giovedì 31 agosto 2023

Menù occitani tra le Alpi Cozie

dal web


 E' così. Più si diventa vecchi e più si diventa intolleranti e non dico al lattosio o al glutine che queste sono manie dei giovani, ma proprio a tutto. Il vecchio è intollerante per naturale disposizione; non sopporta più niente e nessuno, anzi diventa fastidioso persino a se stesso. Così se ancora lo lasciano andare in giro, senza ficcarlo in una RSA, non perde tempo a lamentarsi, non appena tornato indietro, di tutto quanto gli è successo, persone, cose e bestie, in particolare dei cibi che gli vengono propinati, quasi che non fosse lui stesso che se li è andati a cercare. Io, lo confesso, di tutto questo sono un esempio tipico, lineare, da portare ad esempio. Eccone una piccola dimostrazione. Ieri di buon mattino mi sono apprestato a saltare in macchina, nonostamte sarei stato disponibile a dormire, o meglio a dormivegliare, perché si sa che tra le altre cose l'anziano non dorme mai, e partire per un piacevole giretto di tutta la giornata per visitare una deliziosa valle oltreconfine, più che altro per far piacere agli assatanati camminatori che mi fanno compagnia nel mio buen retiro montano. Ora, trascuriamo il fatto che la deliziosa valle la conosco già a menadito da anni, ma che volete, sono troppo buono e non mi piace scontentare gli amici. Così dopo una lunga marcia di avvicinamento e dopo aver scollinato due alti passi, eccoci nella valle innominata, per carità di patria, dove gli escursionisti affardellati si sono subito rivolti verso i sentieri alpestri di pertinenza, mentre la temperatura declinava rapidamente, avvicinandosi pericolosamente allo zero termico ed io con la mia compagnia picciola dalla qual non fui diserto, avvlolto in maglioni siberiani e giacca a vento himalayana, guantato e cappellato come un mummia egizia, girellavo per il paesetto a guardia della valle stessa, cercando di godere delle bellezze architettoniche, una chiesetta per la verità deliziosa, munita di decoroso portale ed altare notevole e coronata da altrettanto grazioso cimiterino, ornato come usano i nostri amati cugini d'oltralpe di innumerevoli fioriture di plastica. 

Compiuto il mio dovere di fruitore d'arte e finto conoscitore, non rimaneva che mettersi alla ricerca di un ancor più delizioso localino dove abbandonare le stanche membra in attesa religiosa dei camminatori, usufruendo della pausa per ristorare oltre all'anima anche il corpo, con qualcuno dei tanti spettacolari e golosissimi piatti della tradizione occitana transfrontaliera, orgoglio delle nostre care Alpi Cozie. Gira che ti gira, sarà che siamo a fine stagione e il paese che non voglio nominare per carità di patria, era completamente deserto essendo la maggior parte dei fruitori delle macchine che occupavano il parcheggio, in giro per le montagne a consumar panini ed a bere purissima acqua di fonte, tra lo scampanio delle bruno alpine, raggiungendo croci e madonne varie in quota, guarda di qua, guarda di là, i localini a cui preventivamente avevo dato un'occhiata su tripadvisor erano tutti desolantemente chiusi. Così aggirandomi, col mio piccolo e disperato seguito, nei dintorni della chiesetta, ho finalmente adocchiato quello che appariva come un luogo di ristoro degno del decoro montano che ci circondava. Ornamentazioni di legno di cirmolo e di frassino e fiori ben disposti su vecchi attrezzi alpini garantivano la sua tipicità ed il fatto di non ospitare molti avventori, anche una piacevole pace. Ci infiliamo dunque nello scantinato senza badare troppo alle insegne esterne che riportavano diligentemente la tipologia del locale e la sua offerta. Preso dunque posto in un angolo della sala e fatto buon viso a cattivo gioco alla tipologia spiccatamente transalpina di stipare gli avventori in tavolini lillipuzioni, mettendone cinque dove in due starebbero appena appena comodi senza darsi di gomito, ecco arrivare una gentlissima fanciulla che ci propone come menù una monumentale lavagna dove sono descritte le uniche sei opzioni disponibili. 

