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lunedì 24 maggio 2021

I vostri soldi spesi in cornoletame

 

dal web

Qualche giorno fa il nostro beneamato Senato della Repubblica ha approvato sottotraccia e quasi di nascosto, come se se ne vergognasse, una legge che stabilisce aiuti economici ad una attività denominata Agricoltura biodinamica, una elucubrazione ottocentesca di un tale Steiner, esoterico teosofo austriaco, nota truffa da fattucchieri astrologi che quindi verrà finanziata con i vostri (e anche i miei dato che le tasse le pago) soldini. Questo mentre si dice che purtroppo, soldi  per la ricerca, per aiutare i giovani, per creare lavoro, per la sanità, per la cultura e molte altre cose che tutti riconoscono utilissime ed in sofferenza, non ce ne sono. Inoltre il colpo di mano è stato fatto mentre si dice che ci sono talmente tante cose importantissime da fare che il Parlamento non può perdere tempo per discutere altre leggi giudicate di minore rilevanza, nella difficile situazione attuale. Questa approvazione in effetti, ha richiesto poco tempo dato che, in pratica, a parte l'accorato, direi, disperato discorso della Senatrice Cattaneo (leggetevi qui il suo spettacolare intervento, riportato per intero dall'Huffington post), e mi meraviglio che ci sia ancora qualcuno come lei nel nostro paese, il finanziamento ai santoni è stato approvato alla totale unanimità, caso credo unico nella nostra storia parlamentare, con un astenuto e il solo voto contrario, appunto della suddetta Senatrice. Avete capito bene, tutti i partiti che, di norma, si scannano anche sui 10.000 euro da assegnare alla sagra della porchetta o del cardo gobbo, si sono uniti in un abbraccio fraterno per dare soldi a chi si ingegna a far su gli ingenui col cornoletame e le vesciche di cervo interrate con la luna piena. 

Una situazione simile al caso Stamina di cui certo ricorderete i trascorsi e che probabilmente anche in questo caso troverebbe stuoli di fan che andrebbero in piazza a protestare contro chi si mette di traverso contro la stregoneria. La cosa naturalmente non è andata al di là della conoscenza agli addetti ai lavori e non se ne è neppure fatto cenno in nessun telegiornale, già che c'è da discutere dell'invasione dei migranti che è cosa molto più coinvolgente. Qualcuno che forse si era fermato un attimo a ragionare e sa bene di aver votato uno scempio scientifico per far piacere ad una lobby di furbacchioni, ha comunque fatto notare, quasi per giustificarsi, che trattasi di una produzione che viene spacciata ad una clientela particolare, quasi il 90% per cento all'estero a prezzi di affezione e quindi se di azione truffaldina si tratta, è rivolta solo verso l'esportazione, quindi aumenta il PIL e fa bene agli affari in generale. Ora a parte il fatto che quando queste fanfaluche prendono piede, in un attimo, gli italiani diventano i primi fautori, vedi organico, biologico e spese verso maghi e santoni, a mio parere, se tu spingi su affari che sono prese in giro e raggiro di menti deboli, poi, quando la bolla scoppia viene coinvolta la credibilità di tutta una filiera, di tutto un paese, che passa per truffaldino in blocco. E sappiamo bene quanto conti per l'Italia, tutto il comparto del food nelle esportazioni e nel turismo. Comunque, evidentemente siamo fatti così, non per niente mi sembra che siamo diventati in pochi anni i maggiori consumatori di biologico del mondo. Adesso ormai manca solo più che si finanzi l'omeopatia pubblica, il cibo biologico e ovviamente biodinamico obbligatorio nelle mense pubbliche e scolastiche e siamo a posto. Spazio a maghi, santoni e terrapiattisti. Se questo è il prologo alle politiche agricole e green dell'Italia del prossimo futuro è davvero la fine.


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venerdì 31 luglio 2009

Vitamine e oligoelementi sì! Grassi e zuccheri no.

