mercoledì 16 ottobre 2013

Xiù wài huì zhōng.


Abbiamo visto come spesso culture all'apparenza lontanissime nello spazio e nelle concezioni di base, abbiano punti in comune e valutazioni dei valori di fondo, non troppo dissimili. Per rimarcare questo assioma, oggi voglio portare la vostra attenzione su un modo di dire molto cinese, ma utilizzato solo al femminile. Questa frase di quattro caratteri è usata spesso come complimento nei riguardi di qualche ragazza che stia particolarmente a cuore. Si tratta di 秀外慧中, che si traduce molto letteralmente: Bella fuori e intelligente dentro. Un apprezzamento fisico ed intellettuale che dovrebbe essere molto utile a vellicare l'ego nascosto della prescelta. Infatti contraddicendo quell'adagio popolare moderno che suggeriva: Ad una donna intelligente, dì che è bella, ad una bella dì che è intelligente, se non sai cosa dire, dille che è dimagrita che sarà comunque contenta, il confermare ad una persona che è contemporaneamente tutte e due le cose non può che dare il massimo aiuto all'autostima. 

Mi pare comunque che il concetto trasposto sull'individuo in generale, fosse già ben presente nella nostra cultura classica, che fin dai tempi di Alessandro ha imposto la categoria del Καλός και αγαθός, dell'eroe che per essere tale, deve allo stesso tempo apparire bello e intelligente (o di grande dirittura morale, valori che a quel tempo coincidevano; è solo da noi che nell'ultimo ventennio questo aspetto è diventato un disvalore, mentre si apprezza invece l'essere un corruttore, un donnaiolo, un furbacchione, purché ricco, cercando però sempre di annullare gli aspetti fisici giudicati deteriori, come la calvizie, l'età, la scarsa altezza). Tutto questo ha impregnato considerevolmente la cultura occidentale fino ai nostri giorni, imponendo il fatto che l'aspetto fisico porti con sé anche le qualità interiori.

Pochi gli spazi destinati ai brutti, ai malfatti, ai grassi, tutti visti come comunque portatori anche di qualche tara interiore che aggrava la loro diversità. Il fatto poi di voler attribuire alle portatrici femmine di bellezza anche una accessoria patente di stupidità non è altro che una rivalsa maschilista particolarmente forte in tutte le culture, specialmente quelle occidentali, vedi le barzellette sulle bionde che trionfano negli Stati Uniti, come da noi quelle sui carabinieri o in Russia quelle sugli abitanti della Chukotka. Così i cinesi hanno voluto con questa espressione, rivolta tipicamente al genere femminile, rimarcare l'eccezione della cosa. Tu non sei come le altre ma, sei contemporaneamente un unicum, un capriccio della natura, una perla rara bella e intelligente al tempo stesso. Se avete qualche amica cinese, non mancate di dirglielo, mi raccomando, ne rimarrà estasiata e mi ringrazierete.


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3 commenti:

il monticiano ha detto...

Sono totalmente d'accordo con te a parte il fatto che ho affermato sempre che le donne sono più intelligenti degli uomini. Se aggiungiamo la bellezza allora è ancora meglio.

FEROX ha detto...

Molto raffinato l' accostamento ellenico alla frase Καλός και αγαθός. Peccato che tale frase con una semplice crasi assuma un aspetto cacofonico, ma il passaggio dal bello al brutto e' d'altronde sempre separato da un filo impercettibile equasi inconsistente....
FEROX

Enrico Bo ha detto...

@Monty - Sappoamo che è un tuo argomento sensibile, eheheh

@ferox - Oh , è da un po' che non ti fai vivo, mon chèr ami, in effetti la contrazione καγαθός era sempre frutto di frizzi e lazzi al liceo, bei ricordi...

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!