E qui comincia il dramma, in quanto ci si avede subito con orrore che quella che appariva come uno chalet alpino dove si pensava di trovare raclette e taglieri di charcuterie, fondue savoyarde o tartiflettes briançonnesi, e cose simili, in realtà era una terrificante anche se attualissima pokeria (non ho detto porcheria) dai sapori esotici che come tutti sapete, nonostante l'amore sviscerato verso quella parte di mondo, nella realtà aborro sopra ogni cosa. Così tra i sorrisi delicatissimi della servante e gli aromi che a questo punto arrivavano dalla "cucina" ad ammorbare la sala, abbiamo dovuto esaminare le sei opzioni di cui una assolutamente vegana, una vegetariana e una crudista, per contentare tutti i più moderni orientamenti, che contenevano al completo, trito di alghe, insalata di cetrioli (mentre devo ancora finire di digerire quelli consumati in Russia quindici anni fa), dhal di lenticchie o a scelta di quinoa, verdure varie con aggiunta a scelta di qualche fettina di salame o di trota o di frammenti di stufato di agnello  che galleggiava in una brodaglia di colore incerto o bocconcini di pollo bollito in olio di cocco, curcuma, curry e zenzero che come ben sapete, ci sta bene dappertutto, il tutto comunque rigorosamente garantito senza glutine, ça va sens dire. Per dissetarsi se si volevano evitare alcuni beveroni centrifugati di spinaci, finocchi, zucchini e altra roba innominabile, ma molto depurativa, si avevano a disposizione caraffe di vinaccio acidulo ma rigorosamente bio o birre artigianalissime, ma mi raccomando, non pastorizzate, nelle quali spiccava soprattutto il sapore intenso del lievito (questo almeno né padre, né madre, ma ovviamente di birra). 

Il ciotolone così composto veniva dunque servito come un nettare sublime ad ogni commensale che provvedeva poi a delibarlo in muta rassegnazione. La ragazza è poi rimasta stupitissima che all'offerta di un finale caffé o eventuale dessert, la compagnia al completo si sia profusa in assoluti dinieghi, adducendo motivazioni varie, da quelle di natura religiosa al fatto di essere ormai completamente sazi e non bisognosi di provare altro, ma si è affrettata a regolare il conto e a fuggire a gambe levate dal locale certo di tendenza. Che ci volete fare, non criticateci più di  tanto ma noi anziani siamo tradizionalisti e le pokerie le lasciamo ai gggiòvani che le sanno apprezzare. Non pensiate comunque che io, benché perfido e malevolo, lasci una recensione estremamente negativa al volenteroso locale e alle deliziose gestrici dello stesso. Se non sei in grado di apprezzare i poké, basta che non ci vai, visto che l'offerta di quanto ti verrà servito è chiaramente scritta fuori, ma tra i monti come ho detto mi aspettavo altro. Così messe ordinatamente le nostre pive nel sacco, abbiamo risalito e ridisceso i monti scoscesi già percorsi da Annibale con i suoi elefanti, per ritornare alla nostra di valle, ricca di gnocchi alla bava e polenta e cinghiale, absit iniuria verbis.



lunedì 28 agosto 2023

Bufere

dal web


 Così nella notte è scesa anche la neve, sulle cime d'accordo, ma a Sestriere la strada è tutta bianca, qua intanto,ci stiamo predisponendo con le ciaspole, non si sa mai. Stamattina in paese non circolava nessuno, gradi 7, tanto per capirci solo due giorni fa quasi 30, insomma freddo porco come si dice, quello percepito, e quei pochi che ci siamo ritrovati dietro la porta ben chiusa della Rosa, serrata a doppia mandata per non fare entrare il blizzard del Klondike, lì a sorbire beveroni bollenti e capilèr fumanti per risollevar le viscere già in debito del calore che solo poco prima maledicevamo. Ma possibile che l'animo umano sia così insofferente, soprattutto quello di coloro che stanno nel rosso dell'uovo? E' così, l'uomo che guarda i cantieri trova nel lamento continuo, nel borborigmo larvato del ventre ripieno, motivazione di vita e se ne crogiuola sparando giudizi saccenti, al più quel lasciar intendere del più classico, eh io l'avevo detto. Comunque anche stamattina, al calduccio, il giornale è stato letto e commentato, il marocchino bevuto assieme alle solite due paste di meliga e quindi la mattinata è stata compiuta nei suoi aspetti più importanti adesso aspettiamo cosa ci aspetta nel pomeriggio, visto che il meteo di queste valli perse tra i monti, non è chiaro e probabilmente fino a domani non saremo rasserenati. Ma così va il mondo e ci tocca subire, certo sempre meglio di lavorare direte voi, con giusta ragione,.io intanto speriamo che me la cavo, tanto per fare una citazione. A domani dunque, sempre che frane, alluvioni e nevicate ce lo permettano.