Oggi la giornata è cominciata bene. Un titolo del giornale mi ha subito aperto il cuore e mi ha fatto considerare come non sia sempre vero che i giornalisti scrivano delle varie cose di cui non capiscono quasi nulla, seguendo solo il vento e la moda del momento. Infatti a pagina 12 della Stampa di oggi campeggiava un bel :”Il biologico? Fa bene solo a chi lo produce”. Un articolo equilibrato che finalmente evidenzia un importante studio inglese che mette insieme i risultati di 50 anni di ricerche sui cibi cosiddetti biologici confermando quello che già sanno benissimo tutti coloro che hanno verso il problema un approccio non parareligioso, new age o semplicemente fideistico e cioè che non emerge prova di alcun beneficio per la salute dal nutrirsi con alimenti cosiddetti biologici. Non solo ma anche alle prove organolettiche, non si evidenzia nei test ciechi alcuna differenza considerabile rispetto agli alimenti derivanti da agricoltura tradizionale. Naturalmente tutto ciò non ha alcuna importanza per i veri credenti che continueranno a pensare di spendere bene il loro denaro in questa direzione e non è addirittura escluso che un effetto placebo li faccia anche sentire meglio. Le reazioni stizzose provengono di più da coloro che su questa religione ci marciano e fanno affari e sono quindi preoccupati che ci sia al problema un approccio più ragionato o almeno interessato a distinguere tra le frasi fatte e i fatti. Che poi questa industria sia particolarmente prospera in Italia, mi sta benissimo, specialmente se contribuisce a far vendere all’estero qualcosa, visto che da noi di inventiva ce n’è parecchia e quella scientifica sembra non interessare al potere costituito e non merita investimenti. Se si riesce a rifilare per il mondo la polenta “biologica” ricca di aflatossine cancerogene, con la scusa che ha il sapore del buon tempo antico, mi sta benissimo, basta che non la rifilino a me (l’altro giorno ho dovuto rifiutare cortesemente in un ristorante un pane fatto con farina biologica garantita sulla parola, tra la meraviglia della ristoratrice, che certo non ha colpe, se lo piazza meglio, ben fa a rifilarlo ai suoi avventori, ben contenti). Come sempre sono felice se c’è spazio per tutti, basta che non limitino il mio, imponendo a furor di talebanesimo luddista divieti di produzione e soprattutto di studi e di indagine seria su biotecnologie, OGM e che sui media riescano a trovare spazio anche quelli si avvicinano al problema in maniera seria e non solo con le chiacchiere. Da una parte un approccio scientifico, dall’altra uno scritto di chi dice, sic “i cibi biologici sono prodotti derivanti da tecniche di coltivazione o allevamento che rispettano la natura, bandendo l’utilizzo di qualsiasi additivo chimico. Questo permette di ottenere prodotti gustosi, sicuri e nutrienti perché ricchi di vitamine, sali minerali e oligoelementi. Lo studio inglese nega questo aspetto (ma quando mai?) perché cerca l’introvabile, la presenza di più proteine, grassi o zuccheri!”. Mi sono permesso di mettere in grassetto quelle che per questa religione sono le parole buone e in corsivo quelle che sono considerate parole cattive, il male da evitare, anzi da bandire con anatema, basta con le proteine, i grassi e gli zuccheri e avanti con gli oligoelementi e le vitamine. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere, un riso amarognolo, ma così va il mondo. Quasi quasi, vado ad attaccare alla bacheca del bar l’articolo. Ma chissenefrega, se uno ha piacere di pagare il doppio per mangiarsi le pesche mezze marce, saranno affari suoi, no?

mercoledì 24 giugno 2009

Seminare per il futuro.

