Confesso di avere intrapreso la
lettura della intera trilogia per il solo fatto che è l’unico libro che conosco
che parli della Transnistria, territorio particolarissimo, già parte della Moldavia
e sedicente repubblica autonoma ed indipendente dal ’92, al momento dello
sfaldamento dell’Unione Sovietica. In effetti il primo libro, Educazione
siberiana, ad onta del titolo racconta proprio di una adolescenza trascorsa tra
Bender e Tiraspol, le città in cui sono stato solo tre mesi fa, un residuato
della vecchia URSS davvero incredibile da raccontare. Il libro è di una
inaudita violenza, non solo per gli argomenti ed i fatti trattati, ma soprattutto
per la tranquilla disumanità con cui questa viene raccontata ed è difficile
convincersi che sia tutta storia vera, reale e più o meno autobiografica, come
afferma l’autore. Tuttavia bisogna sottolineare che quelli sono posti
particolari ed i racconti apparentemente esagerati che scorrono in quelle
pagine, non sono molto lontani da quelli della biografia di Limonov, nella
vicina Odessa, segno che forse la dura realtà non è così distante, anche perché
queste zone hanno vissuto un periodo davvero duro e brutale negli ultimi
decenni. Una durezza economica e materiale di cui io stesso sono stato
testimone, avendoli più volte frequentati negli anni ‘90. Ragion per cui ho
letto il libro con interesse fino alla fine, anche se certamente non si tratta
di un’opera letteraria di pregio eccelso. Va vista come un documento, a mio
parere di un certo pregio. Devo dire che gli altri due volumi, mi hanno
interessato meno, quello sulla guerra in Cecenia, soprattutto per sua monotona
disumanità, in cui il racconto della morte e della crudeltà con cui viene data,
ha un ché di rivoltante ripetitività, ma forse è proprio questa la sua vera
denuncia, mentre l’ultimo, sul ritorno del reduce ad una vita che comunque non potrà
mai più essere “normale”, ha aspetti già sentiti. Comunque diciamo un libro da
leggere comunque, prendendolo sul serio, anche se per me ha una valenza più
particolare. Sarei interessato a vedere il film che ne è stato tratto, che, mi dicono,
sia di un certo valore.
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