domenica 27 agosto 2023

Il temporalone d'agosto

dal web


 E così è arrivato anche il temporalone di agosto che racconta la storia consueta. Anche per questo anno, l'estate è finita e come sempre scivoleremo lungo la inarrestabile china che ci porta all'autunno e poi all'inverno e ad un altro anno. Tempus fugit, quello che a poco a poco ci porta via con  lui. Nulla cambia alla fine, certo a volte le cose adesso sono un  poco più violente di un tempo, fa un po' più caldo e la pioggia quando arriva fa disastri, i chicchi di grandine sono diventati angurie, ma che ci volete fare, il giro è sempre quello, altro che non ci sono più le mezze stagioni. Siamo noi che vogliamo sempre metterci al centro dell'esagerato, dello staordinario, quando alla fine, invece, tutto scorre, panta rei. Oggi così, è piovuto quasi tutto il giorno, ma di quella pioggerella fina che non solo non fa danno, ma è quella che rende, che il contadino aspetta con sollievo, tutta roba buona per l'autunno e per la semina, certo se non pioveva per la vendemmia era meglio, ma per l'orto, madamin, una mano santa. E domani, stando a quanto si prevede, altra acqua tutto il giorno e già li sentivo oggi in giro: però che freddo che fa, se continua così presto in alto comincia a nevicare. Ed erano gli stessi che fino a ieri sbuffavano mostrando fronti sudaticce e ascelle marezzate. Siamo degli incontentabili, sempre al lamento continuo, come un rumore di fondo che borbotta in lontananza come il tuono che in questo momento sento rullare dietro le creste della montagna. 

La brevissima storia dell'umanità non consente di misurare cambiamenti esagerati. Tutto è nella nostra testa, i titoloni, quelli che piacciono ai giornalacci e che sono nella penna dei giornalai, senza offesa per quelli veri, sono solo grancasse per poter parlare e scandalizzarci, vendere un po' di carta in più e da parte di quei poveracci che hanno scelto di fare i politici non essendo capaci di fare altro, men che meno di lavorare e non pigliatemi per qualunquista, ma è sempre stato così, per raccattare un po' di voti in più. Certo se aumenti la sensazione di insicurezza, anche se reati e fatti di violenza continuano statisticamente a diminuire, puoi spingere la gente terrorizzata ad aspettarsi il nero chedietro l'angolo ti aspetta per finirti a colpi di machete o lo zingaro che ti sta vuotando l'appartamento, mentre con l'altra mano ti frega il portafoglio e pertanto a votarti. Certo anche un solo reato è troppo, ma l'altra sera guardavo la Carmen, accidenti un'esaltazione del femminicidio classico più di così si muore o l'Otello poi, e nel nostro recente passato le donne le menavano come tamburi con metodica continuità e tutto sembrava normale. Allora perché non scandalizzarci un po' di meno e cercare di istruire un po' meglio i nostri figli, quei pochi che facciamo almeno, per farli diminuire un altro po' questi reati odiosi. Oppure magari fare un po' meno proclami su come sia facile risolvere certi problemi epocali, su come appena toccherà a noi, fuoco e fiamme invece di questi mollaccioni collussi anzi complici e faremo qui e bloccheremo là e li riportiamo tutti su e giù, poi appena li hai convinti a darti il voto, non solo non hai la minima idea di come risolvere il problema irresolubile che fino a ieri era facilissimo da risolvere bastava averne voglia, ma anzi fai accordi di qua e di là e in tutta risposta te ne mandano il doppio. 

Dirai, ma allora chi li ha votati li vorrà prendere già domani mattina a pedate nel di dietro, macchè, al contrario, già vengono scavalcati su posizioni ancor più oltranziste che se dipendesse da noi, mitragliarli sulla battigia e rimandarli tutti su un aereo, magari buttandoli giù in mezzo al mare come facevano in sudamerica, quelli sì che erano bravi, adesso tanto si può dire tutto e avanti votate noi che vi toglieremo le tasse anche quelle che non avete mai pagato e che non avete nessuna intenzione di pagare, salvo lamentaarsi perché non ci sono servizi adeguati. Cosa credete è sempre stato così, lo prometteva anche Catilina e le elezioni le avrebbe vinte sicuramente, il popolo era con lui, se non lo avessero fatto fuori prima. Il mondo non cambia mai, perché è l'uomo a essere fatto così, è il suo animo lurido ed al contempo la sua forza, quello che ne ha fatto la specie vincente ed incredibilmente resisliente (guai a non usare questa parola) e state tranquilli che se il clima tornerà a essere quello che è già stato nelle ere passate (di chiunque sia la responsabilità) resisterà comunque visto che riesce ad adattarsi benissimo a vivere nel ghiaccio della Siberia a -50°C o nel deserto della Dancalia a spaccare lastre di sale a +50°C. E' il segreto della nostra specie, il resto, tutte chiacchiere da bar.



