giovedì 29 febbraio 2024

Lettere dalla Transnistria



 Diventa sempre più difficile leggere le notizie che ogni giorno vengono diffuse dai media e capire cosa ci sia di vero, cosa in esse è sottinteso, quali siano i secondi fini di queste diffusioni. Insomma quale sia lo scopo vero della notizia, magari in parte minimamente reale o solo gonfiata ad arte. E non si tratta solamente di distinguere le fake news prodotte da gruppi appositamente costituiti allo scopo o addirittura da quelle elaborate dalla AI, che probabilmente diventeranno sempre più consistenti in un futuro ormai vicino. Sarà quindi necessario che ognuno di noi, elabori un suo personale sistema per riuscire ad orientarsi in questo ginepraio, cercando di riconoscere e separare il loglio dal grano come vuole la Bibbia, anche per cercare di capirne qualche cosa. Oppure potrebbe essere possibile che la stessa Ai che contribuirà a questo nuovo sistema di generale indottrinamento, possa costruire un apposito sistema di debugging che ci permetta di depurare le notizie stesse, sempre che poi anche questo sistema non venga inquinato in una sorta di metaverso di secondo livello. Insomma un bel ginepraio. Certo è che il farsi influenzare da quanto viene annunciato richiede già oggi e richiederà sempre di più in futuro, un certa cautela. 

E' di questo giorni ad esempio la diffusione di una serie di rumors riguardanti la Transnistria ed i suoi rapporti con la Moldova, argomento su cui ho addirittura scritto una delle mie false guide di viaggio (date un'occhiata qui se siete intressati). Tanto per ricapitolare. per chi non ha neppure mai sentito parlare di questo minuscolo ritaglio di territorio che negli atti neppure esiste, si tratta di una sottile striscia di Moldova che corre sulla riva sinistra del fiume Nistru (o Dnister come si diceva quando andavo a scuola io), che negli anno '90 combattè una specie di guerra per separarsi dalla Moldova stessa, essendo (come il Donbass) abitata prevalentemente da russofoni e, ragione principale, essendo tecnicamente occupata da un armata dell'esercito russo (mi sembra la IV) di stanza lì durante la guerra fredda. Da quel momento e dopo un paio di migliaia di morti, il territorio conteso è rimasto in un una sorta di limbo e di non detto, molto curioso e non riconosciuto da nessuno (neppure dalla Russia), con governo autonomo, moneta propria, confini e visti per accedervi e soprattutto simbologia conclamatamente sovietica con tanto di statue di Lenin e così via. 

Questa sorta di extraterritorialità, faceva premio anche dal punto di vista turistico visto che l'aveva fatta diventare terreno fertile per mafie internazionali varie (leggetevi anche il libro di Lilin: Educazione siberiana), costituendo l'ultimo francobollo di terra dichiaratamente rimasta nel mondo nostalgicamente sovietico e contribuendo alla formazione di camarille locali molto ricche e potenti che avevano prosperato tra contrabbando e sistemi poco chiari, ma accumulando importanti fortune, forse unica o rara fonte di PIL locale. Spese poi ad esempio con la costituzione del club di calcio Tiraspol che, oltre a partecipare incongruamente al campionato moldavo, vincendolo regolarmente, corre anche in Champions league, facendo anche bene.  Ora tutto questo era uno scampolo di folklore che faceva premio anche e soprattutto dal punto di vista turistico, ma le notizie di questi giorni dichiarano che nel territorio si levano voci di richiesta di aiuto indirizzate alla santa madre Russia, per essere salvati da un supposto genocidio da parte dei Moldavi, che mi risulta tuttalpiù passano il confine per andare a comprare qualche bottiglia di brandy della famosa distilleria Kvintas, e chiedendo un intervento concreto militare. 

Le stesse cose dette prima dell'invasione in Donbass insomma. Sembrerebbe un passo decisivo verso l'estensione del conflitto insomma. Amici che vivono laggiù, al contrario mi dicono che sono tutte balle colossali e che di queste cose, neppure si parla da quelle parti, mentre il Tiraspol Sheriff si prepara a vincere l'ennesimo campionato, avendo già sei punti di vantaggio sulla seconda classificata, cosa decisamente più concreta. Gli stessi mi consigliano di non investire l'euro e settanta giornaliero in carta stampata essendo ormai questa assimilabile a ben più morbida carta igienica. In realtà proprio oggi vari media italiani riportano che ieri il parlamento transnistriano ha chiesto alla Russia un "aiuto" per fermare il "genocidio" in atto d aparte dei moldavi e fonti degli esteri russi dicono che sarà una priorità proteggere i connazionali. Situazione piuttosto "calda" mi sembra, se fosse vero. Quindi, come bisogna prendere la cosa? Probabilmente, se le voci arrivano direttamente dalla Russia, potrebbe essere una delle tante boutades necessarie alla campagna elettorale, che se pur scontata e non certo necessaria, ha sempre delle necessità di immagine anche lassù. Oppure bisogna più negativamente pensare che gli stessi toni e le stesse motivazioni, venivano usati anche prima dell'invasione in Ukraina. Insomma diventa sempre più difficile capire. Per questo chiedo aiuto ai miei amici di laggiù, che mi tengano al corrente in questo mondo difficile.



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