lunedì 9 dicembre 2019

Cina 14 - La foresta di pietra


Uno degli ingressi a ShiLin

Il cuore
L'appuntamento con l'auto che ci porterà fino al parco della foresta di pietra (Shi Lin -  石林,   notate che la parola Foresta, o meglio Bosco, viene rappresentata con due alberelli stilizzati) sarebbe alle 9:00, già colazionati, ma qui evidentemente ci si sveglia tardi ed alle otto è ancora tutto chiuso, così tocca finire in un McDonald dove due thé alla temperatura del piombo fuso, che il contenitore apposito, provvede a mantenere al di sopra dei 90°C fino a quando non cedi e butti giù lo stesso ustionandoti il tubo digerente fino al piloro, me li fanno pagare la bellezza di 22 yuan, pari a circa 3 euro, tanto per capirci. E' più o meno lo stesso beverone che potevo prepararmi gratis in albergo ma qui sembra che faccia più fine o almeno così la pensano i giovani cinesi, anche se a quest'ora ancora dormono. Qui cominciamo comunque a renderci conto di un fatto che deve tenere presente chi intenda girare questo paese in parziale o totale autonomia. Nessuno tra tutte le persone con cui verrete a contatto, parla inglese, tranne in qualche albergo a 4/5 stelle. Questo significa nessuno che possa capire quello che chiedete, info, acquisti, biglietti, necessità varie, in alberghi, stazioni, negozi, biglietterie di ogni tipo e così via. Nei ristoranti, è vero, viene fornita quasi sempre una carta con le foto dei piatti, spesso bilingue, quindi non morirete di fame, ma per il resto saranno cavoli amari. 

L'elefante
Pertanto è a mio parere opportuno che chi sceglie questa strada, abbia la minima conoscenza di alcune parole chiave, i numeri, i toponimi e i luoghi che intendete visitare, sia nei caratteri che nella pronuncia, o che li abbia scritti da qualche parte in grafia cinese. Indispensabile ad esempio avere sempre con sé il bigliettino in cinese dell'albergo, altrimenti non troverete nessun taxista che vi ci porti. Ciò detto è anche vero che tutte le persone che incontrerete, anche le più sgarruppate, hanno una app sul telefonino in cui parlano in cinese e per magia compare la traduzione in inglese. Se non sapete neanche questo, è finita, non tornerete più a casa. Tanto per intenderci non è stato facile neppure avere il famoso thé ustionante. Comunque, mentre si fanno queste considerazioni, abbiamo ormai il fondoschiena sul sedile della macchina che attraversa la città verso la nostra meta. Se ti guardi intorno, superate le zone centrali, vedi i classici quartieri della città cinese in tumultuoso sviluppo, anzi, più avanzi nella periferia, più i palazzoni sono nuovi o in fase di finitura, queste sì, vere foreste di pietra, anzi di cemento da 25 piani, fatti a pacchi di dieci o quindici unità. Il traffico è convulso anche se si viaggia sempre su strade nuovissime, sopraelevate e autostrade con quattro corsie minime per parte. 

Archi naturali
Comunque per raggiungere il nostro sito ci vogliono un paio di orette scivolando tra valli e pianori, in saliscendi continui tra montagne basse ma dai fianchi scoscesi, che la evidente forte piovosità annua, ricopre completamente di un verde fitto, non appena fuori dalla città e che si alterna a campi e risaie. L'accenno di sole del primo mattino intanto, si sta riducendo ed una nuvolaglia bassa e uggiosa comincia ad impadronirsi di ogni scampolo di cielo, preannunciando  un leit motif che sarà la costante di tutto il nostro mese, che invece avevo, sbagliando, ritenuto asciutto, se non del tutto privo di nubi. Insomma, diamola colpa al cambiamento climatico se non, anche in questo caso tocca pensare che nel programmare questo progetto, io sia stato piuttosto precipitoso ed inscipiente. Comunque alfin si arriva al portale del parco che subito si rivela essere non certo l'atteso luogo selvatico di natura spersa tra le montagne, ma un organizzatissimo luogo di turismo "sviluppato". Moderni gate di ricevimento con relativi centri info (pochissimo inglese), trenini elettrici che provvedono a spostarvi nelle varie aree di interesse, guide e accompagnatori a richiesta con microfoni, megafoni e bandierine, ovviamente in costumi tradizionali della minoranza San Xi, quella della zona. 

