martedì 14 febbraio 2023

Viva la democrazia!

dal web


 Evvai che la settimana si è completata, dopo la messa cantata ormai finita, anche le elezioni (qualcuno se ne era accorto?) si sono concluse. A questo punto effettivamente potrebbero anche fare a meno di farle, tanto i risultati sono ampiamente scontati e quei tre o quattro che ancora vanno a votare potrebbero andarsene in montagna e far girare il PIL, invece delle pal. I giornalai cercano disperatamente qualche cosa su cui discutere, ma è tutto così scontato che la gente gira subito su Netflix e lo share va giù. Cosa vuoi dire. Le polemiche idiote su Sanremo, che i partecipanti disperatamente cercano di mantenere vive per camparci almeno ancora una settimana. I politici che studiano le dichiarazioni da fare per accalappiare quei voti disperati in libertà, chi dice di qua e di là che ha ragione Putin per incassare tutti quelli che non si aspettavano di ricevere le bollette di gennaio (ma dove stava questa gente?); poi quelli che fanno la ola a quanti insultano la Enogu o inneggiano a collaborare attivamente per far annegare la gente nel Mediterraneo, perché intanto questo è quello che pensa la grande maggioranza più o meno silenziosa che ci circonda; quelli che brigano per mettere la mani sulla RAI, che non gli basta ancora che ormai tutti i giornalai dei TG si siano ormai già riposizionati, terrorizzati dal timore di perdere il posto e ogni giorno leccano le chiappe al potere in maniera sempre più smaccata. Neppure le pensano magari, le cose che dicono, oppure le pensano ma non le direbbero, comunque dicono e devono dire, così almeno li consigliano i loro spin doctor, quello che pensano che pensino i loro possibili elettori. Adesso, almeno fino a stasera, massimo domani c'è ancora spazio per scandalizzarsi che la gente non vada più a votare. 

Bisogna farci una lunga riflessione, dichiarano tutti. Colossale belinata, Bisogna dirlo certo, ma domattina, non fregherà assolutamente nulla a nessuno. Al politico interessa soltanto che i tre che votano, votino per lui. Anzi, molto meglio se votano in pochi, in questo modo, costa meno convincerli, se il voto glielo compri, materialmente o indirettamente proteggendo i suoi privilegi. Quelli che ancora votano, per lo meno e che ormai, tolti amici, parenti, beneficati e clientes, li conti sulle dita di una mano, forse non varrebbe neppure la pena di tanto sforzo. Oltretutto ti trovi in una situazione in pratica mai vista, in un paese fortemente orientato a destra e privo di qualunque opposizione reale. Ti piace vincere facile diceva quello slogan. Il campo avverso è un Ade popolata di ombre di Cimmeri che vagano qua e là, senza una meta precisa, intento solo, se incontrano qualcuno, a mordersi selvaggiamente tra di loro, come quei randagi in cerca di qualche osso putrefatto con cui tirare avanti, visto che altro mestiere nella vita non sanno fare. Basti sentire le dichiarazioni dei vari attori, nelle ore appena seguenti gli scontati risultati; solo insulti brutti anche da sentire, non già agli avversari, ma ai loro compari di merende. Se pensi che in Lombardia, dopo tutto quello che aveva fatto nella precedente gestione, è stato riconfermata la stessa persona; capisci allora che tutto è possibile e che ormai andare a votare è una attività assolutamente inutile. Un vezzo d'altri tempi. Intanto l'orrore della vita di tutti i giorni continua, se vuoi fare una TAC, ti prenoti tra due anni, se hai un cancro, puoi usare l'acqua di Lourdes, se ti serve un passaporto, compra un biglietto falso di Ryanair per saltare la fila, se hai bisogno di un asilo, ti conviene comprarti una nonna. Ogni popolo ha sempre e soltanto quello che si merita. Se ti scandalizzi perché strappano una foto di un ministro invece del fatto che un ministro si vesta da SS, te lo meriti davvero e va bene così. E' la democrazia bellezza. 


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