martedì 28 settembre 2021

Gabbiani e sacerdoti

foto dal web

Adesso che la spiaggia è quasi deserta, sono tornati a ripopolarla in massa i gabbiani. Stanno lì, muti, lanciando solo di tanto in tanto un stridio rauco e si guardano intorno con sguardo corrucciato. Ce ne sono di due tipi. La taglia è molto simile, ma quelli bianchi sono candidissimi e hanno solo le ali sfumate di grigio con le penne così fitte da sembrare un mantello di pelliccia. I grigi invece sono quasi marmorizzati, uno sbuffo bianco sul collo tozzo, con le penne picchiettate di nero che si notano subito per la loro irregolarità. I primi hanno i  becchi e le ampie zampe palmate di un giallo vivo, i secondi invece, becco nero e zampe quasi vermiglie. E' chiaro che appartengono a specie diverse, tuttavia sono mescolati a caso e non si danno fastidio l'un l'altro, sulla riva in fila con l'occhio rivolto verso il mare, forse aspettando di scorgere il guizzo di qualche pesciolino o forse, più comodamente, riposandosi, come i vecchi pensionati che stanno a guardare il mare senza parlare; per il mangiare faranno poi un volo tutti assieme verso una vicina discarica, dove è molto più facile reperire cibo che non tuffandosi in mare. Le strida si alternano ma sono assolutamente uguali, saranno pure di specie o di etnie diverse, ma la lingua è la stessa, i bisogni gli stessi. Non sembra che i bianchi ce l'abbiano con i neri, né che li odino o vogliano cacciarli da dove sono venuti. Stessa lingua, una faza, una raza, si potrebbe dire. 

Si sopportano, ma si accettano vicendevolmente, forse, oso ipotizzare, perché nella loro fase evolutiva non si sono ancora inventati una loro religione, magari naturalistica, chissà, il Sole, il Mare, la Pioggia? L'uomo invece è andato oltre, di religioni ne ha inventate un sacco e il potere gli ha subito dato corda, afferrando al volo come fosse facile, tramite questo mezzo, ottenere una obbedienza totale. D'altra parte come non capire subito come sia molto più semplice, per un re sacerdote, che i suoi sudditi ubbidiscano ad un precetto tipo, non rubare o non ammazzare, se lo dice Dio, piuttosto che se lo dice lui con una legge. La legge si discute immediatamente, io sono libero, chi dice che la legge sia giusta, ma come si permette chi la promulga di pretendere la mia obbedienza e poi chissà quali interessi ci sono dietro, non ce lo dice il re, chi ci guadagna e chi lo paga e così via e chissà cosa ci hanno messo dentro per controllarci, microchip e scie chimiche! Se invece è la divinità a dirlo è tutto più semplice, scatta il tab§ e se uno ruba o uccide al limite gli si taglia la testa. Tutti i regimi totalitari alla fine sono stati favorevoli alla religione anche se all'inizio di dichiaravano atei; lo stesso governo cinese, ha detto che è bene che il popolo creda in una religione (purché sia controllata dallo stato naturalmente). Poi se si devono fare guerre di qualunque tipo (che poi è sempre uno, quello economico) basta farlo in nome della religione e via, si ammazza che è un piacere in nome di Dio.Deus vult! Got mit uns! e avanti Savoia. 

E va già bene che il mondo occidentale è un po' più freddino rispetto alla predominanza della religione nella vita di tutti i giorni, grazie all'Illuminismo che gli ha aperto gli occhi, gli altri ci devono ancora passare e sono un po' più rigidi, ma anche nel nostro mondo ci sono dei bei rigurgiti di massimalismo religioso, salvo poi tagliarsi la gola l'un l'altro in famiglia, ancor più che tra credi diversi. Famose le guerre sanguinosissime tra i pacifici buddhisti. A tal proposito vi cito una storia che ho letto qualche giorno fa e che mi pare illuminante della mentalità religiosa in generale. C'era un uomo su un ponte che stava per buttarsi giù, gridando - Nessuno mi ama -. - Non farlo, gli disse un uno che passava di lì, Dio ti ama, non credi in Dio?-. - Certo sono Mussulmano -. -Vedi, anche io, Sunnita o Sciita? -. - Sunnita -. - Anche io! Deobandi o Barlevi? -. - Barlevi -. - Vedi, anch'io! Tanzeehi o Tafkeeri? -.  -  Tanzeehi -. - Anch'io! Ma Tanzeehi Azmati o Farhati? -. - Farhati naturalmente -. - Ecco anch'io! Ma Tanzeehi Farhati Jamia ul Uloom Ajmer o Tanzeehi Farhati Jamia ul Noor Mawat?-. - Tanzeehi Farhati Jamia ul Noor Mawat. - - Ah, maledetto cane infedele, devi morire!!!. - e lo spinse di sotto. Bella è! badate che si attaglia a qualunque religione, la mentalità è la stessa, sembra di stare all'interno della sinistra italiana. Chissà, se non avessimo inventato la religione, se saremmo come i gabbiani, immobili sulla riva ad aspettare il mistral per levarci in volo verso le discariche delle città vicine, senza cercare di ammazzarci l'un l'altro.

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