venerdì 25 agosto 2023

Annullamento volo

dal web

Oh, oggi finalmente una buona notizia, ho infatti trovato sul mio conto l'accredito di € 160 da parte dlela compagnia TAP Portugal, per il ritardo di due giorni nel mio rientro di ottobre 2022 da Sao Tomé a MIlano. Il rimborso si riferisce solamente alle spese di pernottamento da me sostenute e documentate per le due notti in cui ho dovuto rimanere in più sull'isola e francamente mi aspettavo di più, sia per il disagio per i due giorni persi, sia per gli altri soldi effettivamente spesi, pranzi, cene , sposatmenti ecc. E' anche vero che il volo era stato aannullatoa causa dello sciopero nell'aeroporto milanese quindi, in questo caso le compagnie aeree accampano ragioni piuttosto convincenti pe rnon rimborsare niente, ma in questo caso la compagnia avrebbe potuto procedere diversamente (ad esempio farmi arrivare fino a Lisbona, cosa da me richiesta e gradita, ma ignorata, dato che il volo annullato era il LIsbona Milano) . Io ho affidato la pratica a Rimborso al volo, organizzazione trovata su internet, che devo confermare ha fatto esattamente quanto promesso e nei tempi che mi aveva prospettato, senza inoltre chiedere alcun compenso, evidentemente riescono ad ottenerlo dalle compagnie, per cui tanto di cappello e se vi capitano grane di questo tipo ve li consiglio senza alcuna remora. E adesso pensiamoa ripartire, per favore.

venerdì 18 agosto 2023

Una notte a Varanasi



 La notte era scesa di colpo come sempre accade in città ed il forte acquazzone che aveva flagellato le case e le strade, aveva portato via, assieme all'afa pesante della calura estiva anche la puzza che saliva dai vicoli più oscuri e dai rivoli neri che incrostavano il centro dei viottoli contorti che scomparivano tra i muri scrostati. A poco a poco una brezza leggera ed un poco più fresca arrivava dal fiume alleviando quella fatica di vivere che sempre opprimeva la città, pesante per chi ci doveva vivere e penosa anche per chi ci veniva a morire. A poco a poco i rumori della vita del giorno si andavano attutendo e le attività si spegnevano ad una ad una, facendo scomparire, man mano che le fioche luci si andavano spegnendo come se anch'esse stessero esalando il loro attaccamento alla vita, secondo il discernimento della natura e l'essenza cosciente della città. Quando oramai su tutto era sceso il velo del sonno e si erano spenti da tempo i canti lontani che venivano dalla riva del fiume, Shanti chiuse l'uscio di assi malconce della sua casa e percorse il viottolo che dal centro del suo quartiere la conduceva verso la grande piazza che di giorno esplodeva di colori e delle grida dei venditori di frutta. Niente si muoveva ormai ed a terra, tra i banchi chiusi e gli spazi ormai liberi dalla folla della giornata, giaceva solamente un tappeto di materiale marcio o abbandonato perché invendibile. 

Anche i cercatori di qualcosa rimasto tra gli scarti, che ancora si potesse mangiare, se ne erano andati. Solo, negli angoli più bui, fagotti informi, avvolti in cenci dal colore incerto cercavano riposo, immobili al punto di suscitare dubbi e incertezze. Solo un cane si aggirava qua e là, annusando tra i rifiuti, muovendosi tra un monticello e l'altro, con l'aria e il modo di chi non avesse speranze di trovare qualche cosa di utile. Teneva la lunga coda bassa, anche lei conscia di quella fatica di vivere. Un abbaiare lontano destò la sua attenzione, quasi un richiamo come se qualcuno, altrove, avesse trovato qualche cosa di buono. Fiutò l'aria e caracollò piano in quella direzione, scomparendo nell'ombra delle siepi scarne e ossute che contornavano la piazza. Shanti camminò adagio, fino al fordo, dove le stradine che si formano cominciano ascendere verso il fiume e si diresse verso il basso senza guardarsi intorno, scivolando leggera lungo i gradini che la guidavano verso la superficie dell'acqua, di cui sentiva la brezza, anche se ancora lontana. Camminò ancora nel quartiere dei legnaioli, tra le cataste, da cui venivano profumi di sandalo e di nim, mescolati al fumo dei roghi ormai spenti della giornata appena passata. 