Archiviata dunque la Slovenia, è gradevole, anche perchè la temperatura si è moderata, girolare lungo le provinciali a guardare campi. Che belli i quadrati d'oro quasi perfetti con i bordi ricchi di spighe! E' questione di giorni ormai, nella Fraschetta, dove i terreni sono più leggeri e secchi, piegano già la testa da ogni lato, si arrendono alla loro sorte, mature, cariche di cariossidi che hanno rassodato completamente la loro anima lattea e cerosa. Frumento da farina e frumenti da seme anche. Sul blog di Bressanini (cliccare qui), da un qualche giorno si è riaccesa la polemica tra chi cerca di affrontare il discorso "naturale/OGM" in modo circostanziato, valutando i fatti e i teobio, resi più arditi dalla vicinanza del solstizio che probabilmente inclina a a irrigidimenti newage. Quindi oggi vorrei fare un riassunto sull'argomento semi per coloro che, magari meno informati, sono comunque interessati alla cosa. Le sementi coltivate si dividono in due categorie: ibridi (il principale il mais, poi il girasole e molte orticole) e non ibridi (come frumento, orzo, avena, ecc.), le OGM invece non possono per legge essere studiate, riprodotte e vendute in Italia (possono invece essere acquistate all'estero, come la soia ed essere usate per alimentare bestiame con cui si fanno carne, latte, formaggi, parmigiano, ecc. ma basta essere contenti). Le prime sono molto complesse e costose da produrre e ne parleremo magari un altra volta. Le seconde provengono da lontano nel tempo. Quando 10.000 anni fa circa, qualcuno capì che si poteve prendere un seme ed invece di mangiarlo conveniva metterlo nella terra e aspettare una stagione per avere a portata di mano molto più cibo, cominciò la cosa più contronatura del pianeta, l'agricoltura. Quando un altro, forse suo cugino capì che una parte di quel prodotto che aveva in più, dopo averne mangiato a sazietà, poteva essere scambiato con il vicino cacciatore con una zampa di antilope o meglio ancora con la sua figlia migliore, diventò anche un'operazione economica. Da quel momento iniziò un tormentone che prosegue tuttora, aumentare la produzione ed il reddito possibile. Questo è il fine ultimo reale di ogni agricoltore. Nessuna delle piante che oggi mangiamo esisteva allora. Sono tutti organismi pesantemente modificati dal punto di vista genetico. Come è accaduto? Per migliaia di anni il nostro contadino sceglieva le spighe migliori, più grosse, più resistenti o i semi dei frutti più buoni praticando la cosiddetta selezione massale. Capì presto anche che era nocivo riseminare nella propria azienda il proprio seme (solo i più sciocchi del villaggio lo facevano) e iniziò a scambiarlo coi vicini (più lontano erano meglio era) dando vita ad una prima seria pratica agronomica. Si arrivò pianino pianino verso la fine del secolo scorso, quando si cominciarono a capire i misteri della genetica. C'erano voluti quasi 10000 anni per passare da piccole bacche a mele succose e da pianticelle con tre/quattro granelli in punta a spighe piuttosto rigonfie, e la produzione di un ettaro di frumento (tanto per esemplificare) era ormai arrivata a 10/15 quintali per ha e a questi livelli produttivi erano sufficienti il basso apporto azotato di una letamazione (più che altro con funzione ammendante) e di adeguate rotazioni di leguminose; ma cominciando a capire come stavano le cose, la ricerca prese un ritmo ben diverso. Comparve quindi il Costitutore, che accortosi (senza ancora capire bene come succedeva) che gli organismi si modificavano geneticamente con grande frequenza o per naturale debolezza della catena del DNA (che manco sapeva esistere) o per il bombardamento dei raggi cosmici, girava per i campi scegliendo ad esempio, le spighe di frumento che gli parevano diverse in modo vantaggioso, più grosse, più resistenti, con una granella di migliore qualità. Le raccoglieva e seminava secondo il metodo della riga-spiga (in ogni riga tutti e solo i granelli di una spiga) e dopo un anno controllava se tutte le spighe della riga fossero uguali o se qualcuna avesse perso il carattere utile per cui erano state scelte (aveva imparato ormai molto da Mendel). Così dopo due o tre anni il carattere era fissato e a questo punto si potevano fare gli incroci con spighe che avessero un altro carattere interessante, ad esempio una bassa di taglia e molto resistente con un'altra che aveva molti più