domenica 28 gennaio 2024

L'anno che verrà

dal web - Avvenire


Certo che questo doveva essere il post di inizio anno. ma meglio tardi che mai, ho voluto aspettare qualche giorno per vedere se la musica cambiava, ma... Dunque cosa ci dobbiamo aspettare allora per questo 2024? Bella domanda da astrologi. Il fatto è che dopo aver chiacchierato a lungo di Corea, questo ed altri interrogativi dello stesso tenore esistenziale continuano a perseguitarmi e non con intonazione positiva. Direte, questo è tipico dell'anziano ed è anche piuttosto ovvio vista la situazione di mondiale nervosismo, per usare un termine edulcorato, è piuttosto complessa ed in via di peggioramento. Difficile che tutto ciò induca all'ottimismo. Tuttavia ritengo che in generale ci potrà essere un peggioramento costante ma non deflagrante. L'unico punto di vero pericolo globale credo sia il Mar Cinese meridionale con la situazione di Taiwan, attrito che potrebbe essere limato solo se in Cina l'andamento economico migliorasse e gli USA non facessero stupidaggini provocatorie. E sempre che il cicciolone coreano non faccia qualche mattana di suo senza essere bloccato dai cinesi. Per il resto le diverse beghe mondiali si stanno avviando ad una fase di incancrenimento senza soluzione positiva, in quanto questo è l'anno di attesa di tutte le varie elezioni mondiali, in base a cui, alcuni atteggiamenti potrebbero cambiare con soluzioni differenti. Intanto bisogna prendere atto che in tutto il mondo, essendoci in ballo una situazione economica non buona, ricrescono decisamente le destre estreme, come sempre accade quando ci sono crisi finanziarie generalizzate, basti guardare la crescita esponenziale dei nazifascismi in Europa, in paesi dove questo non si sarebbe creduto possibile come la Germania, che si immaginava vaccinata, per non parlare dell'Est Europeo, di norma incline a questi andamenti e infine a casa nostra. 

Non sto parlando di quella destra sana e liberale che si alterna a sinistre altrettanto ragionanti che pensano a soluzioni socialmente più egalitarie, anche se con strade diverse, ma proprio dei rigurgiti peggiori, quelli che si credeva scomparsi nelle fogne della storia e che invece, stanno sempre lì sotto, pronte a tirar fuori orgogliosamente la testa e a proclamare la colpa dell'altro e del diverso come fonte di ogni male e solleticando con grande successo le paure e l'odio che cova in ognuno di noi. Così il mondo può cambiare radicalmente precipitanto in quegli abissi che capitano, come già sono capitati nei secoli precedenti. Poi, dopo una generale ubriacatura di sangue e merda, le menti si ripuliscono e si va avanti di nuovo per qualche decennio fino alla prossima volta. Inutile farsi grosse illusioni, basta guardarsi intorno e sentire le dichiarazioni ed i toni di quelli che contano e prendono le decisioni. Dunque quest'anno rivincerà l'estremista religioso Modi in India, resisteranno e senza problemi, gli estremisti islamici iraniani, già si sono gonfiati questi vomiti in sudamerica ed altri si preparano e alla fine dell'anno, se va avanti così sarà eletto Trump, la ciliegina sulla torta. Con queste aspettative i due conflitti principali rimarranno per così dire a cuocere a fuoco lento per altri mesi, nell'attesa. In Ukraina, nessuno dei due attori ha interesse a chiudere la partita, impantanata nel prossimo fango primaverile delle pianure del Dombass. Il russo sa che il mondo è stanco e sempre meno disposto a dare aiuti concreti al suo nemico, quindi gli basta aspettare che arrivi il suo sodale americano al potere, che chiuda definitivamente il rubinetto, asfissiandolo. L'attor comico dall'altra parte è già nella sua parabola discendente e non può neanche trattare con perdite di territorio, perché dopo le roboanti promesse sarebbe inevitabilmente messo definitivamente da parte e da quelle parti spesso non vuol dire andare in pensione a far conferenze in giro per il mondo. 

Dunque la situazione rimarrà lì, provocando continui problemi che si ripercuotono sull'economia di tutti i giorni al resto dell'Europa. E se per caso le elezioni provocassero uno scossone deciso con un trionfo delle destre, al momento poco probabile, ma chissà, questo cambiamento di fronte potrebbe essere davvero fatale al vecchio e indebolitissimo vecchio continente, infragilito da mille distinguo e con grande goduria statunitense, pronto al definitivo sfacelo e ad una frammentazione progressiva, allora altro che lacrime e sangue, addio alla grande stabilità regalataci negli ultimi venticinque anni e avanti con spaventose crisi  economiche per il prossimo decennio, specialmente per i paesi più deboli e indebitati come noi. Addio risparmi e potere d'acquisto delle pensioni e avvio verso un baratro alla sudamericana. Ma io, per mia fortuna non lo vedrò fino alla fine. Stessa situazione in medio oriente, dove entrambi i contendenti sono contrarissimi, come lo sono sempre stati e chi era d'accordo è stato eliminato fisicamente o messo da parte, ad ogni tipo di soluzione a partire da quella più logica dei due stati. Entrambi hanno bisogno che la guerra continui ad libitum, Hamas per avere maggiore appoggio, mostrando al mondo l'orrenda carneficina perpetrata dall'avversario, al fine di far dimenticare le proprie, Benjamin perché sente che il popolo vuole comunque vendetta feroce e sa che una fine delle ostilità lo vedrebbe sicuramente deposto e probabilmente in galera. Entrambi i contendenti hanno la forza per continuare a lungo, magari con intensità diverse, il loro lurido lavoro, con i cappelloni cli cernecchi e le keffiah macchiate di sangue che battono sui calci dei kalashnikov. E qui non serve nessuna moral suasion dall'esterno, continueranno a scannarsi come cani. D'altra parte è anche abbastanza comprensibile se ci pensate, due popoli a cui per decenni, hanno ammazzato vicendevolmente figli, genitori, parenti e amici, è abbastanza difficile che si sentano disponibili a perdonare e dimenticare. Questi odi hanno bisogno di secoli per sedimentare e forse scomparire, poi quandoci sono di mezzo le religioni, l'affare è ancora più spesso, gli odi più irriducibili. Comunque purtroppo questo credo sarà il trend triste per tutto il prossimo anno, mentre l'economia continuerà a peggiorare di conseguenza, speriamo non a precipitare. Dell'Italia mangari parliamo domani. Se ne ho voglia.

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