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Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere, ma certo che con tutto quello che sta succedendo, davvero avremmo bisogno di politici seri, che si occupassero del bene della nazione. Incredibilmente pare invece, a mio parere naturalmente, che qui si stia facendo peggio, del momento più basso della storia del nostro paese, quando erano andati a governare bibitai, dj riciclati e nullafacenti vari di professione. Questi, e sembra davvero incredibile, non ne hanno ancora indovinata una che è una, occupandosi in generale solo di cose di nessuna rilevanza e procurando solo danni, anche se per fortuna non ancora davvero gravi, quelli verranno in seguito. L'unico momento di pausa, lo hanno avuto rifacendo (e per fortuna dico io) pedissequamente quello che aveva preparato il governo precedente, di cui dicevano peste e corna. Addirittura l'ultimo risultato è stato quello di aver resuscitato l'esangue e operettistico movimento anarchico, quattro scalzacani la cui unica occupazione era stata quella di fare campeggi davanti al tunnel della TAV. Dunque a fronte degli enormi problemi che stiamo attraversando, il paese è fermo sul caso Cospito. Come sempre tanto per fare confusione e poter dare del cretino agli avversari, si confondono le pere con le mele, così da mescolare le carte e fare perdere di vista la reale consistenza del problema. Il primo caso da affrontare sarebbe il 41 bis, però senza confonderlo e tenendolo ben separato dal resto. Dunque il problema è, il nostro 41 bis è un provvedimento costituzionale o no, rispondendo in questo modo all'interrogazione che ci pone giustamente l'Europa?
Basta dunque che si esamini se all'interno del provvedimento ci sono punti esclusivamente di natura preventiva, come il fatto sacrosanto di impedire che terroristi e mafiosi si mettano in contatto con le loro organizzazioni all'esterno del carcere o anche altri di natura afflittiva, come vietare di cucinare in cella o altre cose del genere, tese a far diventare il carcere "più duro" in maniera punitiva, cosa espressamente vietata dalla nostra costituzione. In questo caso basterebbe emendare l'articolo e tutto va a posto da solo. Se a qualcuno non va bene, peggio per lui. Un altro problema, ma separato, è, se di fronte a dimostrazioni pubbliche di qualunque natura lo stato debba cedere a richieste di qualunque tipo e anche qui a mio parere ci dovrebbe essere solo una fermezza assoluta, addirittura senza neppure far cominciare la discussione. Diversamente bisognerebbe dare retta a qualunque tizio che scioglie nell'acido i bambini, che facesse proteste di qualunque genere per opporsi a provvedimenti giustamente inflitti. Infine c'è il caso personale e particolare del Cospito da esaminarsi singolarmente e da non confondere con il problema generale. Il tizio, un balordo che ha passato tutta la vita entrando ed uscendo dalle patrie galere, ricordo tre volte condannato per renitenza alla leva, poi per una gambizzazione con condanna a definitiva a 10 anni e 8 mesi, quasi interamente scontata ed infine per due bombe carta in un cassonetto davanti ad una caserma di carabinieri con conseguente rottura di qualche vetro e un davanzale, con condanna dapprima a 20 anni e attualmente in discussione all'ergastolo, a cui è stato aggiunto il 41 bis perché scriveva articoli deliranti su fogli anarchici.
Ora la domanda può sorgere spontanea, ma deve essere indipendente dalla sua protesta di sciopero della fame, in questo caso irrilevante. Ma se vengono comminati 16 anni a gente che ha ucciso con 90 coltellate, madre e fratellino, se ne vengono affibbiati più o meno altrettanti a gente che ha ammazzato tre vigili del fuoco per riscuotere una assicurazione, è sensata o quantomeno ragionevole una pena che preveda l'ergastolo + 41 bis, per aver rotto un davanzale? Di primo acchito verrebbe da rispondere che questa è una pena decisamente sproporzionata al delitto, proposta appositamente per creare problemi o per voler dare il cosiddetto esempio di spietatezza, mentre magari si briga per depenalizzare reati legati alla corruzione dei politici, guarda un po' e che una magistratura (unica a cui spetta dirimere l'argomento) saggia, si comporti di conseguenza, comminando pene congrue ai fatti ed ai delitti commessi, ma forse è chiedere troppo. Così si lascia deflagrare il caso, attizzando un fuoco che poteva tranquillamente essere lasciato a sonnecchiare nel cesso della storia, cosa che forse fa comodo per mostrare quanto abbiamo le palle dure e stornando l'attenzione dai problemi del paese. Va bene, continuiamo pure così. Basta che adesso non lo facciano morire in carcere creando un bel martire da issare sulle bandiere, altra cosa forse utile a qualcuno, chissà, e si proceda senza se e senza ma, con l'alimentazione forzata e il trattamento sanitario obbligatorio. Io la vedo così e scusate un momento, che mi suonano alla porta e non vorrei che fossero quelli col bottiglione di olio di ricino.
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