Poi arrivò alla gradinata bianca e con passo lieve scese verso il basso, arrivando fino ad una piattaforma larga e deserta dove si fermò un istante a contemplare il fiume immenso che sembrava fermo davanti a lei, i piedi nudi appoggiati sulla fredda pietra degli ultimi gradini, dove appena arrivava l'acqua a bagnarli, scura come petrolio, spessa come linfa di oltretomba. Si strinse le piccole spalle nel cotone stinto che la avvolgeva tutta e volse gli occhi spenti verso la riva opposta nascosta nella bruma notturna, invisibile eppure presente. Rimase a lungo immobile, minuscola statua di carne tenera ad ascoltare gli impercettibili rumori della notte, poi da sotto la dupatta chiara estrasse un piccolo contenitore di cartoncino marrone che tenne un poco tra le mani rivolte verso la corrente. Al suo centro un minuscolo fiore vermiglio del quale potevi indovinare anche da lontano il profumo forte e deciso. Poi, sempre lentamente, accese il lumino che conteneva e lo depose sull'acqua, con gesto minuto, quasi temesse di rovinarlo o di turbare quel movimento fluido che sfiorava l dorso della sua mano come una carezza benevola anche se imprevista.




Lo tenne ancora un attimo, pronunciando con un mormorio sommesso le parole previste, una invocazione, una richiesta, un obbligo privo di speranze, " Maha Dev... Maha Dev... Maha Dev...". La mano si aprì e la barchetta con il suo carico di intenzioni si allontanò piano, mentre la corrente portava verso il centro del fiume quella piccola luce fioca, conducendola verso il suo destino, tremolante e così minuscola che quasi subito divenne invisibile eppure certa, tanto che Shanti ne seguì ancora a lungo le evoluzioni a cui i piccoli gorghi la costringevano, finché più nulla fu più distinguibile e neppure immaginabile nelle pieghe della notte senza luna. Solo allora Shanti si voltò verso la cima della scalinata e ne salì i gradini ad uno ad uno, anche se il passo era diventato più pesante e affaticato e le picocle spalle della ragazza si erano fatte più curve, come a reggere un peso diventato d'improvviso troppo grande, fino a che anche lei non scomparve, trasparente figura di un sogno, tra i fumi dei roghi inceneriti.

giovedì 17 agosto 2023

Appuntamento per sabato 19 agosto

 



per tutti gli amici che fossero in Val Chisone sabato sera 19 agosto, un caloroso invito a partecipare

mercoledì 16 agosto 2023

Oman - English version


 Cari amici desidero mettervi a conoscenza di quella che per me è una grossissima novità. Mi è infatti venuta la irresistibile voglia (della serie se non son matti non li vogliamo) di proporre qualcuno dei miei libri in versione completamente inglese dedicando questo sforzzo al mercato librario anglofono. Ecco qui, dunque, come vedete dall'immagine, la versione inglese del mio libro OMAN - Between sands and ocean. Non voglio almeno per il momento mettervi aa parte di come abbiapotuto completare questo ambizioso (per me) progetto, ma questo è il risultato dei cui frutti vi metterò a parte naturalmente dopo qualche mese di prova. Dunque il frutto del duro lavoro è adesso presente sulla mia vetrina di Lulu, dove potrete trovare anche tutti gli altri miei libri, raggiungibile cliccando su questo link, oppure dalla banda latarale qui alla vostra destra. A questo punto pare che l'opzione di acquisto del libro e per chi lo voglia dell'eventuale ebook sia presente addirittura su  migliaia di siti mondiali anglofoni di vendita libri. Sperùma dunque. Per chi voglia acquistare direttamente potete cliccase sui seguenti link :

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Ringrazio tutti per la fiducia! E mi raccomando aspetto critiche e suggerimenti soprattutto per quanto riguarda la traduzione visto che sto incominciando un lungo lavoro sul resto della mia produzione.





mercoledì 9 agosto 2023

Ecco la 26° s-guida : Libano - Il paese dei cedri

 


E con questo sono 26 e non dite che non lavoro! Ancora uno sforzo editoriale, dunque e si tratta della ennesima s-guida di viaggio che vi racconterà il solito itinerario con le indicazioni tecniche per effettuarlo, ma non solo, come di consueto racconta anche le storie, le emozioni e gli episodi che mi sono accaduti nella mia breve ma piacevolissima visita in Libano avvenuta a marzo. Un paese davvero interessante soprattutto per la sua storia antica, ma soprattutto recente che lo rendono affascinante e inquietante al tempo stesso. I campi profughi ed il filo spinato, i posti di blocco inutili ma pur sempre presenti, gli inviti a militare da una parte o dall'altra ancora affissi sui muri, le macerie da risistemare, sono allo stesso tempo un monito che racconta quello che può accadere in qualunque luogo se si aprono certi vasi di Pandora sepolti sotto la polvere dei secoli e che oggi la gente vorrebbe dimenticare in fretta se non fosse per una crisi economica dilagante che tutto divora assieme alla serenità di un popolo splendido, accogliente ed allegro che vorrebbe solo gettarsi alle spalle, se potesse, un passato ingombrante. A lato di tutto questo, le vestigia archeologiche ed architettoniche, tra le più spettacolari del mondo classico e le tante bellezze naturalistiche. Insomma come sempre la mia s-guida è assieme un invito al viaggio ed un semplice libro da leggere per trovarvi esperienze da discutere e da confrontare. Quindi come sempre, spero che questa lettura possa essere anche un semplice piacere legato alla curiosità, per chi ami scartabellare storie ed emozioni legate al vagare per il mondo, malattia della quale, come sapete, sono affetto cronicamente e senza speranza di guarigione. 

