mercoledì 21 aprile 2021

Soluzione dei problemi



Oggi delizioso torpore primaverile che mi attanaglia le gambe; in realtà credo che si tratti di sintomi di atrofia muscolare dovuta all'immobilità ed al continuo passaggio tra divano, poltrona, letto e sedia davanti al PC. Intanto sono comunque moderatamente di buon umore avendo risolto i problemi informatici alla vecchia maniera. Il PC, dopo innumerevoli spegnimenti e riavvii ha ripreso a funzionare regolarmente, cosa che causa in me interrogativi e dubbi angosciosi, in quanto niente accade per caso e se ci sono malfunzionamenti non è che si aggiustano da soli, ma rimangono lì, come bachi malevoli acquattati tra le pieghe dei bytes in attesa di ricomparire quando meno me lo aspetterò, e sicuramente in momenti poco opportuni che mi costringeranno a qualche urgentissimo e maledetto  intervento di emergenza, con quello che di solito consegue in questi casi. Questo è quanto mi succede di solito e tanto lo so già che finirà così, da imprevidente qual sono, che si illude sempre che le cose si aggiustino da sole e invece rimangono lì appese al filo della casualità per poi crollare di colpo e definitivamente quando più ne hai bisogno. Pazienza. 

Per il cellulare la soluzione è stata ancor più facile; ne ho comprato uno nuovo, soluzione tipica di questa società usa e getta che poi però si affanna a dividere accuratamente la carta dalla plastica. Se puoi, alla fine basta pagare e anche se sei un asino perfetto, trovi chi risolve senza problemi i tuoi miseri guai. Infatti il tipo del negozio ha lottato per due o tre ore ma alla fine ha trasferito tutti i dati dal vecchio al nuovo e adesso sono di nuovo raggiungibile. In effetti mi dice che il vecchio era pieno di sacramenti e che la maggior parte delle cose funzionavano malamente, cosa prodotta probabilmente dai continui aggiornamenti che le case produttrici impongono apposta per farti comperare un nuovo aggeggio e che la durata massima di questi prodotti è di circa due anni, cosa che ha corrisposto quasi esattamente la mio caso. Adesso mi rimane solamente l'impratichirmi del nuovo aggeggio che avendo cambiato marca, per assoluto spirito vendicativo, provocherà un sacco di difficoltà, a me almeno. 

Lo so che alla fine le cose sono più o meno le stesse, ma per l'anziano abitudinario non è semplicissimo andare a trovare nei meandri delle schermate il bandolo della matassa. Sono dunque passato a 小米, che vuol dire appunto Chicco di miglio (vedete nel primo ideogramma che significa Piccolo, un omino in piedi con le braccia strette al corpo, in contrapposizione a 大 dà - Grande, simboleggiato da un omino a gambe larghe e braccia aperte per circondare uno spazio più grande possibile e nel secondo: 米 mǐ, che significa Riso col segno orizzontale della terra con sopra il cespuglietto delle piantine e sotto le radici fascicolate; quindi Piccolo Riso, appunto Miglio). Fine della lezioncina di Basic chinese.  Intanto l'aggeggio, tenuto in tasca, servirà anche a ricordarmi che il Regno di mezzo è in corsia di sorpasso e bisognerà tenerne molto conto nei prossimi decenni. Comunque il giochino occuperà almeno per un po' il mio tempo libero. Vi farò comunque sapere , state tranquilli.


Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 116 (a seconda dei calcoli) su 250!