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Adesso è il momento di ruminare con calma tutto quello che ci passato davanti agli occhi in fretta, sempre troppo in fretta per poterlo soppesare con la giusta considerazione. Cosa ci si porta a casa dopo un viaggio? Immagini, informazioni, oggetti, ricordi, considerazioni. Se si è partiti con la voglia di capire, se si è tentato, certo solo tentato, ma la buona volontà conterà pur qualcosa, di lasciare a casa i preconcetti; se si è cercato di accoppiare le informazioni alle cose viste, alle sensazioni; se si è fatto il tentativo di scavare almeno un poco sotto la superficie dell'apparenza, credo che si sia partiti almeno col piede giusto. Avere un risultato credibile, certo è molto più difficile. Quindi riassumendo, ho visto un paese, Israele, apparentemente tranquillo e vi faccio grazia della classica frase: è un paesi dai grandi contrasti e dalle mille contraddizioni. Scemenza tipica che si adatta anche a Castellazzo Bormida. Quando ci sei, non puoi muovere passo senza sentirti inseguito dalla storia o dalla spiritualità a seconda del tuo sentire. Ogni pietra è carica di passaggi, di mani che l'hanno toccata, di piedi che l'hanno calpestata. Tutto questo è sempre presente e ti insegue anche se vuoi soltanto gustare un paesaggio. La durezza del deserto, le colline fertili, la piana coltivata da chi riesce ad accaparrarsi l'acqua, i paesi corrosi dall'isolamento e dal desiderio di sopravvivere, le città presidiate a scacchiera da chi si richiama allo spirito e tiene comunque un occhio fissato verso il flusso di denaro che arriva col pellegrino, i giovani, che hanno voglia di ridere e scherzare e di avere un futuro. La compagnia dello straordinario biblista, Padre Marcato, che ha saputo sottolinearci con una competenza sottile e profonda i molti aspetti delle realtà non soltanto spirituali con cui siamo venuti a contatto, squarciando il velo di Maja della superficie, per farci vedere anche qualcosa di quanto sta sotto, è stata un aiuto indispensabile all'assunto iniziale, il tentativo di capire e per questo lo ringrazio di cuore.Isrele, Palestina, Terrasanta anche i nomi, che in fondo definiscono lo stesso luogo, si rivestono di significato ben più profondo del loro topos geografico. Tre religioni sorelle ma poco disonibili a trattare, due popoli gemelli che sognerebbero la sparizione dell'altro come soluzione a tutti i problemi, la gente comune che vorrebbe soltanto vivere in santa pace. Ancora una volta il concetto più forte che mi porto a casa e quello che la certezza di essere nel giusto senza nutrire il dubbio, di essere portatore della verità assoluta, che richiede comportamenti conseguenti, è una delle dannazioni dell'uomo, è il fondamento della violenza inestinguibile che ritorce su sè stesso. Avete ragione, non è una gran pensata, potevo anche starmene a casa per avere questa illuminazione, ma assieme alla polverina che fa avere figli, alla pietra del lago di Tiberiade, al rosario di ulivo, alla crema al fango del Mar Morto e al cous cous di Padre Raed, mi pare importante averla ben marcata nella mente.
Cosa comune a molti luoghi, certo, qui, un po' più gridata che da altre parti. Avrei voluto capire qualcosa di più, ma credetemi è difficile; intanto adesso cerchiamo di farci amici tutti e poi devo mettere in ordine le fotografie, ci penserò più tardi.
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