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L'Hotel Alexandra - Mentone |
Mentone ha avuto una storia
strana, in pratica è stata condannata dalla sua miracolosa posizione geografica
a vivere di turismo estero. Lasciamo stare la storia recente in cui, essendo
ormai da tempo Francia a tutti gli effetti, ha subito l’invasione dei
pensionati padani, che avendo cullato per tutta la vita il sogno dei poveri,
quello di avere un bilocale in Liguria, non appena hanno messo le grinfie su
quei quattro soldi di liquidazione, si sono accorti che i Liguri, non li
lasciavano neanche entrare nell’agenzia immobiliare, mentre appena passato il
confine, facevano loro ponti d’oro e non gli facevano neanche pagare la
spiaggia. Sono quindi state immediatamente rase al suolo ville e case
precedenti per fare spazio ad una adeguata serie di condomini da dare in pasto
ai futuri leghisti. Ma come mai c’erano già tutte queste meravigliose ville e
villette fin de siècle da abbattere? Perché da tempo si sapeva che la zona
fruiva di un microclima strepitoso, in pratica, il più temperato della Francia,
tanto che prosperava la coltura dell’agrume di ogni tipo e foggia.
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Una turista all'ingresso dell'Hotel |
Quindi da
quasi due secoli, i medici di tutta Europa avevano sparso la voce che questo
era il posto adatto per la cura del mal sottile, che mieteva vittime alla
grande, specie tra coloro che avevano il grano. Praticamente, da come si era
sparsa la voce arrivavano a frotte, inglesi, nordeuropei in genere e russi in
particolare, tutti nobili, alti borghesi e danarosi di ogni specie,
tubercolotici di ogni risma e paese, purché ricchi. E’ ovvio che come spesso
capita i medici non avevano capito nulla e il clima di questa parte del sud
della Francia, assai umido in verità, li faceva morire come le mosche, come si
può ben vedere nel cimitero, bellissimo che sovrasta la città vecchia, ma loro
continuavano a venire in massa, quindi
bisognava predisporre per l’invasione. I più ricchi e malati si facevano la
villa, ce ne erano più di 150, di queste ville belle epoque, una più bella dell’altra
e con parchi favolosi, perché la famigerata umidità, esiziale per la tisi era
una man santa invece per tutta la flora soprattutto esotica che cominciò a popolare la
zona, naturalmente estirpando senza pietà i magnifici agrumeti di cui il paese
era famoso e quindi giù palme come se piovesse.
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L'Hotel Imperial - Menton. |
Per tutti gli altri cominciarono a sorgere degli enormi alberghi,
ciascuno con centinaia di camere dove i curandi stavano quasi sei mesi
all’anno, sempre che non se ne andassero prima all’altro mondo. Ce n’erano più
di 50, posizionati vista mare su tutta la collina, in modo che l’aria spirasse
sempre per portare via i microbi. Furono costruiti con ogni dovizia di
particolari di lusso, secondo lo stile che imperava a Brighton, culla del
turismo di oltremanica, che insegnava a tutti questo nuovo bisogno. Palazzi
bellissimi dove si giocava, si faceva sport, tennis, croquet e si passeggiava
negli splendidi parchi, popolati di bella gente malatissima, fino agli anni 40. Poi dopo la
guerra si capì che quell’epoca era finita e stava arrivando l’orda dei
pensionati padani. Niente paura, certo cambia un po’ lo stile e invece dei
principi russi che perdevano con nonchallanche una fortuna al tavolo della
roulette in una notte, ci si sarebbe dovuti adattare a massaie depassé
disponibili solo a giocarsi una mezza pensione alle slot, invece di contessine
inglesi emaciate che passeggiavano sul lungomare sospirando sotto i pini
marittimi, ci sarebbero stati panzuti anziani col cane a camminare tra le palme senza
neanche la paletta per raccoglierne le cacche, ma tanto è, bisognava far di
necessità virtù e in un decennio tutti i grandi e prestigiosi alberghi che
avevano ospitato la nobiltà mitteleuropea furono trasformati in condomini, le
camere in studiò e le suites in bilocalini economici.
I grandi saloni furono
tramezzati alla meglio e le fastose sales à manger trasformate in sale
condominiali. Solo due sono rimasti a far la loro funzione d’albergo, il
Balmoral e un altro mi pare, che stranamente erano stati costruiti pieds dans
l’eau, contrariamente ai dettami medici ma come piace tanto ai turisti moderni. Ma quando capita, come in questi
giorni che venga data la possibilità di entrare in queste che ora sono
proprietà private per ammirarne i giardini e quel che rimane ancora dei grandi
scaloni e degli ambienti comuni, non perdetevi l’occasione. Oggi ho visto l’ex
Hotel Alexandra, nel quartiere cosiddetto “dei Russi” e l’Imperial, di cui
ricorre il centenario della costruzione. Una emozione incredibile. Un tuffo nel
passato che, mentre scorri lo sguardo su stucchi ai soffitti, grandi lampadari,
marmi su scale a ferro di cavallo, mentre percorri i vialetti tra le palme
centenarie ed i ficus maestosi, ti mette un po’ di vergogna per le tue ciabatte
malconce, gli short e la maglietta sudata, quasi in quel momento passasse
rasente al muro la contessina Demirov con la dama di compagnia a guisa di chaperon, che ti guarda
severa, mentre lei soffoca con un fazzoletto di trina, un leggero colpo di
tosse o la figura curva del visconte Hoffenbaker che rientra, appoggiandosi al
bastone da passeggio in avorio, dopo una notte disastrosa al tavolo del
baccarat. Sic transit gloria mundi e date un'occhiata al menù di cento anni fa!
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Il menu dell'inaugurazione dell'Hotel Imperial - Menton - Marzo 1913 |
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2 commenti:
Bravo ! davvero ottima conoscenza degli eventi e dei luoghi . Avrei anche citato il ci mitero russo pero.
grazie, per il cimitero russo (splendido) avevo già fatto un post ...appost:
http://ilventodellest.blogspot.it/2011/09/cimitero-belle-epoque.html
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