granelli e di ottima qualità molitoria. Cappello a tesa larga in testa per il sole che picchia sempre forte nei campi e poco dove si chiacchiera, piccole forbicine e tanta pazienza il nostro Costitutore faceva un piccolo taglio nelle glumelle e con un pennellino minuto raccoglieva il polline con cui andava a sporcare l'ovario della spiga che avrebbe funto da femmina riproduttrice. Le calzava sopra una bustina per proteggerla da qualche insetto o dal vento birichino, se era una specie anemofila, che volesse portare un indesiderato polline di qualche Papi presente nei dintorni e ripeteva questa operazione un migliaio di volte. Da questo seme ottenuto in meno di 20 o 30 casi si ottenva una modificazione genetica utile e assolutamente casuale. Da questi, ancora due o tre anni per fissare il carattere (riga-spiga) finchè non rimanevano due o tre linee che, fissate nei caratteri venivano moltiplicate per provare in campo la validità di quel che si era ipotizzato. Alla fine come per Highlander, ne rimaneva solo una ed erano passati una decina di anni. Se era valido, di quell'OGM casuale (perchè di questo di trattava in effetti) veniva prodotta una generazione detta di pre-base che serviva al costitutore a mantenere la purezza della cultivar nel tempo; la seconda generazione detta di Base veniva ceduta alle aziende sementiere he la davano da moltiplicare ad agricoltori che conferivano quindi la R1 (prima riproduzione) che opportunamente mondata da scarti, semi estranei, parassiti eventuali veniva e viene venduta all'utilizzatore finale (che come dice Ghedini non ha quindi nessuna colpa) meglio se in una zona lontana da quella di produzione. Il costo di tutta questa operazione è moderato e rende antieconomico oltre che agronomicamente sbagliato, il riutilizzo di seme auto moltipicato in azienda, per cui, in pratica dal dopoguerra, quasi il 100% degli agricoltori compra seme selezionato e certificato. Negli anni 70, per rendere più efficace la ricerca si pensò di aumentare le possibilità di variazione genetica che si trovavano casualmente per i campi e si utilizzò per un certo periodo un sistema aggiuntivo. Come in natura si trovano con molte di queste variazioni a causa dei raggi cosmici che colpiscono i campi, si bombardarono le sementi con fasci di raggi gamma (in quel periodo l'ecologismo doveva ancora nascere e i figli dei fiori pensavano di più a sesso, droga e Rock&roll) per stimolare le modificazioni genetiche casuali, procedendo poi con il sistema sopradescritto. Nacque così il grano duro Creso e tutti i suoi figli che rappresentano oggi la quasi totalità del grano duro coltivato con cui si fa la pasta. Intanto la produzione era arrivata in un secolo a superare i 60/80 ql /ha, che data la quantità di azoto, fosforo e potassio che asportavano dai terreni, necessitavano di una adeguata concimazione, per non impoverire gli stessi. Nulla si crea e nulla si distrugge, se io asporto da un campo, portandomi a casa la granella, 100 unità di azoto, 100 ne devo rimettere con buona pace di tutti. Oggi, la migliore conoscenza del meccanismo ha dato una nuova e molto interessante possibilità. Non più scegliere a casaccio tra variazioni genetiche casuali, ma utilizzare geni isolati e bene identificati, con caratteristiche note, come la resistenza ad un parassita, alla siccità, alla mancanza d'acqua (bene sempre più prezioso), alla carenza vitaminica e così via, per avere una variazione genetica molto più mirata e certa. Si chiamano OGM senza rendersi conto che sono gli stessi di prima, solo molto più puri, identificabili e controllabili. Il teobiodinamicismo è una strada per far soldi su una nicchia di mercato che sfrutta l'aria newage del momento. Ognuno sia libero di seguire la sua strada. Mai come oggi il business dei maghi e delle fattucchiere prospera, è un bisogno dell'uomo, ben fa chi cerca di soddisfarlo. Ma questa è l'agricoltura. Una attività contronatura, che se non si fa per hobby deve avere un riscontro economico. D'altra parte l'uomo, creatura allotrofa, deve per vivere come tutti i parassiti, predare altri organismi viventi e la sua unica possibilità di sopravvivere al corpo che lo ospita è autoregolare il proprio numero (volontariamente o involontariamente) in base alle capacità tampone del pianeta di sopportarne la presenza. E questa non mi sembra religione, poi ognuno faccia quel che gli pare.