Come sempre ho pubblicato attraverso il sito di lulu.com al quale vi giro e per tutti coloro che vogliano acquistare il volume cartaceo questo è il link a cui fare riferimento, nel caso vogliate risparmiare qualche cosa, scrivetemi direttamente e ve lo speditò a casa, fino a quando non avrò finito le copie a mia disposizione. Il progetto è di farne anche una versione in inglese di cui provvederò a darvi notizia.

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Vi ricordo anche la mia pagina vetrina su Lulu.com per coloro che vogliono dare un'occhiata alla mia produzione globale che comunque è elencata anche qui a fianco con tutti i link necessari. Grazie a tutti i miei lettori e appuntamento tra breve alle prossime uscite.

La mia vetrina su lulu.com 



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Il terzo libro: Indocina

lunedì 7 agosto 2023

Organizzare

Dal web

 

Cari amici che vi chiedete come mai ho diradato pesantemente il numero dei miei post, vorrei semplicemente tranquillizzarvi. Il fatto è che la pigrizia montana sta diventando malattia endemica e sostitutiva del virus maledetto che ci ha rubato tre anni o quasi, di viaggi e piaceviolezze e anche se il rammarico è tanto, adesso, mettersi a lavorare pancia a terra per programmare le uscite future è fatica sempre più improba. Così tra la massa di impegni che capirete bene, occupa la maggior parte del mio tempo qui nella valle che mi ospita da anni nella pausa estiva, durante la quale il pensionato lascia andare in ferie quanti debbono ruscare duro per tutto il resto dell'anno e le ore passate con gli altri amici pensionati (come al bar Lume, anche senza delitti, per fortuna) a risolvere pacatamente i problemi del mondo, il tempo passa a velocità stratosferiche e non mi lascia tregua per i pochi momenti pomeridiani che mi rimangono a scavare nel web per impostare il viaggio coreano che tra un poco comincerà ad incombere e sono ancora veramente indietro. Per carità, cincischiare di storia e altre piacevolezze è bello e divertente, ma qui il tempo stringe e la data della partenza si avvicina. Intanto, se qualcuno che mi legge e ha consigli e suggerimenti in merito si faccia pure avanti che gliene sarò grato perché qui tra serate gastronomiche, i miei appuntamenti geografici nella sala consigliare, che con mio grande stupore, sono sempre piuttosto affollati e tornei di scacchi vari che ti portano via un giorno intero alla volta, io non riesco più a star dietro agli impegni. Ho cercato aiuto anche con ChatGPT, ma questa al momento mi dà scarso appoggio, forse perchè mi rifiuto di upgradarla a pagamento. 

Ma se come dice oggi Cacciari sulla Stampa, ha da rimanere schiava, schiava rimanga e come insegnano bene i nostri oculati imprenditori, che ci calino le tasse ma che non pretendano anche che gli schiavi li paghiamo, se no che schiavi sarebbero. Dunque dicevo, è ora che cominci a guardarmi intorno sull'argomento, ma il web si revela ogni giorno di più una foresta immensa e assolutamente fitta di alberi e disboscarla dagli orpelli inutili non è cosa semplice anzi, rischi di perdere un sacco di tempo. Certo ho capito che in linea di  massima si tratterà di preparami a sperimentare un mix esplosivo di culture millenarie, tecnologia futuristica e gangnam style oltre a una quantità di kimchi (il famigerato cavolo fermentato che pare impestino ogni cosa ed ogni luogo) che renderà il mio stomaco un campo di battaglia biochimico, ma almeno nella fase preliminare bisogna impostare quello che sarà la traccia di itinerario base che scandisca giorni e luoghi, in modo da smarcare con congruità l'elenco di luoghi e cosa già in elenco e consigliate come basilari dai vari siti consultati fino ad adesso. Soprattutto per la necessità di scegliere i giorni idonei per il volo di andata e ritorno dall'isola di Jeju che va programmato con certezza e quindi prenotato per mantenere i prezzi a livelli accettabili. 

