venerdì 24 ottobre 2014

Partire è un po' vivere

Foto A. Bo - agosto 14

Io credo che sia un po' come una droga; cominci, dici, tanto posso smettere quando voglio, poi, poco per volta capisci che non ne puoi più fare a meno, ma non solo, il problema è che cominci ad averne bisogno sempre in quantità crescente. Vorrei tanto dare la colpa alla società, ma non so se mi posso giustificare con questa banale e un po' desueta motivazione. Il fatto è che è quasi un mese che ciondolo in casa cercando di giustificare in qualche modo le mie (scarse) attività, mentre la verità è che non ne posso più, non sto più nella pelle, ho una voglia di disperata di partire, di saltare su qualunque mezzo che mi porti verso la Malpensa e che mi faccia salire su un aereo per portarmi via da qui. Lo so, lo so, direte tutti che mi faccio condizionare dalla politica italiana e che anche voi avreste voglia di andarvene da qualche parte, ma non è così, la realtà è che sono come quei ragazzacci che non avendo voglia di studiare danno la colpa al professore che non spiega bene. E' che mi brucia dentro la voglia di muovermi per andare a vedere le cose di cui sono curioso, mentre dentro di me arde implacabile la consapevolezza che il tempo si accorcia e ne rimane sempre meno. Tempus fugit, accidenti, però un po' troppo in fretta. Cerco di stordirmi con cene, la benevolenza degli amici ed altre piacevolezze, ma alla fine la scimmia sulla spalla si fa viva e pretende di essere soddisfatta.

Non voglio lamentarmi a torto, in fondo quest'anno, un po' mi sono mosso, ma è come ho detto all'inizio, non basta mai, anzi, ti sembra sempre di non aver sfruttato appieno le opportunità che ci sono state, maledici le incombenze e gli obblighi e ti riproponi di rifarti al più presto; intanto inanelli progetti per il futuro e compili liste di desiderata a cui porre attenzione negli sguardi diuturni ai siti di biglietti aerei superscontati, da afferrare al volo. Comunque basta alle ciance, la presente per notificarvi che quanto prima, una decina di giorni al più, il mio aereo è in partenza. Sarà un viaggio che spero interessante, che partendo da una zona ormai di moda, mi dovrebbe portare, viaggiando contro sole,  in un'area di quel paese abbastanza vergine, essendo stata da poco aperta. Vi saprò dire, anche in diretta come sempre e anche se chi ho mandato in avanscoperta a farmi da apripista, mi dice che le connessioni siano stranamente piuttosto labili, quando non inesistenti. Ma ci sarà ancora tempo per parlarne nei prossimi giorni. Quelli ahimè convulsi che precedono la partenza, sempre pieni di cose inderogabili da sbrigare, di scadenze entro e non oltre, di obblighi morali per impegni presi in momenti di debolezza. Va bene, l'importante è che siano già in tasca visti e biglietti, per il resto c'è Mastercard, sempre che ce ne siano ancora dentro, di fondi intendo. Ci sentiamo.   


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3 commenti:

cristiana marzocchi ha detto...

ANCORA?
Dammi almeno un'idea del sito!
Comunque,beato te.
Cristiana

Enrico Bo ha detto...

@cri - E' quasi un mese e mezzo che sono qui bloccato a non fare niente! Birmania.

Anonimo ha detto...

J'aurais pu écrire cette page .Aprés 5 semaines statiques , au secours !!!!Le voyage devient obligatoire et la découverte au bout du chemin .
Jac.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!