mercoledì 10 giugno 2009

Cronache di Surakhis 15: Solo Bio

La polemica infuriava da tempo. Lo scientismo che serpeggiava qua e là tra i sedicenti progressisti, voleva riportare tutto al calcolo, alla precisione, alla prova ed a tutte le altre scemenze che avevano imperversato per l'universo, sottomettendo la vera forza delle specie viventi, la fede e l'istinto. Costoro si ostinavano a pretendere che si seguissero studi e ricerche, assolutamente inutili del resto per provare l'errore nelle cose, che invece tutti sanno e capiscono come evidenti e chiare, per l'esperienza ed per il ricordo degli antichi. Paularius era a capo di una delle più importanti Gilde di Surakhis, quella dei Teobio e non era troppo tenero con quella gentaglia che non voleva riconoscere principi fondamentali della prevalenza di una razza o dell'assioma della superiorità del biologico sull'artificioso e ciò che è contronatura. Cose che tutti sanno e che non hanno bisogno di essere dimostrate. Quindi, quando qualcuno pretendeva di mettere in discussione la Verità, bisognava metterlo a posto senza tante storie. Generalmente bastava controllare il suo contatore dell'aria e rallentare un po' il flusso per ridurlo a più miti consigli; tutta gente pavida quella che volevano imporgli l'uso di roba non rigorosamente bio. Artificiale, puah! Soprattutto in questo momento che doveva andare alla clinica per fare il consueto controllino periodico, in cui lo rimettevano a posto dalle varie magagne accumulate nel tempo. Paularius non si tratteneva molto nel momento in cui il lavoro e gli impegni gli davano qualche momento di relax e data la sua posizione poteva anche permettersi il meglio di quanto offriva la galassia e qualche parte del suo corpo non più giovane, era un po' sovraffaticata, diciamo pure partita completamente, come quando si era preso quella malattia nuova da una multipigia esatettica di Capella (che femmina strepitosa!), che gli aveva ridotto male l'organo a cui teneva di più; ma anche i reni, probabilmente, erano da sostituire. Ma lui aveva chiarito subito, niente robaccia artificiale o OGM (organi genetico-meccatronici) solo prodotti bio. D'altra parte, cosa li manteneva a fare tutti quei ragazzi, pagati a caro prezzo tra l'altro, se non per avere degli organi a disposizione, avendone bisogno? Capace che quei bastardi dei morigeratores piantassero su i soliti scandaletti, come durante le ultime elezioni, quando avevano addirittura accusato l'imperatore di mantenere un harem di ragazzette per i suoi piaceri personali. Questo sarebbe stato veramente grave per la sua immagine di uomo capace ed integerrimo, votato solo al bene dei suoi sudditi. Per fortuna, il Lungocrinito, aveva potuto dimostrare coi fatti (cartelle cliniche e filmati di espianto) che servivano solo per avere qualche organo a disposizione alla bisogna per lui ed i suoi amici più vicini. Questo aveva placato le acque e lo scandalo era rientrato con la generale approvazione, il voto telefonopatico gli aveva dato ragione. Il suo unico concorrente, un comunardo pescato su una luna secondaria di Rigel, eliminato dal televoto era stato subito vaporizzato.

venerdì 29 maggio 2009

Naturale?

