sabato 9 settembre 2023

E' la fine

dal web


 Insomma è finita. Facciamocene una ragione, è davvero finita. l'estate ha chiuso, e, definitivamente, le vacanze estive sono terminate. Tutto il resto sono chiacchiere. Il temporalone che segnala il termine del caldo anche in montagna è già passato, come vi ho diligentemente segnalato a suo tempo e ha lasciato il posto a quelle belle giornate di sole e sereno azzurro nelle quali senti però il soffio fresco dell'aria che arriva dal monte già segnato dai primi spruzzi di neve. Abbiamo così opportunamente fatto armi e bagagli e siamo discesi a valle come le schiere, ogni volta sconfitte, di un esercito di pretenziosi conquistatori ogni volta discacciati e divelti dai resistenti valligiani, che pretenderebbero che restassimo solo pochi giorni, meglio poche ore, spendendo tutto quello che ci possiamo permettere e poi togliessimo rapidamente il disturbo fino al prossimo anno senza più rompere i cabbasisi; la storia si ripete ma l'uomo non la sa leggere mai. Così l'orda sconfitta e spolpata torna ai luoghi natii conscia della inevitabilità di questa alternanza, pronta a ripetersi nel futuro anno, posto che ancora non sia stata portata via da questa valle di lacrime in via definitiva e salvifica. E qui, nella piana soffocante e insana, pur sua amata terra d'origine, mesopotamia trista di nebbie, afa e zanzare, cricevia di eserciti razziatori che con gli stupri ed i diritti di guuerra hanno lasciato malevoli se pur persistenti residui di DNA lontani e maligni, rimasti nel cuore e nell'anima degli autoctoni, trova il suo desolato mondo ancora accaldato e sudaticcio, che subito sembra un viatico positivo, rispetto al freddo porco patito nelle ultime giornate nel paradiso supposto, ma che immediatamente si gira in cadenzato lamento di incontentabile meteoropatia. 

Tale è la nostra anima malcontenta, dei nati in questa terra di mezzo.,Ma fa ancora un caldo porco e che umidità! E in più è finita l'estate, già irrimediabilmente finita e la vacanza estiva va in dimenticatoio, superata dalle incombenze inevitabili che ti trovi sul tavolo all'arrivo. Pacchi di posta ripiena di ingiunzioni e di obblighi di entro e non oltre, da espletare subito, mi raccomando che se no arrivano penali, casini, carcere e sofferenze. E ancora perdite varie, braghe del cesso purulente e cedimenti e necessità tra le più strane eppure tutte urgenti e inderogabili, inclusi appuntamenti importantissimi fissati a suo tempo e ormai dimenticati. Un tritamento di marroni che in poche ore ti annullano tutto il beneficio della tiepida vacanza estiva, cancellata dal duro ritorno alla realtà. E poi pagare, pagare, pagare, quasi fosse un dantesco contrappasso punitivo a cui è impossibile sottrarsi. Hai goduto e allora cristianamente devi essere punito, maledetto peccatore. E sia, e allora parte la gimkana, tra uffici, negozi, scadenze, banche, agenzie, incontri vari e perché no internet, perché tutto adesso si può risolvere in rete e invece è una favola messa in giro da streghe maligne che ti fa stare ore in attesa su linee telefoniche immaginarie, premi uno, premi due, premi tre, le rispondiamo dall'Italia, sei il decimo in coda e non perdere la priorità acquisita e clic cade la linea e devi ricominciare la corsa senza passare dal via. Un delirio. E il tempo per fare le cose invece necessarie a te e alle tue necessità vere spirituali e materiali, invece, non c'è, devi rimandare, aspettare risposte che chissà quando e se arriveranno invece quelle richieste a te, le devi dare subito senza por tempo in mezzo. Insomma le vacanze estive, lo ribadisco, sono finite. Per fortuna lunedì, almeno per me cominciano quelle autunnali. Un sereno abbraccio. 




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