martedì 15 aprile 2014

Caffé e tartarughe.

Le strade intorno al lago


Giardini intorno al lago
E' un po' come quelli che corrono. Tutto ruota attorno al lago. Qui tocchi con mano l'anima della città. Al  mattino presto è proprio qui che senti Hanoi che si sveglia, che si stira, un po' pigra, un po' vogliosa di cominciare un'altra giornata. I primi motorini passano attorno al lago, scorrendo sotto i festoni rimasti dal Tet, con le falci e martello di facciata. Mentre la bruma si stempera piano piano, donnine in pigiama blu curano le aiuole, il ponte Rosso vede i primi visitatori entrare al tempio, i negozietti cominciano a ravvivare il fuoco sotto i pentoloni di Pho, la zuppa di noodles piatto nazionale, mentre i primi avventori della giornata si siedono per la colazione. Intanto tutto il quartiere vecchio comincia ad animarsi. Aprono tutti, ristorantini e bar, da ultimi i negozietti. Sembra che ognuno abbia voglia di scrollarsi di dosso l'umidità della notte. Ci vuole un caffè per svegliarsi completamente e da queste parti il caffé è molto buono, spesso, forte, aromatico. Ci sono un sacco di negozi che vendono tutta una serie di miscele, dalle più ordinarie a quelle più rare e preziose. Anzi qui necessita far chiarezza su una cosa. Ormai una serie infinita si trasmissioni e documentari televisivi hanno fatto conoscere al mondo una curiosità degli altipiani centrali vietnamiti. Il caffé dello zibetto, tipico anche dell'Indonesia e là chiamato Kopi Luwak. Questo delizioso animale (civettictis civetta) è una specie di furetto peloso di piccole dimensioni dalla coda gonfia di pelo e dal muso simpatico che alligna nelle montagne dell'interno ed ha una gran passione, mangiarsi le bacche di caffè appena mature. Solo che essendo piccino si va a scegliere dalle piante i chicchi più piccoli e maturi, che tra l'altro sono i migliori. 

Lo zibetto - immagine dal web - lettera 43.it
E' furbo lo zibetto e gran gourmet, solo che il poverino non riesce a digerire il grosso chicco che sta dentro la bacca, che passa per così dire tutto intero nel suo intestino dato che i suoi deboli, ma odorosissimi succhi prodotti dalle robuste ghiandolone perianali riescono ad intaccare solo la parte esterna, che per combinazione è proprio quella che contiene tutte le proteine che conferiscono il sapore più amaro. Il chicco di caffè fuoriesce dunque dall'animale stesso, anche se non dallo stesso orifizio da cui è entrato e rimane così sul terreno, ben occultato dall'altro materiale protettivo che lo avvolge durante questo suo viaggio finale. Lo zibetto se ne va quindi a cercare altre pianticelle di caffè da delibare. Ma l'astuto contadino che segue l'animale come un ombra in attesa di questa, come potremmo dire, deposizione, raccoglie svelto il tutto e torna a casa con la gerla colma del ben di dio. Provvede a farla seccare al sole, essendo la materia alquanto umidiccia seppure ben formata e non appena possibile, separa i chicchi dal resto e li raccoglie con cura. provvedendo quindi alle normali operazioni di tostatura. Ora il bello è che la permanenza degli stessi nell'intestino e il lungo contatto con il materiale naturalmente prodotto dall'animale stesso, conferisca ai chicchi un aroma del tutto particolare che dona infine all'infuso una rara ed inarrivabile squisitezza, un sentore di cioccolato e un indescrivibile retrogusto floreale. Gli amatori di tutto il mondo si affannano per potersi procurare questo prodotto unico e assai raro, oltre che costosissimo, in quanto capirete bene che correre tutto il giorno dietro allo zibetto per raccogliere, diciamo, qualche pallino qua e là, rende l'operazione estremamente onerosa e il quantitativo finale disponibile, raro e preziosissimo. 

Venditrice di casalinghi
Ora, alcuni detrattori dicono, che adesso i contadini si sono fatti furbi e invece di correre a zig zag nella foresta dietro alla coda degli zibetti aspettando il lascito, li imprigionino in piccole gabbie rimpinzandoli di bacche per facilitare la produzione, addirittura andando a schiacciargli il ghiandolone con le mani, tra l'orrore degli animalisti, per ricavarne il succo odoroso, che tra l'altro si usa anche in profumeria; tuttavia sembra che il materiale in questione non si riesca a trovare a meno di 1000 $ al chilo. Altro che il Caracolito mesoamericano o l'Arabica degli Altos del Guatemala! Capirete bene che il soldo aguzza l'ingegno e stimola la fantasia per aggirare le difficoltà. Ecco dunque che in ogni caffetteria della città vecchia vi correranno dietro offrendovi pacchetti di caffè, che riportano sull'etichetta la foto accattivante dell'animaletto a un prezzo variabile tra i 5 e o 10 $, cosa che scatena l'acquisto forsennato da parte del turista a caccia dell'affare del secolo, dato che da noi, gli amatori lo trovano attorno ai 200 $. Ma le malelingue dicono che bisogna fare attenzione e che il prodotto in offerta regalo, pur chiamandosi con buona ragione Caffè Zibetto in lingua locale sia, non già il famoso risultato delle defecazioni animalesche, ma si fregi del pregiato nome, in quanto marca, nome commerciale, un po' insomma come il Balsamo di Tigre andrebbe più correttamente chiamato Balsamo Tigre, non avendo in realtà a che fare con l'animale in questione, ma essendo solo marchio di fantasia. Insomma vedete voi. Intanto fatevi 'sto caffè, meglio se da una terrazza di fronte al lago, magari dopo aver assistito allo spettacolo delle marionette sull'acqua che è proprio li a fianco e cercate di scorgere tra le ninfee della riva bisnonno Cu Rua, l'ultima enorme tartaruga bicentenaria che vive sul fondo e che di tanto in tanto mette fuori il testone dalle acque, forse per vedere quanti sono i turisti che abboccano.

SURVIVAL KIT

Aspettando la tartaruga
Teatro delle marionette - Proprio di fronte al ponte Rosso di fronte al lago Huan Kien. Se non lo avete già visto a Saigon , questo è il più famoso.

Tempio di Bach Ma - Dentro la città vecchia , piccolo e nascosto tra i negozi, molto intimo e tradizionale.

Cattedrale di San Giuseppe - Dalla parte opposta del Ponte Rosso. Piuttosto imponente ma non molto interessante.




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