Mi sto appassionando alla discussione che si dipana man mano sul blog tecnico di Bressanini su ciò che è naturale e ciò che è innaturale. Avevo già tentato qui questo argomento più volte suscitando solo commenti stizzosi e inviperiti. Lo so, sulla religione non si scherza ed i credenti specialmente gli adepti dell'ultimora non sono disponibili a confrontarsi, non parliamo di chi su queste cose ci campa. Voglio comunque ritornare sull'argomento ribadendo che io credo che la valenza positiva che ormai il comune sentire dà al “naturale” venga dalla concezione naif che ha inventato il mito del buon selvaggio, amico della natura e difensore inconscio della stessa. Quello che fa la natura è bene, quello che fa l'uomo è male (a parte il buon selvaggio di cui sopra che è ormai parte della natura stessa, quando non è stato sterminato). Pochi si vogliono rendere conto che l’agricoltura, in concetto e in sostanza, è completamente e totalmente artificiale. Nessun organismo animale o vegetale è anche lontanamente simile a 10.000 anni fa, quando più o meno l’uomo da cacciatore- raccoglitore divenne agricoltore - allevatore. Le piante (e gli animali) sono stati modificati in tutti questi anni da un lento ma continuo lavoro di miglioramento genetico, anche inconsapevole o casuale, fino ad arrivare agli organismi che oggi arrivano sulle nostre tavole attraverso oltretutto, a tutta una serie di trattamenti altrettanto “innaturali”. E' naturale fare il vino o un prosciutto o il parmigiano? Ma avete visto un campo di frumento, ma vi sembra una cosa naturale la presenza, l'una accostata all’altra, di quasi 800 spighe per metro quadrato e praticamente nessun altro vegetale? Nessun tipo di coltivazione esisterebbe in natura così come la vediamo. Qualcuno sa che in un solo anno, se non ci fosse l’intervento umano la specie mais scomparirebbe? Il mais (che essendo estremamente plastico è una delle specie più manipolabili) in alcune migliaia di anni è stato trasformato dall’avere 4 o 5 semi sul cosiddetto pennacchio a produrre centinaia di chicchi in una sola spiga così ravvicinati che, cadendo a terra naturalmente, non sarebbero in grado di sviluppare un' altra pianta. Ma questo non interessa molto. Oggi se non cavalchi la tigre del biologico o ti metti contro questa religione, perdi soldi. Come ha già spiegato Dario nel blog, citando un esperimento condotto con criteri scientifici (a doppio cieco per intenderci), se dai alla gente del pane e dici che è bio, lo trova migliore di quello dichiarato non bio, anche se sono perfettamente uguali. Allora, se sei un pocofacente come me, se ne può discutere, se invece vendi prodotti, dai quello che vuole il cliente, arrenditi al bio e vendi a tutto il mondo, agli inglesi, agli americani, ai giapponesi dove dire biodinamico ormai equivale ad un passaporto di eccellenza; anche se il tuo vino non sarà buonissimo o con qualche difetto, lo venderai meglio. Il mondo va in questa direzione. Ho già detto, ma voglio sottolinarlo ancora che, quando qui ho tentato di affrontare l’argomento in modo pacato, i sacerdoti della biochiesa mi hanno subito aggredito stizziti ed ho cambiato argomento, tanto contro la religione non hai armi. Ho visto in TV una signora a cui veniva proposto in regalo un peperone dichiarato OGM, è corsa via per paura di essere contaminata dalle radiazioni, chissà cosa avrebbe detto se avesse saputo che il 90% del grano duro italiano con cui si fa la pasta viene da varietà ottenute negli anni 60/70 (quando in Italia si faceva ricerca in campo sementiero) che sono state prodotte con modificazioni genetiche mediante raggi gamma. Ahahahah, chissà che spaghetto (in tutti i sensi), bisognerebbe passare la notizia a Striscia o alla Gabanelli……

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