La seconda fase sarà quella di provvedere alla prenotazione degli alberghi, ma a questo ci penseremo dopo. Ah, beati i giorni in cui si partiva e basta. Qualche volta col nome dell'albergo del primo giorno in tasca e a volte senza neppure quello. Adesso se non hai tutto programmato ti senti insicuro e nudo nel caos di un aeroposto sconosciuto e sovraffollato, dove cercare disperatamente di far entrare il bagaglio a mano nella gabbia delle dimensioni o peggio come di certo sarà in questo caso, scoprire che le indicazioni in inglese sono una specie di rompicapo linguistico e mi ritroverò a seguire un gruppo di turisti nella sala d'attesa sbagliata, chiedendomi perché non abbia mai voluto imparato il coreano, visto che l'unico cartello in inglese sarà "Uscita di Emergenza" e finirò per passare più tempo cercando di capire come funzionano i futuristici bagni tecnologici che a esplorare le antiche reliquie. C'è poi anche la necessità di decidere quanto tempo e in che modo dedicarlo allla cosiddetta immersione nella natura, auspicata di certo dall'altra metà del mio gruppo (che è composto di due persone) armato di entusiasmo e zaino e voglia di scarpinare. Certo data ormai la mia proverbiale forma e, rendiamocene conto, il mio ormai deficitario stato fisico, dopo una camminata di 10 minuti, mi renderò conto di non avere alcuna intenzione di affrontare la natura selvaggia e preferirò semplicemente sedermi su una pietra e contemplare l'infinito. 

La vista panoramica della città moderna in lontananza mi fa sentire profondamente connesso con la madre terra, anche se sarò seduto su un piccolo muretto vicino a un distributore di bevande robotizzate e il resto del gruppo non si troverà di certo d'accordo con questa soluzione minima. Inoltre non vorrei, dato anche il problema della lingua, dopo aver passato l'intera giornata a cercare il primo tempio dalle imperdibili bellezze storico-artistiche, finire per visitare casualmente un centro commerciale all'avanguardia, dove avere finalmente l'incontro storico che cambierà il corso del viaggio: trovare la via delle toilette ecologiche! Pare esista davvero. Dopo esserci lasciati alle spalle 15 templi, ci rendemo forse conto di avere trovato il vero tesoro della Corea. Così dopo una ventina di giorni, qualcuno mi ha già detto che sono troppi anche se io non ne sono assolutamente convinto, mentre l'aereo del ritorno si preparerà a sollevarsi, guarderò fuori dal finestrino e rifletterò sulla mia avventura nella Corea del Sud. Avremo attraversato strade tortuose, ci saremo persi nei villaggi storici, avremo sfidato la tecnologia delle toilette e avremo come al solito appreso che il vero tesoro è rappresentato dalle cose che verranno fuori a casa da un sacchetto di plastica pieno di souvenir dubbi e forse di un nuovo amore per il kimchi, sorridendo e pensando a tutti gli imprevisti che avranno reso questo viaggio indimenticabile. E allora, intoniamo tutti insieme: "Kimchi, amore mio, ti porterò sempre nel cuor!" e diamoci una mossa che il tempo stringe.

 

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venerdì 4 agosto 2023

Un po' di storia

dal web

 

Quando ti avvicini ad un paese, per te nuovo, è necessario, secondo me, avere un minimo di conoscenza della sua storia, almeno per avere una traccia degli eventi caratterizzanti di maggiore importanza. Questo serve in generale ad avere una visione più completa di un paese e aiuta moltissimo a comprenderne molto meglio gli aspetti fondamentali, inclusi quelli artistici e naturalistici, oltre che alla situazione culturale della popolazione che lo abita. Dunque mi raccomando, prima di partire, dare un'occhiata il più compatibilmente approfondita a qualche dettaglio storico che inquadri il paese e che faccia capire in che modo è arrivato alla situazione di oggi. Allora oggi vi propino due parole sugli eventi che hanno caratterizzato i trascorsi della Corea (del Sud naturalmente) visto che è in quelle bande che la mia attenzione forzata dalle disponibilità di biglietti aerei a prezzi accessibili, ha posto l'occhio e che quindi si è proposta a diventare il 114° paese del mio elenco di inveterato collezionista. Partiamo subito col rimarcare che questo scampolo di mondo ha visto la presenza dell'uomo o quanto meno dei suoi antenati da tempi immemori e parliamo di oltre 700.000 anni, consolidando la propria presenza in quello che è evidentemente un territorio vocato alla presenza umana. Le tracce di questa presenza sono proseguite fino a crca 10.000 fa con le prime testimonianze di ceramica coreana e nel successivo neolitico, quindi con una età del bronzo iniziata verso il 2500 a.C con il regno Gojoseon e successive vicende che lo condussero a ridosso del nostro anno zero alla frammentazione in piccoli regni minori. 