Uno stagno nascosto
Un vero parco dove niente è lasciato al caso, inclusi gli itinerari segnalati e predisposti in sentieri appositamente pavimentati e parapettati onde non farvi perdere e ridurre al minimo le grane. Tuttavia nessuno è perfetto e il progettista non ha considerato che questo tipo di pietra diventa scivolosissima con l'umidità e la pioggia, che qui è piuttosto frequente, quindi continui sono anche gli avvertimenti di non scivolare e di stare attenti alla testa e al gradino. Si vede che qui, in certi momenti è una strage, anche perché la ressa di turisti è tale che anche percentualmente le caviglie storte ed i menischi divelti, a fine giornata, non si conteranno. Qui abbiamo dunque chiara la foto che ci accompagnerà durante tutto il nostro viaggio. Le aree giudicate di interesse turistico, sono state tutte, più e meno, "sviluppate", il che significa preparate a ricevere l'orda di turisti interni che si muove per il paese esercitando questa attività nuova, ma in prepotente crescita. Calcolate che a tutt'oggi ogni anno si muovono in Cina dai 300 ai 400 milioni di persone per turismo domestico, creando un volano economico di proporzioni tali da smuovere investimenti giganteschi e comunque sviluppando la costruzione di strutture tali da fare impallidire ogni altro simile nel resto del mondo, cosa che ha reso addirittura poco interessante l'incentivazione del turismo internazionale che per quanto possa diventare importante, va a diluirsi in dosi omeopatiche in questa massa smisurata. 

Copricapo San Xi
Tutto questo ovviamente muta moltissimo luoghi, situazioni, tradizioni ed economia. Pensate aduna moderna stazione sciistica alpina italiana e lo stesso luogo agli inizi del novecento oppure alla Liguria o la costa romagnola oggi e quella del secolo scorso. Tutto questo in soli dieci o quindici anni. Fatevene una ragione e non venite a cercare paesini isolati dove le donne vivono in costumi colorati e zone naturalistiche da percorrere in solitari cammini tra vette e valli impenetrabili. Dappertutto troverete ressa, code, figuranti vestiti a festa con sotto i jeans e le Nike ai piedi e scalinate di solida pietra o di legno con margine antiscivolo per non farvi perdere la strada. Non crucciatevi di questa situazione, se volevate quell'altro dovevate venire venti anni fa o prima, adesso godetevi quello che questa situazione può dare, nel bene e nel male. Ad esempio, voi come turisti occidentali,dispersi nella massa cinese, non siete più le classiche vacche da mungere, attesi dai locali come salvadanai camminanti e unica occasione della giornata per sbarcare il lunario e di conseguenza sottoposti alle continue sollecitazioni a comprare, spendere, mancificare, situazioni tipiche che possono infastidire i viaggi nel cosiddetto terzo mondo. Qui i cinesi spendono più di voi e quindi  scorrerete non visti come ombre senza essere dunque mai infastiditi e questo a non è una brutta cosa. 

Minoranza Yi
In secondo luogo tutto è più facilmente e velocemente accessibile e di certo nei pochi giorni che avrete a disposizione potrete sicuramente vedere molte più cose (comunque belle) di prima quando per spostarsi su strade impervie da un paesino all'altro ci voleva magari un giorno intero. In altri casi avrete accesso a zone un tempo impervie, che probabilmente non avreste avuto l'opportunità di raggiungere e forse a costi più bassi. Insomma cercate di vedere la parte mezza piena del bicchiere, sempre che siate tra quelli a cui non da fastidio la folla, perché credetemi, i cinesi sono davvero tanti. Un'altra cosa interessante è che almeno nello Yunnan gli ingressi sono gratuiti per chi ha più di 65 anni e questo è abbastanza importante perché i biglietti sono diventati piuttosto cari, alla fine del giro potreste avere risparmiato anche 2/300 euro a testa. Pagherete, magari con riduzione, solo i servizi, trenini, funivie ecc. Ciò detto addentriamoci nelle due foreste di pietra, un seguito di pinnacoli calcarei frutto di una erosione continua cominciata oltre 300 milioni di anni fa che ha lasciato un'area di circa 350 km2, letteralmente cosparsa di migliaia di rocce che come stalagmiti giganti emergono dal suolo come alberi di pietra mostruosi dalle forme fantastiche in cui puoi immaginare figure, animali e ogni altra forma che la fantasia riesca a suggerirti.

