'auto per cercarli nel bagagliaio, vengono subito bloccati dal grido di Don't move! mentre la mano scivola verso la fondina. Per carità rimaniamo immobili come statue di sale, ai comandi. Vuol sapere dove andiamo e dove dormiamo, ma non lo so ancora, quindi bofonchio qualcosa, parlo di Hyannis, ma non lo so pronunciare in maniera corretta, provocando ghigni di sufficienza, di motel a basso costo, impapinandomi continuamente nelle difficoltà linguistiche proprie di noi razze inferiori alle prese con idiomi stranieri, cosa che gli fa piegare ancor di più il labbro in giù in segno di dispregio. Alla fine inaspettatamente mi fa segno di togliermi dai piedi al più presto e di non infastidirlo ulteriormente, cosa che faccio senza indugio scivolando via senza scuotimenti eccessivi del mezzo per non suscitare ulteriori razioni o reprimende. L'abbiamo scampata anche questa volta, ma attenzione ragazzi che qui non si scherza. Il Visitor centre di una delle tante zone naturali dei dintorni è come sempre bene congegnato per farti usufruire al meglio di quanto ti circonda; tento di acquistare una maglietta, ma l'anziano addetto è in enorme difficoltà a maneggiare il PC che permette di procedere all'acquisto. 

La spiaggia
Alla fine ho pietà di lui e del fatto che il suo paese lo costringa a lavorare a 80 anni e pago cash con suo grande sollievo. Tra poco toccherà a me, bisogna farsene una ragione, lo capisco, ma che vita. L'isola che si protende sul mare è ricoperta di vegetazione cespugliosa bassa, in cui si inoltrano sentieri segnati che conducono fin sulle rocce della costa ricoperti di cormorani chiassosi. Le aquile di mare volteggiano alte inattesa di tuffarsi sul loro pesce. Tra i tamarischi volteggiano farfalle, dei three sisters lighthouses nessuna traccia, saranno da un'altra parte e io come al solito non avrò capito. Sullo spiaggione di Hyannis solo qualche anziano che passeggia su un pavimento di alghe lasciate dal mare e residui di carapaci curiosi di granchi a ferro di cavallo che giacciono a centinaia morti sulla riva. Una corazza strana ed inquietante dall'aspetto preistorico, una sorta di trilobite dalla gran testa globoidale, che nasconde le zampette e dal quale esce una lunga e incongrua coda. Senti odore di mare e di vita in decomposizione in una terra postmoderna dove l'uomo e la sua civiltà sono già passati da tempo e ne sono rimasti visibili solo i residui corrotti dal tempo in attesa di un mondo nuovo che venga a rintracciarne le vestigia e di segnali da interpretare per capire cosa l'abbia fatto scomparire. I gusci si sfrangiano e si disfano soltanto a toccarli, tanto sono fragili, rimangono soltanto schegge non interpretabili di materiale organico, ormai buono soltanto per costituire nuovi strati di roccia sedimentaria da erodere nei prossimi milioni di anni. L'onda lunga si frange lontano con rumore lieve, soffocato dal vento che confonde l'orizzonte tra un'acqua e un'aria dall'identico colore.

Zona umida

SURVIVAL KIT

Hyannis - Cittadina all'iniziodel capo, buona base di partenza per esplorarlo. Quisipuò sostare essendociparecchie soluzioni perla notte.

Cascade MotorLodge - 201 Main str. Hyannis - Classico motel alla Psyco, piuttosto vecchiotto e scalcinato il cui unico pregio è non costare molto. Niente colazione, non molto pulito. Camere normali con le solite dotazioni da rinfrescare a 75 $ con tasse. Riscaldamento non funzionante.

Spanky Clam Shack& Seaside Saloon - 138 Ocean Street - Hyannis - Ristorantino del porto, carino ma molto spartano, sempre molto affollato, per cui bisogna generalmente aspettare un po'. Pesce a volontà, molto astice e frutti di mare. Bel menu. Prezzi proporzionati, piatti abbondanti. Servizio rapido ma non molto attento. 2 piatti di pesce spada ricoperti di polpa di astice, davvero molto buoni, 2 coke. I dolci erano finiti! 75 $.


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