giovedì 30 ottobre 2014

Facendo la valigia

Immagine dal web

Abbiate pazienza se in questi giorni sono un po' troppo frettoloso e ve le tiro su asciutte. Sto preparando la valigia e avendo procrastinato tutto all'ultimo momento, come ogni buon cattivo studente, sono un po' preso per la gola, devo fare ancora un sacco di cose improcrastinabili, inclusi i giri cimiteriale di prammatica. Per questi motivi non starò come di consueto a buttar giù qualcuno dei miei soliti lacrimevoli pezzi di nostalgia del buon tempo andato che tanto amano i miei lettori coetanei, ma tanto si sa che sono destinati a poco a poco a diminuire anche loro per estinzione naturale e fisiologica. Piuttosto mi devo concentrare sul prossimo mesetto che trascorrerò lontano da qui, nella calda e spero non troppo piovosa Birmania, come io mi ostino pervicacemente a chiamarla, nonostante i richiami dei meglio informati. Avete notato come tutto cambia nome, forse per togliere la patina di vecchio e superato, quasi che un non vedente vedesse meglio di un cieco o un diversamente abile (ma mi sembra già sorpassata anche questa locuzione) camminasse meglio. 

E' un po' come in Cina, dove essendo giudicate troppo volgari alcune parole, si è cominciato a sostituirle con altre o con frasi allusive giudicate meno dirette e quindi più accettabili alle orecchie sensibili, salvo poi diventare a loro volta troppo volgari ed essere rimpiazzate di nuovo e così via all'infinito in una rincorsa senza fine al correct. Mah, alla fine dare a chi se lo merita dello stronzo invece che dell'uovo di tartaruga,  come si usa a Pechino, non è poi un gran male, almeno ti sfoghi. La partenza comunque si avvicina e io sono, come ogni volta di più, impreparato. Non ho letto nulla di quanto mi prefiggevo di leggere prima, non ho studiato a fondo l'itinerario e via cantando. Vuol dire che subirò un maggiore impatto emotivo, cogliendo situazioni inaspettate e meno prevedibili. Diciamo che mi porterò dietro un fardello di preconcetti minore del solito ed alla fine questo potrebbe essere anche una cosa positiva. Ad majora.


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8 commenti:

Simona ha detto...

Sono molto emozionata per te! La Birmania mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo. Buon viaggio.

Enrico Bo ha detto...

@Cic- Perché spaventa? per una appassionata dell'Oriente come te, non credo ci sia nessun tipo di problema, anzi... Con questo giro completo tutta l'area, anche se in verità mi manca ancora la malesia) e mi sembra uno dei luoghi oltre che più belli del mondo anche più facili e sicuri (oltre che economici ) per viaggiare. Dai che ce n'è ancora tanto da vedere. E' il tempo quello che manca purtroppo.

Simona ha detto...

So che in alcuni posti non si può ancora andare anche se si è aperta al turismo. Magari non è più così, mi stavo informando un paio di anni fa e mi sembrava complicato come viaggio fai da te.

Anonimo ha detto...

Veinard !
J'ai hâte de lire tes impressions .
Nous y étions il y a 10 ans .Tout a dû beaucoup changer là-bas
Bon vent !
Jac.

Unknown ha detto...

Tu lo fabbrichi, il vento; e anche le vele; e anche le barche, i loro occhi dipinti sulla prora e che son tuoi: sei tu che glieli presti, con la curiosità ch'esse non hanno

Enrico Bo ha detto...

@Cic - Adesso sembra che tutto sia aperto. Io infatti vado anche nella zona Shan e nello stato del Rachine aperto da poco dopo i disordini.

@jac - Je pense que maintenant il est tout changé, Cetta partie du monde change trop vite.

@paolo - Che bello questo commento grazie.

Diego ha detto...

Potevi dirmelo..!

Enrico Bo ha detto...

@Diego- E' un viaggio a basso costo . Hotel max a 1 stella e mi avevi detto che non eri interessato a questo tipo di viaggi e i biglietti li ho presi ad aprile.

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