Donna Yi
Tra queste potrai camminare con la testa in su, muovendoti tra stretti passaggi, salendo su improvvisati belvederi che ti mostrano la vista dall'alto, scendendo dirupi improvvisi che si calano in antri scuri e nascosti, rivelando laghetti, cascatelle, corsi d'acqua, vegetazione cresciuta nelle fenditure e nei luoghi più impervi, fusti contorti di alberi che mostrano una insopprimibile voglia di sopravvivere e che non possono non richiamare alla mente i tanti dipinti classici così comuni nell'arte di questo paese. Forse proprio da queste radici contorte e affamate di terra che non c'è, è nata la concezione stessa del bonsai che proprio qui è stato pensato. Quindi sarà pur vero che la folla, con i suoi continui gridolini di stupore, gli assembramenti per i selfie del caso e l'impedimento al passaggio agevole  nelle strettoie, specie per i grassi, può darti fastidio, ma il luogo è indubitabilmente bello e per godertelo appieno devi cercare di estraniarti, osservarne gli angoli più belli, che sono comunque talmente tanti da lasciartene ampia scelta. Volendo troverai comunque il modo per isolarti un attimo, ammirare quello che ti circonda in pace e se dovrai sottostare alla richiesta di scattare una foto ad una coppia che si vuole stringere davanti ad una fenditura a cuore che scava la roccia grigia, non ti dolere più di tanto, fa parte del gioco.

La bella Ashima
D'altra parte se un luogo è bello anzi bellissimo e presenta particolarità così uniche, non puoi pensare che la gente non lo conosca e non voglia se può, venirlo a vedere e perdersi tra rocce e guglie con sguardo estatico. Quindi, anche se tanta gente ti circonda, puoi rimanere, senza crucci, almeno un po' ad osservare la grande roccia, in cui non si può non riconoscere la dolente figura della bellissima Ashima, la giovane ragazza Yi, innamorata di un bel ragazzo che non poteva sposare per chissà quali motivi, una roba tipo Montecchi e Capuleti, e per questo fu cacciato dal paese, mentre lei rimase proprio lì ad attenderlo fino a che non fu mutata in pietra. Così considererai con meno severità, anzi alla fine rimarrai un poco ad ammirare il gruppo di ragazze in costume che ballano in uno slargo tra i pinnacoli e ad ascoltare gli anziani che suonano strumenti antichi con melodie inusuali. Certo, è spettacolo soltanto, ma non spiacevole. Dalla grande foresta di pietra passerai alla piccola a cui il trenino ti porta velocemente, altri scorci, altre forme fantasiose e poi giardini e fiori che coprono piccoli stagni verdi, con qualche uccello acquatico che becchetta bacche e stende le ali agli ultimi raggi di sole e se per caso hai qualche smottamento intestinale, tranquillo, le toilette sono vicine, tanto ti sarai premurato di riconoscere al volo gli ideogrammi di maschio 男- nán e femmina 女 - nǚ, così da non scegliere subito la porta sbagliata. 

Erosioni



SURVIVAL KIT


Un arco
Parco di Shi Lin (della foresta di pietra) - La zona è a circa 80 km da Kunming e potrete raggiungerla anche in bus che partono dalla stazione est di Kunming (che dovrete comunque raggiungere in taxi), ogni 30/40 minuti. In ogni caso anche in macchina occorrono circa 2 ore per arrivare dato il traffico. Considerate almeno qualche ora per visitare con calma le parti principali, Grande foresta di pietra, Piccola Foresta di pietra e il lago. Se avete almeno mezza giornata spingetevi nelle zone meno battute e un po' più scomode dove rischiate di essere quasi soli, anche se c'è tanta gente. Ingresso 175 RMB, gratis over 65. Aperto dalle 8:30 alle 18. Si tratta di un fenomeno carsico particolarmente rilevante cone vastità e dimensioni, di natura simile a quello degli Tsingy grigi del Madagascar, ma di dimensioni più imponenti con pinnacoli e guglie di oltre 30 metri di altezza, noto fino dalla dinastia Ming come La prima meraviglia del mondo e sito Unesco dal 2007. Se riuscite a far combaciare la vostra visita con una delle tante feste e manifestazioni, come la festa delle Torce a giugno, potrete assistere a balli in costume, gare di lotta, gare di salita sul palo, della minoranza Yi.

Pietre in bilico





Dall'alto
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3 commenti:

peteranna ha detto...

Tutto molto interessante. Bravo Enrico.

Anonimo ha detto...

une fois de plus ,je me régale à lire le carnet de voyage si bien écrit .
Mêmes lieux que nous avons visités il y a 25 ans , mais à cette époque ,les chinois avaient moins de commodités pour visiter leur pays , donc moins de monde dans la forêt e pierres ,par exemple.
A bientôt,le plaisir de nous raconter tout ça de vive voix
jac.

Enrico Bo ha detto...

@ Pet- Grazie mille

@Jac. - Le pays est completement changé en 25 année, ça est aussi interessant

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