Oggi voglio relazionarvi di una interessante mostra che potrete vedere a Torino al Mastio della Cittadella dedicata al movimento dei Macchiaioli, un aspetto della pittura italiana e toscana in particolare, stranamente poco conosciuto e apprezzato all'estero, se lo si vuole confrontare con l'impressionismo francese, da decenni sull'altare assoluto delle preferenze contemporanee ed al quale si avvicina per idee, forma e svolgimento e con il quale ha avuto innumerevoli contatti. Anche questo infatti nasce dal rifiuto proprio di quel periodo, delle indicazioni accademiche della metà dell'ottocento, momento di grandi mutamenti rivoluzionari. La mostra è interessante proprio per il racconto che viene portato avanti e che illustra bene il movimento dai suoi iniziali contatti con la Francia che in quel momento era il faro della cultura europea e la scuola di Barbison, e con l'importanza del plain air di cui in quel momento si scopriva l'attrazione e l'interesse. Segue quindi lo sviluppo del movimento attraverso molti dei suoi rappresentanti, mostrando anche l'interessante rapporto avuto con l'uso della fotografia, mezzo tecnico che con il suo concetto implicito di riproducibilità tecnica, fu alla base di questi cambiamenti epocali nel mondo dell'arte, fino agli epigoni ed agli allievi dei maestri iniziali. Molto rappresentati anche gli autori francesi e i paesaggisti italiani a partire da Piranesi, da cui il movimeto prese le mosse.
Interessante e molto godibile la parte riferita al caffè Michelangelo, la base intellettuale nella quale si formò il gruppo, con una serie di godibilissime caricature che rappresentano gli artisti che lo frequentavano assieme ai clienti senza nome. Un richiamo evidentemente a quel Toulouse Lautrec che a Parigi percorreva analoghe strade se pure su altri livelli. Insomma una visione di una ottantina di opere assolutamente interessante. Se dobbiamo vedere anche la parte del bicchiere mezzo vuoto, bisogna dire che le opere degli artisti più importante presentate, Fattori, Lega, Signorini, sono state scelte tra le minori e non è presente nessun capolavoro assoluto, cosa che in questo casi farebbe piacere vedere, ma certo sarà come sempre un problema di costi e questo bisogna capirlo. Inoltre un altro problema tecnico è dato da una illuminazione decisamente penalizzante che rende difficile godersi le opere, in particolare quelle con il vetro, che riflettono le luci in maniera tale da rendere faticoso il guardarle. Non solo, le discascalie, fatte tra l'altro con molta cura e decisamente interessanti ed esplicative, sono poste a mezza altezza di fianco ai quadri, obbligando a leggerle in posizione chinata e faticosa. Ma non si può avere tutto dalla vita.
Mastio delle Cittadella - Torino - Ingresso 14 € - Ridotto 8 € - Audioguida gratuita disponibile - fino al 1° aprile - Aperto tutti i giorni 8:30 - 18:39 (19 festivi)
Nessun commento:
Posta un commento