I periodi sono contrassegnati soprattutto dalle provenienze e dalle tipologie delle opere ceramiche arrivate fino a noi, come la ceramica dall'ornamentazione a pettine detta di Jeulmun, tra il 7000 e il 2000 circa a.C. o quella successiva detta di Mumun, periodo in cui si formarono le prime importanti comunità agricole di cui rimangono importanti ritrovamenti tombali. L'influenza della Cina e delle sue potenti dinastie e della vicina Manciuria, fu naturalmente importante sullo sviluppo di questa tutto sommato piccola area dell'estremo oriente asiatico. Non starò a tediarvi con l'elenco dei vari regni e regnetti in perenne lotta tra di loro per la supremazia su questo territorio, ma superato il periodo che possiamo chiamare del Ferro, dal 300 a.C. si stabilizzò una realtà politica detta dei Proto Tre Regni che successivamente vide l'affermarsi del più intraprendente di questi, il Regno di Silla che durò fino al VII secolo d.C. producendo una importante fioritura artistisca con la produzione di gioielli in oro di eccezionale fattura. A poco a poco questo regno divenne predominante nella penisola assorbendo tutti gli altri e opponendosi efficacemente ai Tang cinesi che premevano alle frontiere. Dal 780 in poi cominciò la decadenza di Silla che nel 900 si frammentò in tre regni minori fino al 936 quando il regno di Goryeo sostituì Silla nella predominanza della penisola Coreana a cui diene definitivamente il nome di Corea e dopo aver resistito alla pressione dei mongoli, della cui distastia Yuan divennero tuttavia vassalli, durò fino al 1392. 

Fu un importante periodo in cui fiorì una straordinaria cultura legislativa, si estese in tutta l'area il buddismo, la ceramica Celadon e la creazione della Tripitaka coreana, una famosa opera omnia del buddismo, la più grande esistente e che comprende oltre 80.000 tavole di legno, che tra le altre caratteristiche ha quella di comprendere oltre 52 milioni di caratteri cinesi, nei quali non è stato rilevato nessun errore. Nello stesso periodo fu inventata anche la stampa con caratteri metallici mobili, tanto per dirne una. Le succedette la dinastia Joseon durata poi ininterrottamente fino al 1905 quando di fatto divenne un protettorato giapponese. I giapponesi infatti tentarono più volte, fin dal 1500, di invadere senza successo la penisola fino al 1700, quando la Corea si isolò dal resto del mondo, soprattutto occidentale, guadagnadosi il nome di regno eremita. Fino al 1880 infatti non fu consentito alle navi europee di attraccare al porto di Pusan per fare scambi commerciali. Dopo qualche tentativo di invasione straniera, francese prima (1866) e statunitense poi (1871), i giapponesi, dopo la guerra sino-giapponese, si appropriarono definitivamente della penisola trasformandola di fatto in un protettorato, situazione che durò fino al termine della seconda guerra mondiale. 

A quel punto l'idea di una Corea unita e indipendente, come era stata progettata dalla potenze vincitrici, naufragò con l'inizio delle ostilità tra il Nord sostenuto dalla Cina ormai Maoista ed il Sud sostenuto dagli Stati Uniti, attrito culminato con la guerra di Corea che durò dal 1950 al '53, con circa 4 milioni di morti, terminando con un armistizio senza una pace effettivamente sancita, situazione che dura tuttora con la divisione della penisola nei due territori odierni a cavallo del 38° parallelo e denominati rispettivamente Corea del Nord e del Sud. Negli anni successivi il paese attraversò una serie di derive autoritarie con successivi colpi di stato e crisi interne che ne frenavano lo sviluppo, fino al 1988 anno dal quale si succedettero una serie di governi democratici che hanno condotto il paese a diventare una potenza industriale e di innovazione tecnologica, che oggi è la quarta dell'Asia dopo Cina, Giappone e India. Il paese è diventato in effetti importante nel quadro mondiale ed i suoi prodotti tecnologicamente avanzati, dall'auto all'elettronica, sono ben conosciuti in tutto il mondo con una serie di marchi ormai famosissimi. Ultimamente stanno diventando sempre più note anche le espressioni artistiche coreane, dalla cinematografia, alla musica, alla letteratura che stanno conquistando attenzione in tutto il mondo. Insomma ce ne sono di spunti interessanti, mi pare, per convincervi a visitare questo paese, non sembra anche a voi?



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